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cardinale e vescovo cattolico italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Gianfrancesco Barbarigo (Venezia, 29 aprile 1658 – Padova, 26 gennaio 1730) è stato un cardinale e vescovo cattolico italiano.
Gianfrancesco Barbarigo cardinale di Santa Romana Chiesa | |
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Ambito veneto, Ritratto del cardinale Barbarigo, Palazzo vescovile, Padova | |
Incarichi ricoperti |
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Nato | 29 aprile 1658 a Venezia |
Ordinato presbitero | in data sconosciuta |
Nominato vescovo | 21 luglio 1698 da papa Innocenzo XII |
Consacrato vescovo | 17 agosto 1698 dal cardinale Sebastiano Antonio Tanara |
Creato cardinale | 29 novembre 1719 da papa Clemente XI |
Pubblicato cardinale | 30 settembre 1720 da papa Clemente XI |
Deceduto | 26 gennaio 1730 (71 anni) a Padova |
Nacque a Venezia da una nobile famiglia del patriziato veneto; era nipote di San Gregorio Barbarigo.
Dal 21 luglio 1698 fu per sedici anni vescovo di Verona, fino a quando, il 25 agosto 1714 fu trasferito alla diocesi di Brescia, in seguito alla morte del cardinale Giovanni Alberto Badoer. Subentrò a questi anche come abate commendatario dell'abbazia di Santa Maria in Silvis, a Sesto al Reghena, carica che mantenne fino al 1717.
Fu creato cardinale in pectore da papa Clemente XI nel concistoro del 29 novembre 1719 e pubblicato il 30 settembre 1720. Il 20 giugno 1721 ricevette il titolo dei Santi Marcellino e Pietro.
Il 20 gennaio 1723 fu nuovamente trasferito alla diocesi di Padova dove morì nel 1730. Durante gli anni trascorsi a Padova si fece strenuo sostenitore della causa di beatificazione dello zio.[1]
La genealogia episcopale è:
La successione apostolica è:
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