Gero Caldarelli

mimo e attore italiano (1942-2017) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Gero Caldarelli

Gero Caldarelli, all'anagrafe Giorgio Caldarelli (Torino, 24 agosto 1942Milano, 20 agosto 2017), è stato un mimo e attore italiano, noto soprattutto per essere stato colui che ha animato il Gabibbo dal 1990 fino alla sua morte.

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Gero Caldarelli nel film Ratataplan, al centro dell'immagine, con la compagnia di Quelli di Grock. Sullo sfondo Maurizio Nichetti.

Biografia

Riepilogo
Prospettiva

Durante l'infanzia rimane orfano: all'età di otto anni muore suo padre di infarto miocardico, e cinque mesi dopo perde sua madre per leucemia. Va quindi a vivere nel "collegio dei poveri" di Cesano Boscone. Ottenuto il diploma di terza media, deve smettere di studiare e iniziare a lavorare.[1]

Nel 1960 si iscrive alla scuola di mimo del Piccolo Teatro di Milano.[2][3]

Per l'ingresso nel mondo dello spettacolo, Giorgio si cambia il nome in Gero, perché «un Giorgio nel mondo dello spettacolo non è nessuno [...] anche se non so nemmeno io che significato possa avere [il nuovo nome Gero] ».[1]

Nel 1965 anima Topolino davanti a Walt Disney. Nel 1974 fonda, assieme a Maurizio Nichetti, la sua compagnia teatrale, chiamandola "Quelli di Grock", che lascerà poi nel 1988.

Negli anni '80 inizia a collaborare con Antonio Ricci, interpretando i personaggi di Gawronski e Pendulus all'interno della trasmissione-culto Drive In[3][4][5][6][7].

Nel 1986 si converte al buddhismo, aderendo al movimento giapponese Soka Gakkai.[1]

Nel 1990 Antonio Ricci sceglie Caldarelli per animare il suo nuovo personaggio televisivo, il Gabibbo. Essendo Caldarelli alto 153 cm, il pupazzo viene progettato per essere alto 165 cm, permettendo così a Gero di guardare il mondo esterno tramite la bocca, e ciò gli permette di avere una visibilità maggiore sul palcoscenico. Il pupazzo viene costruito direttamente sul suo corpo dalla scenografa Lalla Cheli, e cucito in casa dalla moglie di Gero, Katia.[3][6][8]

Nel 1996 interpreta, nel cortometraggio Il perfezionista, scritto da Lorenzo Beccati e diretto da Claudio Malaponti, sia il ruolo del Gabibbo che di un "committente" che, odiandolo molto, paga un killer professionista per ucciderlo. L'opera viene presentata come evento speciale alla 53ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia.[9][10][11]

Ultimi anni e morte

Colpito da un male incurabile, negli ultimi tempi si alterna nel Gabibbo con il suo allievo Rocco Gaudimonte.[2][3][6] Muore il 20 agosto 2017, quattro giorni prima del suo 75º compleanno.[3][12]

Filmografia

Cinema

Televisione

Pubblicità

  • Saclà nei panni di un corridore delle corse podistiche (1971)

Note

Bibliografia

Collegamenti esterni

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