Gelone (malattia)
irritazione cutanea Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Il gelone o eritema pernio o perniosi (dal latino Perniones) è un danno infiammatorio superficiale localizzato nella pelle, causato dalla continua esposizione al freddo ed ambienti umidi con temperature sopra il congelamento.
La perniosi è una condizione relativamente comune che può essere molto invalidante, le lesioni gravi, in particolare le ferite, sono rare ma possono verificarsi in questa patologia; ed è essenziale escludere altre condizioni. Sono lesioni più comuni nei bambini e nelle donne con un indice di massa corporea basso. Si presentano con gonfiori eritematosi o violacei brucianti singoli o multipli su dita prossimali, dita dei piedi, talloni, naso, e orecchie; anche talvolta su polpacci e cosce (viene visto in soggetti che vanno in bicicletta o a cavallo). Si risolve in 2 o 3 settimane mentre la gestione e la profilassi prevedono docce calde e indumenti adeguati, risponde bene semplicemente al trattamento sintomatico.
Epidemiologia
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I geloni compaiono prevalentemente all'arrivo dei primi freddi in soggetti predisposti, generalmente giovani, più frequentemente donne. I geloni, pur se recidivi, sono generalmente benigni e tendono a manifestarsi sempre meno con l'aumentare dell'età del soggetto. Pur se caratteristici delle stagioni fredde, in soggetti particolarmente sensibili i geloni possono a volte manifestarsi anche con una semplice immersione delle estremità nell'acqua fredda che è causa di vasospasmo.
Eziologia
Riepilogo
Prospettiva
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All'origine della formazione del gelone c'è un rallentamento della microcircolazione cutanea che provoca vasospasmo. Oltre alle basse temperature, cause concomitanti possono comprendere la stazione eretta per periodi prolungati e l'uso di indumenti stretti, specialmente in soggetti predisposti. Per questo motivo i geloni tendono a colpire le estremità, come la punta delle dita, il naso e le orecchie[1][2].
Tra i fattori di rischio vi sono un basso indice di massa corporea, predisposizione genetica, abbigliamento inadeguato, deidratazione, affaticamento e precedenti danni da freddo.
I geloni possono essere idiopatici (spontanei e non correlati a un'altra malattia), ma sintomi simili possono anche essere una manifestazione di un'altra grave condizione medica che è da indagare. Le condizioni mediche correlate includono la malattia di Raynaud, l'eritromelalgia, il congelamento e il piede da trincea, nonché malattie del tessuto connettivo come il lupus o la vasculite. Nei neonati affetti dalla sindrome di Aicardi-Goutières (una rara condizione ereditaria che colpisce il sistema nervoso ) si verificano sintomi simili al gelone insieme a gravi disturbi neurologici e febbri inspiegabili. Sono segnalati casi di geloni localizzati nella superficie laterale superiore delle cosce, viene anche definita pannicolite fredda equestre; essa sembra essere legata all'esposizione prolungata / intermittente al freddo (non necessariamente legata alle attività equestri).[3]
Geloni da COVID-19
In alcuni pazienti positivi al COVID-19 sono stati riscontrati con una certa frequenza manifestazioni simili ai geloni.[4][5][6] Esse colpivano soprattutto le dita dei piedi[7][8] e sono state segnalate principalmente nei bambini più grandi e negli adolescenti,[9] spesso in assenza di altri sintomi di COVID-19.[10] I sintomi sono generalmente lievi e scompaiono senza trattamento.[9] La loro causa è dibattuta: non è chiaro se le dita dei piedi COVID siano una conseguenza ritardata dell'infezione virale stessa (o almeno parzialmente collegata a fattori ambientali durante la pandemia COVID-19 ).[7][8][11]
Possono condividere alcune delle caratteristiche microscopiche dei geloni causati dal Lupus eritematoso.[10] È stato suggerito che, in assenza di esposizione al freddo e all'umidità, il COVID-19 dovrebbe essere considerato una possibile causa dei geloni.[10]
Anatomia patologica
La lesione si presenta come una chiazza violacea con la cute lucente, inizialmente si sviluppano papule dolorose ed eritematose con prurito che possono diventare piaghe e bolle. Ad essere colpite sono le punte dei pollici, dita e naso e le orecchie ma non solo.
L'area interessata dal gelone inizialmente provoca prurito e dolore intenso: nei casi più gravi il dolore tende a diminuire con l'instaurazione di un certo grado di necrosi e la distruzione delle terminazioni nervose.
Tipicamente all'esame bioptico è presente un infiltrato infiammatorio, in particolare intorno alla ghiandola merocrina.[12]
Clinica
I geloni si possono suddividere in quattro gradi in ordine di gravità:
- viene colpita solamente l'epidermide (eritema gelonico);
- l'epidermide arriva alla necrosi con la conseguente formazione di bolle;
- viene interessato il derma con la conseguente formazione di piaghe;
- distruzione delle aponeurosi, dei muscoli e dei tendini.
Trattamento
I soggetti predisposti dovrebbero portare guanti per proteggersi dal freddo o dall'acqua fredda, assumere vitamina D e svolgere un'attività fisica atta a vascolarizzare le estremità; dovrebbero inoltre evitare il fumo.
Sono consigliate creme idratanti e protettive, inoltre senza che vi sia stata una robusta validazione scientifica con opportuni RCT, si usano solitamente terapie con creme a base di corticosteroidi o nifedipina o anche nitroglicerina.[12]
Note
Bibliografia
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni
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