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area urbana ad elevata concentrazione di residenti, servizi e attività commerciali LGBT Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Quartiere LGBT (di inglese gay village) indica un'area urbana, spesso un intero quartiere, in cui si registra una elevata concentrazione di residenti, servizi e attività commerciali LGBT.
Tra i più famosi Quartieri Gay si possono citare Soho a Londra, Canal Street a Manchester, Chueca a Madrid, il Marais di Parigi, Nollendorfplatz a Berlino, Chelsea a New York, Castro a San Francisco.[1]
Il primo quartiere gay di cui si abbia notizia è quello di Berlino (attorno a Nollendorfplatz, nell'attuale quartiere Schöneberg), attivo fin dagli anni venti,[2] quando l'area di Nollendorfplatz era il centro della vita gay durante la Repubblica di Weimar.[3]
Successivamente ad Amsterdam nacque negli anni cinquanta l'attuale gay street cittadina lungo la Reguliersdwarsstraat,[4] situata nel quartiere a luci rosse De Wallen.
Negli Stati Uniti i primi quartieri gay (a New York e San Francisco) si svilupparono invece solo sul finire degli anni sessanta, ed in particolare dopo i moti di Stonewall del 1967.[5].
La formazione ed evoluzione dei quartieri gay è diversa a seconda delle città e dei contesti in cui avviene anche se sono riscontrabili alcune fasi comuni alla maggior parte dei Gay Village[6][7][8][9]
In tutto il mondo si contano decine e decine di quartieri e strade gay, qui di seguito si riportano alcune informazioni statistiche e storiche su alcuni dei principali[17].
Lo storico quartiere The Castro di San Francisco, oltre ad essere il più vecchio quartiere LGBT degli Stati Uniti, è anche quello che raggruppa la più grande comunità LGBT del Nord America ed una delle più grandi del mondo[18], seguito dalla canadese Vancouver con i due quartieri di West End e Comercial Drive.[19].
San Francisco è anche una delle metropoli al mondo dove la percentuale di gay è più alta: oltre il 15%[18].
Il quartiere gay di Los Angeles, West Hollywood, è in realtà una vera e propria cittadina amministrativamente autonoma situata nella Contea di Los Angeles e dove il 42% dei residenti dichiara di appartenere alla comunità LGBT[20]. Quanto a percentuale di residenti LGBT, è la prima città degli USA, seguita dalla cittadina di Wilton Manor (tra Miami e Fort Lauderdale)[21].
A New York lo storico quartiere gay è il Greenwich Village, anche se negli ultimi decenni un'elevata concentrazione LGBT si riscontra anche nel limitrofo quartiere di Chelsea, dove molti gay si sono trasferiti a causa degli altissimi affitti del Greenwich Village; un fenomeno analogo sta avvenendo a Chicago, dove allo storico quartiere Boystown si sta pian piano sostituendo Andersonville.
La città di Boston è stata la prima a legalizzare il matrimonio omosessuale e la percentuale di gay è molto alta (oltre il 12%), per lo più concentrati nel South End e nei vicini quartieri di Jamaica Plain e Roslindale[22].
Altre importanti comunità e quartieri LGBT si trovano a Miami, Fort Lauderdale, Filadelfia, Washington, Columbus, San Diego, ecc.
In Canada, oltre alla già citata Vancouver, hanno grandi quartieri gay sia Montréal (il quartiere gay è Le Village o The Village per gli anglofoni[23]) che Toronto, considerata la destinazione gay per eccellenza del Canada, che ne conta anzi due (Church e Wellesley)[24].
Le due capitali gay australiane sono senza dubbio Sydney e Melbourne: nella prima la vita e la comunità LGBT si concentra nel quartiere di Darlinghurst[25], dove i primi locali gay aprirono negli anni settanta[26].
Melbourne ha invece numerose (sebbene più piccole) aree gay: Prahran, South Yarra, Collingwood, Fitzroy, Windsor e Daylesford[27][28].
In Germania Berlino vanta il più antico quartiere gay del mondo, attivo fin dagli anni venti nel quartiere di Schöneberg[2][3]. Anche altre città tedesche hanno quartieri gay, come Amburgo con il quartiere di St. Georg[29][30] e Monaco, con il quartiere di Glockenbachviertel[31][32][33].
Nei Paesi Bassi Amsterdam vanta una area gay risalente agli anni '50 nel quartiere a luci rosse, concentrata attorno alla gay street di Reguliersdwarsstraat [4].
In Gran Bretagna numerose città hanno quartieri gay, a cominciare da Londra, dove il quartiere gay si sviluppò attorno alla storica gay street di Old Compton Street ed occupa tutto il quartiere di Soho[34]. A Manchester il quartiere gay si sviluppa intorno alla gay street di Canal street[10], a Brighton nel quartiere di Kemptown[35] ed a Liverpool attorno a Stanley street (area ufficialmente riconosciuta dall'amministrazione comunale nel 2011[36].
In Francia, a Parigi, il quartiere Le Marais è un vero e proprio quartiere gay (molto trendy e costoso)[37] attivo fin dagli anni ottanta[38].
In Spagna il quartiere gay più famoso è Chueca[39], diventato il punto di riferimento della Comunità LGBT di Madrid a partire dagli anni '90. Barcellona, pur essendo una delle mete gay spagnole più rinomate, non ha un vero e proprio quartiere gay, sebbene molti locali si concentrino attorno a l'Eixample[40], mentre la movida gay estiva si concentra nella vicina località balneare di Sitges, che d'estate diviene una vera e propria cittadina gay[41].
In Italia il quartiere gay più conosciuto si trova a Roma. Concentrato attorno a Via San Giovanni in Laterano, la gay street romana e al limitrofo Colle Oppio, con molti locali gay-friendly (bar, gelaterie, ristoranti e Bed&Breakfast), ebbe l'inaugurazione ufficiale nel 2008 come prima gay street italiana[42] e tutto il tratto di oltre 300 metri attorno alla pedonalizzazione che porta al Colosseo si è sviluppato negli anni successivi come luogo aperto alla città ed espressione della cultura LGBT [43].
A Milano il tentativo di creare una gay street in Via Sammartini non è mai decollato; tuttavia, la numerosa presenza di gay residenti in città, alcuni locali ed i servizi rivolti agli omosessuali, stanno creando le basi per una comunità gay nella zona di Porta Venezia nella zona nord-orientale della città e in via Lecco, parallela di Corso Buenos Aires.[44].
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