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comune italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Garlénda (ligure[4]; in passato chiamata anche Gorlenda[5]) è un comune italiano di 1 360 abitanti[1] della provincia di Savona in Liguria.
, Garlénda inGarlenda comune | |
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La parrocchiale della Natività di Maria Santissima a Garlenda | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Liguria |
Provincia | Savona |
Amministrazione | |
Sindaco | Alessandro Navone (lista civica Collaborazione e progresso) dal 10-6-2024 |
Data di istituzione | 1861 |
Territorio | |
Coordinate | 44°02′00.63″N 8°05′49.34″E |
Altitudine | 75 m s.l.m. |
Superficie | 8,03 km² |
Abitanti | 1 360[1] (31-5-2022) |
Densità | 169,36 ab./km² |
Frazioni | Castelli, Paravenna |
Comuni confinanti | Andora, Casanova Lerrone, Stellanello, Villanova d'Albenga |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 17033 |
Prefisso | 0182 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 009030 |
Cod. catastale | D927 |
Targa | SV |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[2] |
Cl. climatica | zona C, 1 362 GG[3] |
Nome abitanti | garlendini |
Patrono | Natività di Maria Vergine |
Giorno festivo | 8 settembre |
Cartografia | |
Posizione del comune di Garlenda nella provincia di Savona | |
Sito istituzionale | |
Il territorio di Garlenda è situato nella val Lerrone, presso il torrente omonimo, quasi alla confluenza con il torrente Arroscia.
Le prime notizie su Garlenda cominciarono a diffondersi e ad essere documentate intorno all'Alto Medioevo[6], quando divenne parte integrante della Marca di Albenga[6]. Nel 1091 il marchesato, e quindi Garlenda, passò sotto la giurisdizione della famiglia Clavesana[6], discendenti da Bonifacio del Vasto[6]. I Clavesana, però, non riuscirono a dominare appieno il marchesato, tanto che nel 1127[6] la città albenganese e la sua marca si costituì come territorio autonomo. L'ottima posizione nel mercato e commercio marittimo, e la costituzione in sede vescovile, contribuì certamente all'indipendenza politica.
Il 13 aprile 1153[6] il vescovo di Albenga Odoardo, in accordo con il vescovo di Genova Siro[6], conferì ad Anselmo dei Quaranta (o Quadraginta[6]) - capostipite della famiglia Della Lengueglia e, sembrerebbe, parente degli stessi marchesi Clavesana - l'incarico di riscuotere le decime in diversi borghi - appartenenti a altri signori - a cavallo tra i territori dell'Albenganese e dell'Imperiese: Garlenda, Bossoleto, Tenaigo, Orsorio, Marta, Casanova, Bosco, Maremo, Paravenna, Ligo, Andora, Lingueglietta, Sanremo, Bussana, Taggia, Montalto, Carpasio, Cipressa, Pompeiana e Terzorio. La figura di Anselmo venne accolta positivamente dagli abitanti del territorio, tanto da diventarne in breve tempo signore feudale di parte di questo lembo di ponente ligure[6]; nel 1182 il Comune di Genova lo investì ufficialmente quale nuovo signore del feudo di Lingueglietta - Castellaro e Garlenda, avendo ottenuto nel 1162 una pretesa investitura dall'imperatore Federico I il Barbarossa e successivamente da Federico II nel 1226; i diplomi di investitura sono considerati dagli storici falsi, non essendoci documenti ufficiali. In compenso si stipularono ottimi rapporti diplomatici con la Repubblica di Genova e il suo comune, ottenendo in cambio della nobile fedeltà maggiori territori nella val Lerrone e del borgo di Andora.
Ancora nel 1233, tuttavia, i conti dei Ventimiglia, del ramo di Maro, mantenevano giurisdizione nell'alta val Merula e media val Lerrone, probabilmente anche come signori feudali dei da Lengueglia:
Il conte Filippo del Maro si affrettò [16 settembre 1233 ndr], vedendo Genova vittoriosa, a ratificare la convenzione firmata con Genova, anche a suo nome, dal fratello Raimondo e da Giacomo Casanova [ cosignore di Andora ndr] promise al comune di Genova di pagare per le collette L. 250 per i castelli di Lingueglia, di Castellaro e della valle di Andora, ratificando le convenzioni fatte anche a suo nome da Anselmo di Lingueglia. Genova sfruttò i successi conseguiti mettendo subito in funzione gli articoli dei patti fatti con i conti di Ventimiglia[7])
Nel 1280[6], alla morte di Anselmo II, i due figli ed eredi Giacomo e Bonifacio divisero il feudo del padre in due possedimenti o rami nobiliari: i Maremo e i Garlenda[6]. Bonifacio divenne così signore di Garlenda, Casanova e Lingueglietta stringendo rapporti di collaborazione e protezione più con Genova e la sua repubblica. Il 15 aprile 1385[6] entrambi i rami dei Della Lengueglia giurarono fedeltà al comune genovese, riconoscendosi vassalli e feudatari di tutti i paesi che avevano ricevuto in feudo dalla famiglia Clavesana.
Nel XVI secolo crisi finanziarie e mal gestione dei feudi fece sì che i borghi cominciarono a ribellarsi contro i propri signori feudali; nell'autunno del 1543[6] anche Garlenda si ribellò ai Della Lengueglia. Nonostante i forti contrasti nei borghi, la Repubblica di Genova nominò nel 1564[6] Antoniotto Della Lengueglia nuovo signore di Garlenda e delle terre circostanti. La nomina, però, non servì a placare i forti dissidi tanto che nel 1590[6], alla morte di Antoniotto, il feudo garlendese venne conteso da molti pretendenti nobiliari, non avendo di fatto Antoniotto eredi legittimi. Nel 1592[6] seguirono così occupazioni di nobili genovesi (i Costa), di Giacomo Della Lengueglia e dei suoi due figli con un piccolo esercito e dal governatore di Finale Ligure Bartolomeo Beccaria per sedare i contrasti ereditari.
I continui cambiamenti nobiliari non favorirono di certo il dialogo tra abitanti e nobili, in una situazione di vera crisi politica che ben presto fu portata alla conoscenza dell'imperatore Rodolfo II d'Asburgo a Praga[6]. Solamente alla fine del XVI secolo il feudo di Garlenda venne finalmente assegnato legittimamente a Violante Della Lengueglia in Costa[6], sorella del defunto Antoniotto Della Lengueglia. Dopo il pagamento di 10.000 fiorini d'oro[6] alla corte imperiale fu ratificato il 6 maggio 1599[6] l'atto di ufficiale appartenenza dei territori di Garlenda e di Paravenna alla famiglia albenganese dei Costa. Al 1618[6] risale la revisione degli antichi statuti - datati e concessi nel 1564 - ad opera dell'abate Alessandro Costa, in nome e per conto del fratello reggente (ma dimorante a Roma per l'incarico di banchiere papale) Ottavio.
Interessato dagli scontri tra la Repubblica di Genova e il Ducato di Savoia nel 1625[6] e ancora nel 1670[6], i territori feudali di Galenda-Paravenna passarono nel 1723[6] alla famiglia Del Carretto del ramo di Balestrino a causa della mancanza di discendenza maschile da parte dei Costa. Il nuovo marchese Ottaviano II sottoscrisse e accettò quindi le clausole imposte quasi cent'anni prima dal signore Ottavio Costa[6].
La famiglia carrettesca amministrò il feudo per oltre sessant'anni, affrontando nel tempo le invasioni straniere causate dalla guerra di successione austriaca[6] (1747) e dagli eventi napoleonici a partire dal 1797[6]. Caduta la Repubblica di Genova e dissolti i feudi imperiali, la nuova municipalità di Garlenda rientrò dal 2 dicembre 1797 nel Dipartimento del Letimbro, con capoluogo Savona, all'interno della Repubblica Ligure. Dal 28 aprile del 1798 fece parte del I cantone, con capoluogo Albenga, della Giurisdizione di Centa e dal 1803 centro principale del IV cantone della Centa nella Giurisdizione degli Ulivi. Annesso al Primo Impero francese, dal 13 giugno 1805 al 1814 venne inserito nel Dipartimento di Montenotte.
Nel 1815 fu inglobato nella provincia di Albenga del Regno di Sardegna, così come stabilì il Congresso di Vienna del 1814, e successivamente nel Regno d'Italia dal 1861. Dal 1859 al 1926 il territorio fu compreso nel I mandamento di Albenga del circondario di Albenga facente parte della provincia di Genova; nel 1927 con la soppressione del circondario ingauno passò, per pochi mesi, nel circondario di Savona e, infine, sotto la neo costituita provincia di Savona.
Dal 1973 al 31 dicembre 2008 ha fatto parte della Comunità montana Ingauna e, con le nuove disposizioni della Legge Regionale nº 24 del 4 luglio 2008[8], ha fatto parte fino al 2011 della Comunità montana Ponente Savonese.
«Drappo partito di rosso e di bianco…»
Abitanti censiti[12]
Secondo i dati Istat al 31 dicembre 2019, i cittadini stranieri residenti a Garlenda sono 131[13], così suddivisi per nazionalità, elencando per le presenze più significative[14]:
Il primo weekend di luglio vi si tiene il Meeting Internazionale della Fiat 500, organizzato dal Fiat 500 Club Italia[17] con il patrocinio del Comune e della Pro Loco Garlenda[18].
Il territorio comunale è costituito, oltre al capoluogo, dalle due frazioni di Castelli e Paravenna per una superficie territoriale di 8,03 km²[19].
Confina a nord con il comune di Villanova d'Albenga, a sud con Stellanello e Andora, ad ovest con Casanova Lerrone e ad est con Villanova d'Albenga.
L'attività principale del comune rimane principalmente l'agricoltura ed i suoi prodotti naturali. Fiorente la coltivazione e la raccolta delle olive e della vite, da cui si ricavano due pregiati vini: il Rossese e il Pigato. Recentemente il borgo è meta di turisti italiani e stranieri, attratti dalle principali strutture turistiche-sportive di Garlenda come il golf club con campo da golf a diciotto buche, il maneggio, un resort di lusso con rinomato ristorante.
Il territorio di Garlenda è attraversato principalmente dalla strada provinciale 6 che permette il collegamento stradale con Villanova d'Albenga, ad est, e con Casanova Lerrone ad ovest.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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3 aprile 1987 | 22 maggio 1990 | Domenico Romano | lista civica | Sindaco | |
22 maggio 1990 | 21 febbraio 1992 | Domenico Romano | lista civica | Sindaco | [20] |
21 febbraio 1992 | 24 aprile 1995 | Eugenio Navone | lista civica | Sindaco | |
24 aprile 1995 | 14 giugno 1999 | Eugenio Navone | lista civica | Sindaco | |
14 giugno 1999 | 14 giugno 2004 | Dario Braggio | lista civica | Sindaco | |
14 giugno 2004 | 8 giugno 2009 | Giuliano Miele | Collaborazione e progresso (lista civica) |
Sindaco | |
8 giugno 2009 | 26 maggio 2014 | Giuliano Miele | Collaborazione e progresso (lista civica) |
Sindaco | |
26 maggio 2014 | 27 maggio 2019 | Silvia Pittoli | Collaborazione e progresso (lista civica) |
Sindaco | |
27 maggio 2019 | 10 giugno 2024 | Silvia Pittoli | Collaborazione e progresso (lista civica) |
Sindaco | |
10 giugno 2024 | in carica | Alessandro Navone | Collaborazione e progresso (lista civica) |
Sindaco |
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