Garlasco
comune italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Garlasco (Garlàsch in dialetto lomellino[4]) è un comune italiano di 9 445 abitanti della provincia di Pavia in Lombardia.
Garlasco comune | |
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La chiesa parrocchiale | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Lombardia |
Provincia | Pavia |
Amministrazione | |
Sindaco | Simone Molinari (Forza Italia Lega Nord lista civica Noi per Garlasco futura) dal 4-10-2021 |
Territorio | |
Coordinate | 45°12′N 8°55′E |
Altitudine | 93 m s.l.m. |
Superficie | 39,18 km² |
Abitanti | 9 445[1] (30-11-2021) |
Densità | 241,07 ab./km² |
Frazioni | Madonna della Bozzola, San Biagio, Località Fornazzo, Tenuta Valbona, Cascina Baraggia, Cascina Barbesina, Cascina Cabassa, Cascina Campaccio, Cascina Cantone, Cascina Ca'Nuova, Cascina Cappanella, Cascina Guala, Cascina Guastina, Cascina Pila del Lova, Cascina Scalina, Cascina Solferina, Cascina Valletto, Cascina Venturina |
Comuni confinanti | Alagna, Borgo San Siro, Dorno, Gropello Cairoli, Tromello, Zerbolò |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 27026 |
Prefisso | 0382 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 018069 |
Cod. catastale | D925 |
Targa | PV |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 619 GG[3] |
Nome abitanti | garlaschesi/garlaschini |
Patrono | Beata Vergine Assunta |
Giorno festivo | seconda domenica di settembre |
Cartografia | |
Posizione del comune di Garlasco nella provincia di Pavia | |
Sito istituzionale | |
Il paese, uno dei maggiori della Lomellina, è noto per il Santuario della Madonna della Bozzola situato a 2,5 km dal centro e meta di pellegrinaggi religiosi. È inoltre noto a livello popolare col nome di "Las Vegas della Lomellina" o "Las Vegas della Lombardia"[5][6] in virtù dell'alta concentrazione di attività ricreative che fin dagli anni '60 l'hanno contraddistinto.
Si trova nella Lomellina centro-orientale, a poca distanza dalla riva sinistra del Terdoppio e non lontano dal ciglio del terrazzo della valle alluvionale del Ticino.
Il territorio è quasi esclusivamente pianeggiante, solcato da canali irrigui artificiali realizzati dall'uomo già dal XIX secolo, nonché da rogge ad acqua perenne che permettono la coltura del riso e coltivazioni intensive di cereali, mais e foraggi. Tali caratteristiche geografiche sono la principale causa del clima continentale umido che caratterizza la città: nel periodo invernale è sovente presente la nebbia, mentre nel periodo estivo il territorio è soggetto ad afa con sovrastanti foschie.
Di probabile origine preromana (almeno a giudicare dal nome), è citato fin dal X secolo; nel 981 fu donato dall'imperatore Ottone II al monastero di San Salvatore di Pavia[7], a quell'epoca tra i massimi possidenti della zona. Nel XII secolo, se non prima, entrò a far parte dei domini pavesi, sotto i quali fu sede di podesteria, restando a lungo (come d'altra parte gli altri centri maggiori del territorio pavese) libero da signorie feudali. Nel 1356, durante la guerra tra Pavia ed i Visconti, Garlasco fu assediata dalle forze dei signori di Milano e, dopo un duro assedio, conquistata[8]. Solo nel 1436 il conte palatino Guarnerio Castiglioni fu investito di Garlasco da Filippo Maria Visconti, e il feudo rimase poi ai suoi discendenti, divisi in più linee che ebbero la consignoria su Garlasco; solo Alessandro Castiglioni nel 1761 riunificò il potere nelle sue mani; suo nipote Alfonso Gaetano nel 1774 ebbe il titolo di Conte di Garlasco, ma fu anche l'ultimo feudatario, poiché il feudalesimo fu abolito nel 1797.
Lo stemma è stato riconosciuto con decreto del capo del governo del 19 aprile decreto 1933.[9]
«D'amaranto, alla croce d'argento. Ornamenti esteriori da Comune»
Il gonfalone, concesso con D.P.R. del 29 ottobre 1986[9], è un drappo troncato di bianco e amaranto.
Nella centrale piazza della Repubblica si trova la chiesa parrocchiale di Garlasco, di proprietà del Comune, intitolata alla Beata Vergine Assunta e a san Francesco Saverio. La chiesa attuale, di stile corinzio, a tre navate con grandiosa cupola, venne costruita tra il 1715 e il 1783 sui resti della primitiva chiesa di Santa Maria intra muros, di cui restano tracce nel basamento del campanile nonché nelle pitture quattrocentesche tuttora presenti all'esterno dell'abside.
La facciata è stata ultimata nel 1931, sulla quale si aprono i tre ingressi insistenti sulle tre rispettive navate dell'interno, dotate di notevoli coperture miste.
L'altare maggiore, rinnovato nel 1979, è realizzato in pregiati marmi policromi, tra cui macchia vecchia, giallo di Siena e verde di Seravezza; la pala raffigura l'Assunzione di Maria e san Francesco Saverio. Di notevole interesse è lo splendido pulpito marmoreo, donato nel 1818 dal prevosto, monsignor Amedeo Cecconi: è ornato di bassorilievi che rappresentano il Primato di Pietro, la Disputa di Gesù al tempio e la predicazione di Giovanni Battista.
A sinistra e a destra si possono ammirare i grandiosi altari laterali, rispettivamente della Madonna del Rosario (ornato con dipinti dei Misteri realizzati da Achille Savoia) e del Suffragio, con un grande bassorilievo in stucco raffigurante la Vergine e le anime purganti. Vi è pure un affresco di Biagio Canevari raffigurante l'apparizione di Maria a Lourdes, ed un grande crocifisso ligneo risalente al 1300.
In controfacciata si trova l'organo, costruito nel 1896 dai fratelli Lingiardi, rinomati organari pavesi; di fattura eccellente, esso conta 1737 canne ed è dotato di due tastiere, per il grand'organo e per l'organo eco, o cassa armonica. La trasmissione è interamente meccanica. Sul parapetto della cantoria si possono leggere alcune iscrizioni "storiche", come quella del parroco, monsignor Giuseppe Sanpietro, a proposito dell'eccentrico organista Bormioli: "Hanno dato dell'asino al maestro Bormioli, ora professore al Conservatorio di Milano: a perenne memoria di tanto disparato giudizio - 1907".
Il campanile è alto 42 metri, ed è il secondo più alto della città. Possiede un concerto di 8 campane in Do3 fuse da Carlo Ottolina nel 1976.
Del XVI secolo è la chiesa di San Rocco, posta sul retro della chiesa di Santa Maria Assunta. Venne fatta costruire dal conte Giovanni Castiglioni nel 1570; era dotata di molti beni artistici depredati nel 1813 dalle truppe napoleoniche, ed ancora oggi è retta dalla Confraternita che in passato fondò l'ospedale di San Rocco. Internamente, vi sono affreschi e decorazioni di artisti locali (Canevari, Panzarasa, Sampietro, Pedrinelli). IL campanile alto poco meno di quello della parrocchiale, 41 metri, possiede un concerto di 3 campane in La3 minore, fuse da Barigozzi nel 1883.
L'origine del santuario è da ricondurre a un evento miracoloso avvenuto, secondo la tradizione, nel 1465[10]: una bambina tredicenne di Garlasco di nome Maria, sordomuta, si trovava al pascolo con gli animali del padre. Il luogo era allora circondato da cespugli di biancospino (in dialetto locale buslà, parola dalla cui traslitterazione in italiano deriva il nome Bozzola). All'improvviso si scatenò un forte temporale e Maria cercò riparo sotto una piccola cappella, dove si trovava un affresco della Beata Vergine Maria dipinto da Agostino da Pavia, ex voto alla Madonna per essere stato tratto in salvo mentre stava per annegare nel fiume Ticino. Secondo la narrazione, a un certo punto la ragazzina vide la Beata Vergine Maria apparire in un globo di luce, affidandole una missione: "Maria Benedetta, vai a dire alla gente di Garlasco, che voglio qui un santuario a protezione di tutta la Lomellina. Saranno tante le grazie che io farò in questo luogo, che i miei figli esperimenteranno i tesori delle mie misericordie. Come segno che ti sono apparsa tu hai già udito il mio messaggio, ora lo porterai alla gente di Garlasco". Dopo aver fatto ritorno a Garlasco, Maria (che da quel momento fu chiamata Maria Benedetta), non più sordomuta, narrò l'accaduto alla popolazione, che le credette quando la vide guarita. La bambina, cresciuta, si ritirò nel monastero retto dalle monache di clausura, sito al confine del territorio di Garlasco, tra Tromello e Alagna, in prossimità del torrente Terdoppio.
In seguito all'episodio fu dato inizio all'edificazione dell'attuale santuario, costruendo dapprima una chiesetta in corrispondenza del presbiterio, seguita da un primo ampliamento della struttura risalente al Seicento. Nel 1662 venne costruita la torre campanaria e nel 1720 la cupola ottagonale, che verrà terminata negli anni successivi. Nel 1860 venne prolungata la navata e furono aperti il braccio destro e il sinistro. Nel 1890 fu costruita la facciata su disegno di Marietti; tuttavia nel giro di alcuni anni fu abbattuta in quanto non si dimostrò soddisfacente, e venne pertanto rifatta nel 1897 su disegno dell'ingegner Nava di Milano. La nuova struttura fu decorata con statue in cotto di Provini di Milano e di Repellini di Cremona, mentre su due basamenti di granito vennero poste due statue in cemento, raffiguranti la Fede e la Speranza, realizzate della ditta Rossi Speluzzi di Milano. Nel 1927 il santuario è stato insignito del titolo di basilica minore. Numerosissimi i pellegrinaggi e il legame con molti altri siti mariani, come il vicino Santuario arcivescovile della Beata Vergine dei Miracoli di Corbetta. Il campanile è alto 43 metri ed è il più alto della città, superando di poco quelli della Parrocchiale e di San Rocco. Possiede un concerto di 10 campane (9 + 1 semitono) in Sib2, fuse da Capanni nel 2002, che eseguono il concerto più grande di Garlasco.
Il territorio del comune è incluso nel parco naturale lombardo della Valle del Ticino, mentre in frazione Bozzola è presente l'area protetta del Bosco del Vignolo, una ex discarica e poi pista da motocross, oggi trasformata in un bosco con risorgive e una vasta quantità di alberi e fiori.
L'abitato ed il Santuario della Madonna della Bozzola si trovano sul percorso storico della Via Francigena in Lombardia, proveniente da Tromello e successivamente dirigentesi verso Gropello Cairoli.
Abitanti censiti[11]
Storica festa religiosa garlaschese del mese di marzo con la presenza della fiera, giostre e stand gastronomici.
Il territorio ha una storia prevalentemente agricola con terreni irrigabili per allagamento, basata sulla coltivazione del riso e sull'allevamento. Tuttavia già erano presenti dal XIX secolo diversi opifici per la pilatura del riso e molini. Dal secondo dopoguerra ha avuto un notevole sviluppo la piccola industria legata al settore calzaturiero, sebbene dalla fine del XX secolo la delocalizzazione abbia causato la chiusura di molte di queste manifatture.
Il turismo è legato principalmente alla presenza del Santuario della Madonna della Bozzola. Anche la presenza del maggiore complesso di divertimento della zona attira, specie nel periodo estivo, un notevole numero di turisti.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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6 giugno 1993 | 27 aprile 1997 | Luciano Panzarasa | lista civica di centro-destra | sindaco | |
27 aprile 1997 | 13 maggio 2001 | Luciano Panzarasa | lista civica di centro-destra | sindaco | |
13 maggio 2001 | 29 maggio 2006 | Enzo Maria Spialtini | lista civica di centro-sinistra | sindaco | |
29 maggio 2006 | 16 maggio 2011 | Enzo Maria Spialtini | lista civica di centro-sinistra | sindaco | |
16 maggio 2011 | 5 giugno 2016 | Pietro Francesco Farina | Il Popolo della Libertà Forza Italia Lega Nord lista civica Noi per Garlasco | sindaco | |
5 giugno 2016 | 4 ottobre 2021 | Pietro Francesco Farina | Forza Italia Lega Nord lista civica Noi per Garlasco | sindaco | |
4 ottobre 2021 | in carica | Simone Molinari | Forza Italia Lega Nord lista civica Noi per Garlasco futura | sindaco |
Pallavolo
La più rilevante società sportiva presente a Garlasco è il Volley2001Garlasco, ovvero la società di pallavolo, in cui sono presenti squadre maschili e femminili. La prima squadra femminile milita in serie B1, mentre la maschile in serie B (in seguito alla retrocessione dalla serie A3 nella stagione 2023-2024).[12]
La società di calcio più importante della città è l'F.C. Garlasco, rinata nel 1976. Le stagioni 2011-2012 e 2012-2013 in Eccellenza, rappresentano la massima categoria raggiunta finora (1976-2021). I colori sociali della squadra sono il giallo-blu. Nel primo decennio degli anni 2000 è stato fondato il San Rocco Garlasco, che passato dal campionato provinciale alla Terza Categoria, ha poi cambiato campo di gara, quindi paese.
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