Zerbolò

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Zerbolò (Zérbol in dialetto lomellino[4]) è un comune italiano di 1 662 abitanti[1] della provincia di Pavia in Lombardia. Si trova nella Lomellina orientale, nella valle alluvionale del Ticino, non lontano dalla riva destra del fiume.

Fatti in breve Zerbolò comune, Localizzazione ...
Zerbolò
comune
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Zerbolò – Bandiera
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Zerbolò – Veduta
Veduta
Localizzazione
Stato Italia
Regione Lombardia
Provincia Pavia
Amministrazione
SindacoGian Antonio Centenara (lista civica “Buon senso in comune”) dal 26-5-2019
Territorio
Coordinate45°12′N 9°01′E
Altitudine68 m s.l.m.
Superficie37,19 km²
Abitanti1 662[1] (30-11-2024)
Densità44,69 ab./km²
FrazioniBeniola, Boscaccio, Boschetti, Busalarga, Cadisana, Caselle, Chiarello, Dosso, Freddo, Gaviola, Guasta, Limido, Malpaga, Marzo, Mezzanone, Michelina, Occhio, Parasacco, Pavonara, Sedone, Sogna, Validone, Venara, Vipere
Comuni confinantiBereguardo, Borgo San Siro, Carbonara al Ticino, Garlasco, Gropello Cairoli, Torre d'Isola, Villanova d'Ardenghi
Altre informazioni
Cod. postale27020
Prefisso0382
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT018189
Cod. catastaleM167
TargaPV
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 619 GG[3]
Nome abitantizerbolesi
PatronoSan Bartolomeo
Cartografia
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Zerbolò
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Zerbolò – Mappa
Posizione del comune di Zerbolò nella provincia di Pavia
Sito istituzionale
Chiudi

Geografia fisica

Ambiente

Il paese e il territorio circostante sono sede di una colonia stanziale di cicogna bianca. I nidi sono visibili in alcune zone del paese ed aree limitrofe (ad es.: all'ingresso del paese, per chi provviene da Gropello Cairoli o Bereguardo, o alla uscita A7 di Gropello Cairoli guardando sulla sinistra) ma in particolare modo si concentrano nell'area della Cascina Venara in Zerbolò (segnalazioni in centro paese). La Cascina è anche sede di un ostello. Da alcuni anni a questa parte il numero di cicogne nidificanti si è stabilizzato in una dozzina di coppie che riproducendosi garantisce annualmente un buon numero di nuovi nati. Essendo la specie tendenzialmente gregaria, la presenza della colonia stanziale di cicogne spinge soggetti selvatici, impegnati nella migrazione, a fermarsi e, nella maggior parte dei casi, a nidificare e riprodursi.

Storia

Riepilogo
Prospettiva
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Il castello Beccaria di Zerbolò

La zona di Zerbolò faceva parte del territorio di Garlasco, che apparteneva fino al XIII secolo al monastero di San Salvatore di Pavia, e passò in seguito in potere dei Beccaria. Nel 1259 essi costruirono un castello presso il Ticino, attorno al quale si andò formando il nuovo paese di Zerbolate, l'attuale Zerbolò. Nel XV secolo esso, seguendo le sorti dei vicini Gropello e Carbonara, dalla signoria dei Beccaria passò per eredità a un ramo dei Visconti, e due secoli dopo sempre per eredità ai Lonati Visconti. Nel 1713, con tutta la Lomellina, entra a far parte dei domini dei Savoia. Nel 1815 vengono uniti a Zerbolò i vicini piccoli comuni di Parasacco, Guasta, Marzo, Limido, Sedone, attuali frazioni, oltre a Campomaggiore, che nel 1866 sarà annesso a Carbonara al Ticino.

  • Parasacco, noto almeno dal XIV secolo quando aveva una propria chiesa, fu un feudo autonomo rispetto a Zerbolò. Esso fino al XVII secolo appartenne, insieme a Sedone, a un altro ramo dei Visconti, quello dei marchesi di Parona; passò poi ai Monticelli, feudatari anche di Sedone e di Mezzana Rabattone, feudi che nel 1705 passarono ai Guasco di Alessandria. Il comune fu unito a Zerbolò nel 1815.
  • Sedone, come si è detto, seguì feudalmente le sorti di Parasacco, pur essendo un comune autonomo rispetto a esso. Fu unito a Zerbolò già in epoca napoleonica (1806).
  • Limido, noto come Limide fin dal 1250, era un piccolo comune appartenente dal XV secolo al 1634 al vasto feudo degli Eustachi di Pavia, signori di gran parte della Lomellina sudorientale; dopo la loro estinzione nel 1634 sembra che sia stato definitivamente incamerato. In epoca napoleonica fu momentaneamente unito a Carbonara, e nel 1815 a Zerbolò.
  • Le cascine Guasta e Marzo, staccate da Zerbolò la prima e da Parasacco la seconda, risultavano comuni autonomi nel XVII secolo, e nel successivo furono unite in un solo comune. Esso fu unito a Zerbolò nel 1815.

Simboli

Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con DPR del 13 febbraio 1954. [5]

«D'argento, al biscione d’azzurro, coronato all'antica d'oro, ingollante a metà un putto di carnagione, posto in maestà con le braccia aperte; alla bordura composta d'oro e di azzurro. Ornamenti esteriori da Comune.[6]»

Il gonfalone è un drappo di azzurro.[7]

Società

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[8]

Cultura

Cucina

Sagra di San Bartolomeo

A fine Agosto il comune ospita la popolare Sagra in onore del Santo Patrono con un menù che offre molti piatti tipici della tradizione del territorio.

Infrastrutture e trasporti

Il paese è attraversato dall'autostrada A7 Milano-Genova che taglia in due parti il centro abitato.

Amministrazione

Note

Altri progetti

Collegamenti esterni

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