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museo di Firenze Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
La Galleria d'arte moderna è uno dei musei ospitati in palazzo Pitti a Firenze. Si trova al secondo piano del complesso architettonico, all'interno del quale si articola in 30 sale comprendendo tutte le stanze del corpo di fabbrica principale del palazzo e tutte le stanze dell'ala laterale settentrionale posteriore del complesso architettonico, tra le quali anche la Sala da Ballo ed altre sei sale originariamente appartenenti al Quartiere Borbonico (Nuovo Palatino).
Galleria d'Arte Moderna | |
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Galleria d'Arte Moderna | |
Palazzo Pitti | |
Ubicazione | |
Stato | Italia |
Località | Firenze |
Indirizzo | Piazza de' Pitti, 1 |
Coordinate | 43°45′56.35″N 11°15′01.41″E |
Caratteristiche | |
Tipo | Arte moderna |
Collezioni | Arte moderna |
Istituzione | 1924 |
Apertura | 1924 |
Proprietà | Stato Italiano |
Gestione | Gallerie degli Uffizi |
Direttore | Simone Verde |
Visitatori | 650,612 (visitatori totali di Palazzo Pitti) (2022) |
Sito web | |
Questa vasta collezione offre un panorama italiano completo del periodo artistico dalla fine del Settecento (epoca neoclassica) ai primi decenni del Novecento, basata sulla pittura italiana ma con qualche importante scultura coeva e con significativi esempi di artisti stranieri. È ospitata, in ordine cronologico, nell'ala nord del Palazzo al secondo piano in più di trenta stanze, una delle ultime aree del palazzo ad essere convertite in museo, dove fino agli anni trenta del Novecento hanno saltuariamente vissuto i rappresentanti di Casa Savoia in visita alla città e dove era ospitata la Biblioteca Palatina, confluita in parte nella Biblioteca Magliabechiana, nonché una parte nel mezzanino detto degli occhi, dal tema della decorazione.
Nel 2013 il complesso museale di Palazzo Pitti, che comprende la Galleria d'arte moderna, la Galleria Palatina e gli Appartamenti monumentali, è stato il tredicesimo sito statale italiano più visitato, con 386.993 visitatori e un introito lordo totale di 1.983.028,75 Euro[1].
Nel 2016 il circuito museale ha fatto registrare 400.626 visitatori.[2].
La collezione della pinacoteca si formò nella seconda metà dell'Ottocento dalla raccolta delle migliori opere provenienti dai concorsi dell'Accademia delle Arti e del Disegno, un tempo esposte nella galleria dell'Accademia, e più tardi fu arricchita dal confluire di numerose collezioni cittadine di arte di quel periodo, come quella di Diego Martelli, acquisita nel 1897. L'allestimento attuale risale al 1972-1979, ma dei restauri nelle sale si sono svolti anche nel 2005. La collezione gode di una disciplina giuridica particolare, con una convenzione tra Stato e Comune di Firenze.
Il percorso espositivo inizia dal neoclassicismo con opere raffiguranti Napoleone di Pietro Benvenuti come Il giuramento dei Sassoni, di Giuseppe Bezzuoli come la grandiosa tela de L'entrata di Carlo VIII, e di Francesco Hayez (Sansone 1842 sala 2; I due Foscari 1851-52 sala 5). Le sculture più importanti nelle prime sale sono la Calliope di Antonio Canova, la Psiche di Pietro Tenerani e il famoso Abele di Giovanni Duprè.
Numerosi sono i dipinti di soggetto storico, contemporaneo e più antico, che documentano bene questo aspetto della cultura artistica del Risorgimento: fra le tele più importanti La cacciata del Duca d'Atene di Stefano Ussi.
Fra le opere più conosciute vi sono quelle appartenenti alla scuola dei macchiaioli l'anticipazione italiana dell'impressionismo, in larga parte provenienti dalle raccolte di Diego Martelli, che fu un critico d'arte e amico dei principali esponenti di questa corrente. I macchiaioli, con le loro ricerche innovative sulla luce e sulla stesura del colore "a macchie", svilupparono il loro linguaggio artistico accanto alle avanguardie francesi. Fra i capiscuola Giovanni Fattori, presente con una cospicua collezione di opere, sia carattere storico, sia i celebri paesaggi maremmani, fra le quali l'Autoritratto (1854 sala 13), Il campo italiano dopo la battaglia di Magenta (1862 sala 18), La cugina Argia (1861 sala 23), Lo staffato (1880 sala 24), La rotonda palmieri e il Ritratto della figliastra (1889 sala 24).
Silvestro Lega, fra le tele più significative Il canto dello stornello (1867 sala 12), La visita alla balia (1873 sala 12) e Telemaco Signorini, fra le varie opere la Leith del 1881 (sala 23).
Altri importanti pittori italiani qui presenti sono Giovanni Boldini, con i famosi ritratti dal rapidissimo ed elegante tratto, Federico Zandomeneghi (Ritratto di Diego Martelli 1879 sala 16), Francesco Podesti (di cui è esposto l'acuto Ritratto della poetessa Elizabeth Barrett Browning con il figlioletto Robert), Niccolò Cannicci, Antonio Donghi, Giorgio Morandi, Filippo de Pisis, i Futuristi come Giacomo Balla e Filippo Marinetti, Elisabeth Chaplin. Sono presenti anche opere di scultura (le più interessanti di Adriano Cecioni, che con vivacità e immediatezza di grande applicò alla statuaria le ricerche dei macchiaioli, nonché il marmo Voto contro natura di Salvatore Grita) e incisioni.
Fra il 1978 e il 2006 si è perfezionata la donazione del patrimonio grafico, pittorico e documentario proveniente dall'atelier di Pietro Saltini.[3]
La galleria contiene anche una raccolta di opere legate al tema del Risorgimento italiano.[4]
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