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frazione del comune italiano di Trento Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Gabbiolo è una frazione del comune italiano di Trento, in Trentino-Alto Adige.
Gabbiolo frazione | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Trentino-Alto Adige |
Provincia | Trento |
Comune | Trento |
Territorio | |
Coordinate | 46°03′23″N 11°09′12.31″E |
Altitudine | 390 m s.l.m. |
Abitanti | 110 (2023) |
Altre informazioni | |
Fuso orario | UTC+1 |
Cartografia | |
Assieme a Celva, Cimirlo, Mesiano, Oltrecastello e Povo, è parte della circoscrizione amministrativa numero 7 del comune di Trento.[1]
La frazione si trova a est della città di Trento, separata dall'area urbana trentina dal tracciato della ferrovia della Valsugana, alle pendici occidentali del massiccio della Marzola. Il centro abitato è attraversato dal rio Gabbiolo, che dà il nome al borgo, e che scendendo verso la città si unisce al rio Salè e va a immettersi nel torrente Fersina nei pressi di via Marsala. Altri corsi d'acqua che interessano il territorio della frazione sono il rio Rozola e il rio Valnigra, con quest'ultimo che separa Gabbiolo dal centro di Villazzano.
La chiesa di San Francesco d'Assisi è situata nel centro della frazione e ne costituì la chiesa parrocchiale prima del suo accorpamento con la parrocchia di Povo.[2] È stata edificata su iniziativa di Francesco Moser nel 1748, con progetto di Francesco Orlandini.[2][3] Le decorazioni della facciata sono invece da riferirsi all'artista lombardo Pietro Antonio Bianchi.[2] La chiesa è orientata verso nord, e presenta una facciata a due spioventi con timpano e al centro un portale a fastigio mistilineo, due finestrelle laterali e un quadrilobo.[2] Sul lato destro svetta il campanile moresco cuspidato. L'interno presenta invece una navata a due campate e un presbiterio, entrambi coperti da volte a botte.[2]
La piccola chiesa di San Rocco si trova lungo la via Gabbiolo, poco distante dall'ex parrocchiale, e risulta menzionata per la prima volta nel 1579.[4] L'edificio è orientato verso est e presenta una facciata a due spioventi con al centro un portale architravato; sopra al portale si trova un piccolo rosone quadrilobato, mentre ai lati si aprono due finestre squadrate. L'interno è caratterizzato da una navata a volta a botte e da un presbiterio coperto da una volta a crociera.[4]
Villa Salvadori è un complesso architettonico monumentale situato a Gabbiolo, fatta costruire da Francesco Moser verso la fine del XVII secolo.[5] La villa Salvadori è composta da tre edifici principali, che sono il nucleo centrale dell'edificio abitativo padronale, un villino risalente al XVIII secolo e il padiglione noto come "Casa del tè", in stile moresco.[6] Alla fine del Settecento risale anche la fontana nel giardino, realizzata dallo scultore Francesco Antonio Giongo.[7]
In località Graffiano, poco fuori dal centro abitato presso il parco di Gocciadoro, si trovano i resti del castello di Pietrapiana, antica fortificazione a fini difensivi e di controllo della città.[8] La prima testimonianza del castello risale a una vertenza datata 1247.[8] Resta ancora in piedi la torre principale, nota come torre di Pietrapiana o torre dei Gionghi. Ricostruito nel XV secolo e poi abbandonato, fu successivamente proprietà vescovile, prima di essere ceduto a privati.[9]
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