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imprenditore e politico italiano (1933-) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Franco Debenedetti (Torino, 7 gennaio 1933) è un dirigente d'azienda, imprenditore, politico e saggista italiano.
Franco Debenedetti | |
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Franco Debenedetti al Festival dell'Economia di Trento nel 2018 | |
Senatore della Repubblica Italiana | |
Durata mandato | 15 aprile 1994 – 27 aprile 2006 |
Legislatura | XII, XIII, XIV |
Gruppo parlamentare | PDS e DS |
Circoscrizione | Torino Centro (XII e XIII) |
Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Partito politico | PDS, DS |
Titolo di studio | laurea in ingegneria |
Professione | imprenditore |
Di origine ebraica, figlio di Rodolfo Debenedetti e fratello di Carlo De Benedetti[1] (sebbene quest'ultimo abbia sempre preferito essere chiamato "De Benedetti" anziché – come risulterebbe all'anagrafe – "Debenedetti"[2]), si laurea in ingegneria al Politecnico di Torino nel 1956. Lavora inizialmente nell'azienda di famiglia, per passare poi all'Olivetti nella quale rivestirà anche le cariche di vicepresidente e amministratore delegato.
Attualmente siede nei consigli di amministrazione di alcune società, enti e fondazioni, tra cui CIR, Piaggio, Fondazione Rodolfo Debenedetti, Fondazione Italia USA, Progetto Italia. È stato insignito di numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio Ezio Tarantelli (1996) e il Premio Capalbio per l'Economia (1999). Dal 2008, insieme con Alberto Mingardi, ha condotto Blue-liberisti in Red per l'emittente privata Red Tv[3], chiusa nel 2010.[4]
Ha pubblicato alcuni volumi tra i quali Sappia la destra (Baldini & Castoldi, 2001), Non basta dire no (Mondadori, 2002), Grazie Silvio (Mondadori, 2006), La guerra dei trent'anni: politica e televisione in Italia, 1975-2008 (Einaudi 2009).
Per tre legislature è stato eletto al Senato della Repubblica, rispettivamente del 1994, 1996 e 2001 per le liste del PDS e DS, dove ha fatto parte della Commissione Industria, Commercio e Turismo.
In occasione delle elezioni politiche del 2013 non ha preso posizione per la sua area di origine, di centrosinistra, ma, pur non candidandosi, ha dichiarato una preferenza per il partito di orientamento liberista, di centrodestra, Fare per Fermare il Declino, guidato da Oscar Giannino[5].
Nell'ottobre 2015, insieme al fratello Carlo, è rinviato a giudizio per l'indagine sulle morti per amianto alla Olivetti: il processo di primo grado si conclude nel luglio dell'anno successivo con la condanna, identica a quella del fratello, a cinque anni e due mesi di reclusione [6]. Nell'ottobre 2019 la Cassazione lo ha assolto insieme al fratello in via definitiva.[7]
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