Loading AI tools
militare italiano (1889-1917) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Francesco Rolando (Susa, 27 febbraio 1889 – Molino della Sega, 16 novembre 1917) è stato un militare italiano, decorato di Medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della prima guerra mondiale.
Francesco Rolando | |
---|---|
Nascita | Susa, 27 febbraio 1889 |
Morte | Molino della Sega, 16 novembre 1917 |
Dati militari | |
Paese servito | Italia |
Forza armata | Regio Esercito |
Arma | Fanteria |
Corpo | Bersaglieri |
Anni di servizio | 1909-1917 |
Grado | Maggiore |
Guerre | Guerra italo-turca Prima guerra mondiale |
Campagne | Fronte italiano (1915-1918) |
Battaglie | Undicesima battaglia dell'Isonzo Battaglia di Caporetto |
Comandante di | LXV Battaglione del 17º Reggimento bersaglieri |
Decorazioni | vedi qui |
dati tratti da Maggiore Francesco Rolando classe 1889[1] | |
voci di militari presenti su Wikipedia | |
Nacque a Susa il 27 febbraio 1889,[1] figlio di Giorgio e Antonella Allasio.[2] Dopo aver completato gli studi presso il Liceo classico Vincenzo Gioberti di Torino,[3] nel 1909 fu chiamato a prestare servizio militare presso il Regio Esercito, arruolato come Allievo ufficiale di complemento ed assegnato in forza al 4º Reggimento bersaglieri.[1] Divenuto sottotenente di complemento nel settembre 1910,[3] rimase in servizio con lo scoppio della guerra italo-turca (novembre 1911), passando gli esami per l'ammissione in servizio permanente effettivo presso il 9º Reggimento bersaglieri.[2][4] Nel corso del 1913 partì per la Libia,[2] assegnato al I Battaglione volontari libici e partecipando alle grandi operazioni di polizia coloniale nel [Garian, Fezzan e nel Gadames.[4] Promosso tenente nel 1914, divenne capitano nel 1915, posto al comando di una compagnia del II Battaglione libico.[N 1][1] Nel febbraio 1917 rientrò in Italia, assegnato al 17º Reggimento bersaglieri, di cui assunse il comando del LXV Battaglione[1] a partire dal mese di luglio. Si distinse nei duri combattimenti in Carnia, sul Carso, sul massiccio dell'Hermada, e nel corso dell'undicesima battaglia dell'Isonzo.[2][4] Durante la fasi di ripiegamento della 3ª Armata verso la linea del Piave,[2] conseguente all'esito infausto della battaglia di Caporetto,[N 2] al comando del LXIX Battaglione del 18º Reggimento bersaglieri, raggiunse il ponte di Madrisio, sul fiume Tagliamento,[1] proteggendolo dagli attacchi avversari.[2] Il 6 novembre, con le truppe della retroguardia del XII Corpo d'armata, partecipò a duri combattimenti contro l'avanguardia delle forze nemiche.[1] Cadde in combattimento nella notte del 16 novembre, a Molino della Sega.[2] Per onorarne il coraggio fu decretata la concessione della Medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[1]
Seppellita in un cimitero di guerra, sette anni dopo la sua salma venne riesumata e trasferita nel cimitero di Susa, dove si trova tuttora.[5] Il suo paese natale gli ha intitolato una via, mentre il comune di Breda di Piave ha collocato una targa che riporta la motivazione del conferimento della Medaglia d’oro, posta sul luogo che era stato riconquistato in quella drammatica notte tra il 16 e il 17 novembre 1917.[6]
Seamless Wikipedia browsing. On steroids.
Every time you click a link to Wikipedia, Wiktionary or Wikiquote in your browser's search results, it will show the modern Wikiwand interface.
Wikiwand extension is a five stars, simple, with minimum permission required to keep your browsing private, safe and transparent.