Francesco Giolfino
scultore italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Francesco Giolfino (Verona, fine XV secolo – prima metà XVI secolo) è stato uno scultore italiano.
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Biografia
Non sono noti documenti in grado di ricostruire la biografia dello scultore, del quale è nota l'attività solamente nei primi decenni del Cinquecento. Fu membro della famiglia Giolfino, valenti scultori e intagliatori del legno attivi a Verona e nel territorio per cinque generazioni tra il Quattrocento e il Seicento[1].
Si trasferì a Brescia aprendo una propria bottega nel centro della città, sviluppando qui la maggior parte della sua produzione[1].
Stile
L'opera di Francesco Giolfino è poco documentata, essendo in gran parte perduta o difficile da identificare. Debitrice a Giovanni Zebellana, maestro nella patria veronese, e a Giovanni Teutonico, il Giolfino sembra superare gli eccessi drammatici ed espressionisti della scultura quattrocentesca per preferire, in linea anche con i nuovi stilemi introdotti dal Mantegna, ben presenti nel veronese, un più contenuto sentimento drammatico[1].
La sua opera dovette influenzare non poco le scuole d'intaglio locali, specialmente Maffeo Olivieri che presenterà spesso moduli espressivi già utilizzati dal Giolfino[1].
Opere
- Crocifisso del Duomo nuovo, 1502, Brescia, Duomo nuovo
- Testa di san Giovanni Battista retta da due angeli, Berlino, Bode-Museum
Note
Bibliografia
Altri progetti
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