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patriarca cattolico italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Francesco Antonio Marcucci (Force, 27 novembre 1717 – Ascoli Piceno, 12 luglio 1798) è stato un patriarca cattolico italiano, fondatore delle suore pie operaie dell'Immacolata Concezione.
Francesco Antonio Marcucci patriarca della Chiesa cattolica | |
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Incarichi ricoperti |
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Nato | 27 novembre 1717 a Force |
Ordinato presbitero | 25 febbraio 1741 |
Nominato vescovo | 6 agosto 1770 da papa Clemente XIV |
Consacrato vescovo | 15 agosto 1770 dal cardinale Giovanni Francesco Albani |
Elevato patriarca | 10 dicembre 1781 da papa Pio VI |
Deceduto | 12 luglio 1798 (80 anni) ad Ascoli Piceno |
Nato a Force, in provincia di Ascoli Piceno da una nobile famiglia ascolana, si consacrò a Dio poco prima di diciotto anni, con voto di castità perpetuo. A ventitré anni, il 25 febbraio 1741 venne ordinato sacerdote dal vescovo della città, mons. Tommaso Marana. L'8 dicembre 1744 fondò ad Ascoli Piceno la Congregazione delle suore pie operaie dell'Immacolata Concezione perché onorassero l'Immacolata[1] e si prendessero cura della dignità della donna attraverso l'istruzione e l'educazione delle fanciulle e della donna di ogni ceto e età, senza discriminazione sociale[2].Preparò le suore ad essere maestre e le sostenne sempre con amorevole pazienza; scrisse vari libri, per istruirle nelle discipline sacre e profane. Nel governo della Congregazione ebbe come stretta collaboratrice madre Tecla Relucenti che considerò cofondatrice[3]. Non ancora sacerdote, per uno spazio di più dodici anni predicò varie missioni al popolo[4], non soltanto nel Piceno, ma anche in Abruzzo, sulle orme del francescano san Leonardo da Porto Maurizio. Il 15 agosto 1770, a Roma, nella chiesa di San Salvatore in Lauro appartenente al pio sodalizio dei Piceni, venne consacrato vescovo di Montalto delle Marche e con questa nomina assunse anche il titolo di abate dell'abbazia di Santa Maria in Montesanto. Tre anni dopo, il 19 gennaio del 1773, Clemente XIV lo nominò vicegerente di Roma[5]. Mantenne tale incarico fino al 1786, quando, sebbene a malincuore, papa Pio VI accolse le sue dimissioni per motivi di salute. A Roma espletò vari incarichi: fu Consultore della S. Romana ed Universale Inquisizione[6], esaminatore dei vescovi in sacra teologia[7], Prelato Domestico partecipante[8] e vescovo assistente al Soglio di papa Clemente XIV, Esaminatore nei Sacri Canoni[9]. Consultore della Congregazione delle Indulgenze e Sacre Reliquie[10]. Inoltre, da febbraio a giugno 1782, accompagnò Pio VI nel viaggio apostolico a Vienna per trattare con l'imperatore Giuseppe II importanti questioni per la Chiesa[11]. Quando ormai stanco e malato tornò in diocesi, riprese con instancabile zelo e carità la cura dei fedeli. L’aggravarsi della malattia lo costrinse a trasferirsi ad Ascoli, in un appartamento del convento-scuola delle Suore Pie Operaie dell’Immacolata, da dove continuò a governare la diocesi. Ormai ottantunenne, morì il 12 luglio 1798 ad Ascoli Piceno. Le sue spoglie sono conservate in una cappella situata all'interno della chiesa dell'Immacolata Concezione, costruita per sua volontà[12].
Monsignor Marcucci ha onorato il mistero dell'Immacolata Concezione di Maria, alla cui definizione dogmatica, avvenuta un secolo dopo, ha offerto un significativo contributo con la predicazione e con gli scritti. Con San Bernardo era solito ripetere: «Dio ha voluto che noi avessimo ogni grazia per mezzo di Maria»[13].
Nel secolo dell'Illuminismo egli riuscì ad offrire con il suo impegno culturale, che si concretizzò anche con la fondazione di varie Accademie, una risposta ai violenti attacchi del pensiero libertino e materialista. Coinvolse nella riflessione delle nuove idee emergenti studiosi, prelati e laici e aprì la strada a una cultura religiosa, sensibile ai nuovi protagonisti: le donne, il popolo, i laici. Nel suo governo pastorale ha lasciato un'impronta indelebile di virtù, di carità creativa e di promozione sociale.
Nel 1963 è stata aperta la causa per la sua beatificazione. Adempiute tutte le fasi relative al processo di beatificazione, presso la Congregazione delle cause dei santi, nella sessione ordinaria del 12 gennaio 2010, cardinali e vescovi hanno riconosciuto che il servo di Dio ha esercitato le virtù teologali, cardinali e quelle annesse. Il 27 marzo 2010 papa Benedetto XVI ha promulgato il decreto della sua venerabilità.
La genealogia episcopale è:
Le opere di Marcucci, conservate nell'archivio e nella biblioteca della casa madre delle Suore pie operaie dell'Immacolata Concezione di Ascoli Piceno, sono in corso di pubblicazione all'interno dell'Opera omnia marcucciana. I volumi dell'Opera omnia sinora editi sono:
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