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cooperazione tra paesi europei aventi forze di polizia a statuto militare Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
La Forza di gendarmeria europea[1][2][3][4] (Eurogendfor o EGF) è un corpo di polizia a ordinamento militare ideato a seguito del Consiglio europeo di Nizza del dicembre 2000.
Forza di gendarmeria europea | |
---|---|
Stemma | |
Descrizione generale | |
Attiva | 17 settembre 2004 – oggi |
Nazione | Unione europea |
Servizio | Forze armate dell'Unione europea |
Tipo | Gendarmeria |
Ruolo | Peacekeeping Polizia militare Ordine pubblico |
Dimensione | 800 - 900 unità |
Quartier generale | Vicenza |
Soprannome | EUROGENDFOR EGF |
Motto | Lex paciferat |
Sito internet | http://www.eurogendfor.org |
Parte di | |
Comandanti | |
Comandante della EGF | col. Paulo Jorge Macedo Gonçalves |
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Nata da un'iniziativa multinazionale di cinque stati membri dell'Unione europea (Francia, Italia, Paesi Bassi, Portogallo e Spagna, ai quali si sono aggiunte la Romania nel 2008 e la Polonia nel 2011) è stata creata nel 2004 con lo scopo di provvedere a una più efficiente gestione delle crisi internazionali fuori dai confini dell'UE.[5][6][7]
Il comando della Forza è situato a Vicenza presso la caserma Chinotto, sede del Centro di eccellenza per le Unità di polizia di stabilità (Center of Excellence for Stability Police Units, CoESPU).[8] Il suo motto è "Lex Paciferat" (La Legge porti la pace).[9]
Il progetto di costituzione di una gendarmeria europea venne reso pubblico l'8 ottobre 2003, in occasione della riunione informale tenutasi a Roma dei ministri della Difesa dell'Unione europea nel corso della presidenza italiana, con un decisivo contributo del Ministro della Difesa francese Michèle Alliot-Marie. La relativa Dichiarazione di Intenti (Declaration of intents) venne firmata il 17 settembre 2004, a Noordwijk, nei Paesi Bassi, fra 5 paesi: Italia, Francia, Paesi Bassi, Spagna e Portogallo. L'iniziativa è stata illustrata dai ministri della Difesa Antonio Martino (Italia) e Michèle Alliot-Marie (Francia) ai colleghi europei, durante una riunione informale dei ministri della Difesa della Unione.[10][11] Il 15 febbraio 2005, a Vicenza, è stato costituito il quartier generale, divenendo operativa a tutti gli effetti il 20 gennaio 2006.[12]
Il 18 ottobre 2007 viene firmato il trattato di Velsen, da rappresentanti degli Stati membri dell'UE dotati di forze di polizia ad ordinamento militare: Francia (Gendarmerie), Spagna (Guardia Civil), Portogallo (Guardia nacional), Paesi Bassi (Marechaussée) e Italia (Arma dei Carabinieri). Il trattato, di 42 articoli, disciplina compiti e poteri della Eurogendfor.[13][14] Il trattato è stato ratificato dall'Italia il 28 aprile 2010 con la legge 14 maggio 2010, n. 84.[15][16]
La EGF è composta da forze di polizia ad ordinamento militare in grado di intervenire in aree di crisi, sotto l'egida della NATO, dell'ONU, dell'UE, dell'OSCE o di coalizioni costituite "ad hoc" fra diversi Paesi.[6][17][18] Tuttavia la EGF è un'organizzazione indipendente dall'UE, anche se può operare a seguito di una sua richiesta nell'ambito della politica estera e di sicurezza comune.[5][6][7]
I corpi di polizia che la compongono sono:
Inoltre c'è un corpo di supporto alla EGF: la Viesojo Saugumo Tarnyba della Lituania.
La EGF in quanto tale non ha pertanto nessun potere di polizia sul territorio degli Stati membri dell'UE, né è destinata a sostituire le forze di polizia nazionali (ad ordinamento civile o militare) degli Stati membri dell'UE o degli Stati partecipanti alla EGF.[6][7][18][19][20]
La struttura della EGF richiama quella delle Multinational Specialized Unit (MSU) dell'Arma dei Carabinieri, impiegate in Bosnia, in Kosovo e in Iraq. Il coordinamento politico-militare della Gendarmeria europea è affidato al Comitato Interministeriale di Alto Livello (CIMIN), con sede a Vicenza (presso la caserma dei carabinieri «Generale Chinotto»), un comitato composto dai Ministri degli Esteri e della Difesa degli Stati membri che aderiscono alla EGF, fornendo uomini e mezzi. Ogni anno uno dei Ministri assume la presidenza di turno del CIMIN.
La EGF non è sottoposta al controllo dei Parlamenti nazionali o del Parlamento europeo, risponde direttamente ai Governi, attraverso il citato CIMIN. Per il suo dispiegamento operativo e rafforzamento, è richiesta l'unanimità degli Stati membri dell'EGF (non dell'Unione europea). Durante le operazioni della EGF ogni Stato membro mantiene la propria autonomia decisionale. Gli Stati, quindi, delegano al CIMIN l'indirizzo politico, strategico e militare, mantenendo l'autonomia operativa. L'ingresso delle forze di polizia all'EGF è subordinato al possesso di un ordinamento militare e devono far parte di uno Stato dell'Unione Europea ovvero candidato all'esserlo. Attualmente i corpi che partecipano alla Forza di gendarmeria europea sono sette più due [non chiaro] che però hanno solo il ruolo di supporto.
Un futuro allargamento dei paesi membri dell'Unione europea potrebbe facilmente portare anche ad un allargamento dei componenti della Gendarmeria. Tra i paesi non ancora membri, Serbia, Moldavia, Bielorussia e Turchia sono dotati di un corpo di Gendarmeria.
La forza di gendarmeria partecipa a missioni dell'UE, dell'ONU, della NATO, dell'OSCE, alle quali i Ministri scelgono di aderire. Svolge compiti militari di supporto alle fasi iniziali di un conflitto e di transizione, da sola o insieme a forze che eseguono esclusivamente obiettivi militari. La EGF svolge funzioni di polizia e addestramento di un esercito e polizia locali nella fase di ritiro della componente militare.
Nel dettaglio, in base all'art. 4, comma 3 del Trattato di Velsen, i suoi possibili utilizzi comprendono:
Si sono succeduti al comando[21]:
La forza è stata utilizzata nel 2007 in Bosnia Erzegovina. Nel dicembre 2009 la EGF è stata impiegata anche in Afghanistan, all'interno della missione ISAF.[17]
Successivamente al Terremoto di Haiti (12 gennaio 2010) un contingente della Gendarmeria europea è stato inviato sull'isola[23] con 120 Carabinieri, 147 Gendarmi francesi e un plotone spagnolo (23 unità della Guardia Civil).
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