Flaminio Vacca

scultore italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Flaminio Vacca

Flaminio Vacca (Roma, 1538Roma, 26 ottobre 1605) è stato uno scultore italiano, di famiglia spagnola con casa nel rione Colonna[1].

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Leone della Loggia dei Lanzi a Firenze

Biografia

Riepilogo
Prospettiva

Dopo il tabernacolo in marmo realizzato per la cappella del Sacramento nella chiesa di san Lorenzo a Spello nel 1587, Vacca realizzò, a Roma, le seguenti opere:

A Vacca sono attribuiti anche i profeti Ezechiele e Daniele in Santa Susanna.

Nel 1572 fu cooptato nella Congregazione dei Virtuosi al Pantheon, il che gli valse di esservi a suo tempo inumato, sotto una lapide (ancora esistente) che recita:

FLAMINIO VACCAE / SCULPTORI ROMANO / QUI IN OPERIBUS QUAE FECIT / NUSQUAM SIBI SATISFECIT
(A Flaminio Vacca / scultore romano / che dell'opere che fece / quasi mai si soddisfece).

Nel 1594 pubblicò le Memorie di varie antichità trovate in diversi luoghi di Roma[3]. Le Memorie di Vacca[4] sono una fonte primaria (il tipico inizio delle sue 122 schede è "Mi ricordo...") e ricca di dettagli, anche umani, circa le scoperte di sculture e varie "antichità romane" nel tardo Cinquecento, e anche circa la distruzione di materiali antichi scaturita dai programmi urbanistici di Sisto V.

Nel 1599 fu eletto "Principe" dell'Accademia di San Luca[5]. Il suo ritratto del 1599 è conservato nella Protomoteca capitolina.

Note

Bibliografia

Altri progetti

Collegamenti esterni

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