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vescovo cattolico italiano (1914-1998) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Ferdinando Maggioni (Monza, 5 febbraio 1914 – Milano, 2 dicembre 1998) è stato un vescovo cattolico italiano.
Ferdinando Maggioni vescovo della Chiesa cattolica | |
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Virtus mea Dominus | |
Incarichi ricoperti |
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Nato | 5 febbraio 1914 a Monza |
Ordinato presbitero | 26 luglio 1936 dal cardinale Alfredo Ildefonso Schuster, O.S.B. |
Nominato vescovo | 14 settembre 1967 da papa Paolo VI |
Consacrato vescovo | 29 ottobre 1967 dal cardinale Giovanni Colombo |
Deceduto | 2 dicembre 1998 (84 anni) a Milano |
Nacque a San Biagio, quartiere di Monza, allora in provincia e arcidiocesi di Milano, il 5 febbraio 1914.
Il 25 dicembre 1920, durante la messa della notte di Natale, ricevette la prima comunione da papa Benedetto XV in Vaticano.[1]
Compì i propri studi nel seminario maggiore di Milano e conseguì la licenza in teologia presso la Pontificia Università Gregoriana.[1]
Il 26 luglio 1936 fu ordinato presbitero, a Gallarate, dal cardinale Alfredo Ildefonso Schuster.[1]
Dopo l'ordinazione è vicario per l'oratorio della parrocchia di San Biagio a Monza; nel 1949 diventò professore di teologia e direttore spirituale del collegio arcivescovile Galvalisi a Tradate, mentre nel 1955 divenne rettore del collegio arcivescovile De Filippi ad Arona.[2]
Nel 1960 ritornò a Milano poiché nominato direttore dell'ufficio scolastico diocesano e l'11 novembre dello stesso anno ricevette il titolo onorifico di prelato domestico di Sua Santità da papa Giovanni XXIII.[2]
Il 1º dicembre 1960 fu nominato rettore del Pontificio seminario lombardo a Roma, rimanendo in carica fino alla nomina episcopale.[3] Divenne canonico onorario della basilica di Santa Maria Maggiore il 9 marzo 1965 e il 1º dicembre 1966 ricevette il titolo di protonotario apostolico soprannumerario.[4]
Il 14 settembre 1967 papa Paolo VI lo nominò vescovo ausiliare di Milano e vescovo titolare di Subaugusta. Il 29 ottobre successivo ricevette l'ordinazione episcopale, nel duomo di Monza, dal cardinale Giovanni Colombo, co-consacranti l'arcivescovo Ernesto Civardi (poi cardinale) e il vescovo Francesco Bertoglio. Assunse quindi l'incarico di pro-vicario generale dell'arcidiocesi ambrosiana.[5]
Nell'ottobre dello stesso anno fu nominato prevosto di San Giorgio al Palazzo a Milano dal cardinale Colombo; fece l'ingresso in parrocchia il 12 novembre.[6] Nel 1969 diventò vicario generale.[7]
Fu consultore della Congregazione per l'educazione cattolica. In seno alla Conferenza Episcopale Italiana fu membro della Commissione per i seminari e l'educazione, mentre nel 1976 fu eletto presidente della Commissione episcopale per la cooperazione tra le Chiese; ricoprì questo incarico per sei anni.[8]
Il 17 luglio 1980 papa Giovanni Paolo II lo nominò vescovo di Alessandria; succedette a Giuseppe Almici, dimessosi per raggiunti limiti di età. Il 4 ottobre successivo prese possesso della diocesi.[9]
Il 22 aprile 1989 papa Giovanni Paolo II accolse la sua rinuncia, presentata per raggiunti limiti di età, al governo pastorale della diocesi di Alessandria; gli succedette Fernando Charrier, fino ad allora vescovo ausiliare di Siena-Colle di Val d'Elsa-Montalcino.
Da vescovo emerito ritornò presso la chiesa di San Giorgio al Palazzo a Milano.
Morì il 2 dicembre 1998, all'età di 84 anni, all'Istituto "Palazzolo" del capoluogo lombardo. Dopo le esequie, celebrate dal vescovo Fernando Charrier nella cattedrale di Alessandria e successivamente nella cattedrale di Milano dal cardinale Carlo Maria Martini, fu sepolto nella cappella di famiglia nel cimitero monumentale di Monza.[10]
La genealogia episcopale è:
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