Ferdinand Johann von Olivier

pittore tedesco Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Ferdinand Johann von Olivier

Ferdinand Johann von Olivier, nome completo Ferdinand Johann Heinrich von Olivier (Dessau, 1º aprile 1785Monaco di Baviera, 11 febbraio 1841), è stato un pittore, litografo e incisore tedesco.

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Ferdinand Johann von Olivier

Biografia

Riepilogo
Prospettiva
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Ferdinand Johann von Olivier nel 1817

Ferdinand Johann von Olivier studiò inizialmente pedagogia, poi però fu attratto dalla pittura paesaggistica, spinto dall'ammirazione per i giardini del principe di Dessau, realizzando opere ispirate dal suo maestro Carl Wilhelm Kolbe.[1]

Coi fratelli, Heinrich (1783–1848), pittore, e Woldemar Friedrich (1791–1859), pittore e incisore, fu una figura importante del primo romanticismo tedesco.[2]

In seguito si perfezionò nella calcografia sotto la guida dei maestri di Dessau, [3][4] poi andò a Berlino per approfondire le sue conoscenze sulla xilografia con gli insegnamenti dell'Unger.[1][4][5]

A Dresda[5] assieme al fratello Heinrich (1804–1806), strinse amicizia con i pittori Philipp Otto Runge e Caspar David Friedrich,[3][4][6] si appassionò sia delle opere dei paesaggisti secenteschi, soprattutto di Claude Lorrain e di Salomon van Ruysdael sia dei contemporanei, come Jakob-Wilhelm Mechau, ideatore di un'innovativa pittura storico-paessagistica;[1][6] ebbe nel periodo napoleonico incarichi politici che lo impegnarono all'estero, a Parigi dal 1807 al 1810,[3] dove soggiornò per qualche anno,[2] realizzando un grande ritratto di Napoleone in paesaggio.[1]

Influenzato dalle teorie estetiche del filosofo e critico Friedrich Schlegel, uno dei fondatori del romanticismo, si accostò alla maniera dei Nazareni,[3][4][5][6] come evidenziò nei dipinti della chiesa di Wörlitz;[1] fu amico di Philipp Veith e di Julius Schnorr von Carolsfeld; poi soggiornò a lungo a Vienna,[3][5] dove incontrò Joseph Anton Koch[4][6] e aggiunse nuovi elementi al suo romanticismo per arrivare a coniugare temi medievali a una nuova sensibilità per la natura;[1] dopo di che nel periodo salisburghese,[5] il misticismo nordico si fuse nella sensibilità classicheggiante;[1] poi dal 1830 a Monaco,[5] dove assunse cariche ufficiali[2] diventando segretario dell'Accademia e professore di storia dell'arte,[3][4] e il suo paesaggismo si avvicinò sempre più ad una espressione ideale, con influenze di Nicolas Poussin e Gaspard Dughet.[1]

Nella sua fase creativa matura, dipinse soprattutto paesaggi e qualche quadro sacro, e il suo sviluppo artistico lo portò ad una sensibilità romantica e nordica coniugata a una tendenza classicheggiante (Sacra famiglia, 1814, Essen, Museum Folkwang; Paesaggi di Berchtesgaden con pellegrini, 1817, Lipsia, Museum der Bildenden Künste; Abramo e Isacco, 1817, National Gallery, Paesaggio italiano, 1830, Amburgo, Hamburger Kunsthalle).[2]

Fu anche un poeta, oltre che critico d'arte.[2]

Opere

  • Sacra famiglia, 1814, Essen, Museum Folkwang;
  • Paesaggi di Berchtesgaden con pellegrini, 1817, Lipsia, Museum der Bildenden Künste;
  • Abramo e Isacco, 1817, National Gallery;
  • Sacra Famiglia in un paesaggio, 1824, Museum Folkwang;
  • Paesaggio italiano, 1830, Amburgo, Hamburger Kunsthalle;
  • Paesaggio per Elia, 1830, Neue Pinakothek;
  • Gesù con i suoi discepoli, 1840, Schweinfurt;
  • Loisachtal, circa 1841, Neue Pinakothek.

Note

Bibliografia

Voci correlate

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