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arcivescovo cattolico italiano (1959-) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Felice Accrocca (Cori, 2 dicembre 1959) è un arcivescovo cattolico italiano, dal 18 febbraio 2016 arcivescovo metropolita di Benevento[1].
Felice Accrocca arcivescovo della Chiesa cattolica | |
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Nisi Dominus ædificaverit | |
Titolo | Benevento |
Incarichi attuali | Arcivescovo metropolita di Benevento (dal 2016) |
Nato | 2 dicembre 1959 a Cori |
Ordinato presbitero | 12 luglio 1986 |
Nominato arcivescovo | 18 febbraio 2016 da papa Francesco |
Consacrato arcivescovo | 15 maggio 2016 dal vescovo Mariano Crociata |
È nato a Cori, in provincia di Latina e diocesi di Latina-Terracina-Sezze-Priverno, il 2 dicembre 1959.
Ha studiato presso il Pontificio Collegio Leoniano di Anagni.
È stato ordinato presbitero per la diocesi di Latina-Terracina-Sezze-Priverno il 12 luglio 1986.
Dopo l'ordinazione è viceparroco presso la chiesa di Santa Maria Assunta a Cisterna di Latina. Nel 1989 è parroco a San Luca a Latina dove resta fino al 2004 quando viene trasferito a reggere la chiesa di San Pio X, sempre a Latina. Infine nel 2012 è nominato parroco del Sacro Cuore, altra chiesa del capoluogo pontino. Regge le parrocchie di San Pio X e del Sacro Cuore fino al 2016, quando venne ordinato arcivescovo.
È stato anche coordinatore della Consulta diocesana delle aggregazioni laicali, caporedattore del mensile della diocesi "Chiesa Pontina" e vicario episcopale per la Pastorale.
Docente di Storia Medievale presso la Pontificia Università Gregoriana, ha approfondito gli studi sul francescanesimo medievale, pubblicando numerosi saggi.
Il 18 febbraio 2016 papa Francesco lo nomina arcivescovo metropolita di Benevento[2]; succede ad Andrea Mugione, ritiratosi per raggiunti limiti di età[1]. Il 15 maggio successivo riceve l'ordinazione episcopale[3] dal vescovo di Latina-Terracina-Sezze-Priverno Mariano Crociata, co-consacranti gli arcivescovi Giuseppe Petrocchi ed Andrea Mugione. Il 12 giugno prende possesso dell'arcidiocesi di Benevento.
Il 29 giugno riceve il pallio da papa Francesco durante la celebrazione dei Santi Pietro e Paolo nella Basilica Vaticana.
Dal 5 dicembre 2020 è membro della Congregazione delle cause dei santi[4].
È delegato per la cooperazione missionaria della Conferenza episcopale campana.
D'azzurro alla torre d'argento, merlata di quattro pezzi, aperta e finestrata di nero, fondata su una roccia al naturale, accompagnata da una colomba del secondo, radiosa d'oro, nel canton destro, e da una stella d'argento (8) nel canton sinistro del capo.[5]
La torre, costruita sulla roccia (Cristo), rappresenta la Chiesa di Benevento; ha tre aperture che simboleggiano fede, speranza e carità. La luce dello Spirito Santo (colomba) e Maria, Stella del mattino, completano l'iconografia.[5]
Lo scudo sannitico richiama quello dei guerrieri sanniti, antichi abitanti del territorio di Benevento.[5]
Il motto prescelto Nisi Dominus ædificaverit è tratto dal salmo 126: Nisi Dominus ædificaverit domum, in vanum laboraverunt qui ædificant eam (Se il Signore non costruisce la casa, invano vi faticano i costruttori).[5]
La genealogia episcopale è:
La successione apostolica è:
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