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politico italiano (1971-) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Federico Sboarina (Verona, 10 gennaio 1971) è un politico italiano, sindaco di Verona dal 2017 al 2022.
Federico Sboarina | |
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Sindaco di Verona | |
Durata mandato | 27 giugno 2017 – 29 giugno 2022 |
Predecessore | Flavio Tosi |
Successore | Damiano Tommasi |
Dati generali | |
Partito politico | Battiti per Verona (dal 2014) Fratelli d'Italia (dal 2021) In precedenza: AN (2002-2009) PdL (2009-2013) |
Titolo di studio | Laurea in Giurisprudenza |
Università | Università degli Studi di Trento |
Professione | Avvocato |
È figlio di un cugino di Gabriele Sboarina, anch'egli sindaco di Verona (negli anni '80)[1]. Laureato in giurisprudenza presso l'Università di Trento, è stato presidente della sezione veronese dell'Associazione Italiana Sclerosi Multipla per due mandati. Dal 2003 al 2007 è stato segretario dell’associazione forense Gif (Gruppo di Iniziativa Forense).
Nel 2002 è stato eletto per la prima volta in consiglio comunale a Verona nella lista di Alleanza Nazionale[2], venendo confermato nel 2007. Dal 2007 al 2012 è stato assessore del Comune di Verona con delega all'ecologia e all'ambiente, sport e tempo libero. Nel 2012 si è ricandidato alle elezioni amministrative per il consiglio comunale, nella lista del Popolo della Libertà, senza però risultare eletto.
Nel 2014 dà vita all'associazione Battiti per Verona, di cui è socio fondatore insieme agli allora forzisti Stefano Bertacco, Daniele Polato e Marco Padovani[3].
Alle elezioni amministrative del 2017 è stato il candidato sindaco della coalizione di centro-destra (Forza Italia, Lega Nord, Fratelli d'Italia - Alleanza Nazionale, Partito Pensionati e le liste civiche Sboarina Battiti - VR Domani, Verona Più Sicura e Indipendenza Veneto). Al primo turno ha ottenuto 33.597 preferenze, pari al 29,26% dei voti, accedendo così al ballottaggio del 25 giugno 2017, dove, raccogliendo 46.962 voti, pari al 58,11%, ha sconfitto la senatrice Patrizia Bisinella sostenuta da una coalizione formata da Fare! e dalle liste civiche Lista Tosi, Lista Bisinella Ama Verona, Verona Si Muove, Pensionati Veneti, Csu Veneta - Movimento Nuova Repubblica e La Voce della Gente.
Il 15 giugno 2021 decide di aderire a Fratelli d'Italia, partito politico guidato da Giorgia Meloni[4].
Volendo tentare la riconferma, si ricandida alle elezioni amministrative del 12 giugno 2022 sostenuto da Fratelli d'Italia, Lega, Coraggio Italia, Noi con l'Italia e alcune liste civiche. Al primo turno mette insieme il 32% e si piazza 3 punti percentuali dietro a Damiano Tommasi del centro-sinistra, complice anche la candidatura di Flavio Tosi con l'appoggio di Forza Italia e diverse civiche. Al ballottaggio, tenutosi il successivo 26 giugno, non avendo ottenuto l'appoggio di Tosi, con il 46% viene sconfitto dallo stesso Tommasi che arriva al 53%.
Nel febbraio del 2023 entra nello staff del Ministro dello Sport Andrea Abodi in qualità di consulente esperto nel rapporto con gli enti locali.[5]
Il 3 giugno 2021, durante una seduta del consiglio comunale, ha insultato il settimanale L'Espresso, da lui definito come «spazzatura giornalistica» per un articolo pubblicato che lo riguardava[6]. L'articolo trattava dell'acquisto anomalo di un appartamento[7], per la metà del valore di mercato, compiuto dallo stesso Sboarina tra il 2016 e il 2017, prima della sua elezione a sindaco. Sono seguite ulteriori polemiche[8] dopo un atto vandalico subito da un giornalista dell’Espresso residente in città[9], autore dell'inchiesta sulla controversa operazione immobiliare ed anche di articoli sui movimenti neofascisti locali.
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