Valsinni
comune italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Valsinni (fino al 1873 chiamata Favale San Cataldo[3]) è un comune italiano di 1 328 abitanti[1] della provincia di Matera in Basilicata.
Valsinni comune | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Basilicata |
Provincia | Matera |
Amministrazione | |
Sindaco | Gaetano Celano (lista civica) dal 27-5-2019 (2º mandato dal 9-6-2024) |
Data di istituzione | 29-9-1873 |
Territorio | |
Coordinate | 40°10′N 16°27′E |
Altitudine | 250 m s.l.m. |
Superficie | 32,22 km² |
Abitanti | 1 328[1] (31-8-2023) |
Densità | 41,22 ab./km² |
Comuni confinanti | Colobraro, Nocara (CS), Noepoli (PZ), Nova Siri, Rotondella, San Giorgio Lucano |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 75029 |
Prefisso | 0835 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 077030 |
Cod. catastale | D513 |
Targa | MT |
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[2] |
Nome abitanti | valsinnesi |
Patrono | san Fabiano, Madonna del Carmine |
Giorno festivo | 10 maggio e 21 luglio |
Cartografia | |
Posizione del comune di Valsinni nella provincia di Matera | |
Sito istituzionale | |
A Valsinni è stata assegnata la Bandiera arancione, un marchio di qualità turistico-ambientale conferito dal Touring Club Italiano ai piccoli comuni dell'entroterra italiano.
Valsinni si trova ad un'altitudine di 250 m s.l.m., nella parte sud-occidentale della provincia al confine con la parte sud-orientale della provincia di Potenza e con la parte nord-orientale della provincia di Cosenza, su un'altura che domina la valle del Sinni, il cui corso proprio nel tratto a valle dell'abitato procede incassato tra suggestive rupi. Lo scorrere del fiume, che in passato caratterizzava con il suo rumore pacato e continuo il paesaggio del piccolo centro, è dal 1985 fortemente diminuito perché le acque del fiume sono imbrigliate dalla diga di Monte Cotugno, che rifornisce di acqua buona parte della provincia di Matera e della Puglia. Confina a nord con il comune di Colobraro (7 km), ad est con Rotondella (14 km) e Nova Siri (15 km), a sud con il comune calabrese di Nocara (CS) (15 km), e ad ovest con San Giorgio Lucano (16 km) e Noepoli (PZ) (18 km).
Alle spalle del centro abitato si erge il monte Coppolo, a 890 metri s.l.m., massima quota del territorio comunale, sulla sommità del quale si trova anche un'importante area archeologica, ed è inserito nel territorio del parco nazionale del Pollino. Fa parte della comunità montana Basso Sinni.
Secondo i dati medi del trentennio 1961-1990, la temperatura media del mese più freddo, gennaio, si attesta a +7,4 °C, mentre quella del mese più caldo, agosto, è di +25,2 °C[4].
Il nome è relativamente recente e fino al 1873 il suo nome, che nell'uso comune era accorciato semplicemente in "Favale" ("terra ricca di sorgenti"), venne modificato in Valsinni nel 1873, con regio decreto n 1573 del 14 settembre 1873, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del Regno il successivo 1º ottobre.[3]
Il luogo dove sorge Valsinni è uno tra quelli ritenuti più probabili come luogo dove sorgeva l'antica città della Magna Grecia Lagaria. Il paese è comunque menzionato a partire dall'XI secolo con il nome di Favale, appartenne in feudo ai Sanseverino, ai Vivacqua di Oriolo, ai Capaccio, ai Galeota, ai Morra. Nel 1528 il feudo di Gian Michele Morra, padre della poetessa Isabella Morra, passò sotto la Corona di Spagna in seguito alla sconfitta delle truppe di Francesco I di Francia nei confronti di Carlo V, ed il Morra, che appoggiava il re francese, fu costretto ad emigrare a Parigi insieme a suo figlio Scipione. Sua moglie e gli altri figli, tra cui Isabella molto legata al padre, invece restarono a Favale, nel castello che ancora oggi domina la parte antica del borgo. Così l'antica Favale fu teatro della tragica storia di Isabella Morra, giovane ed illustre poetessa petrarchista uccisa dai fratelli a soli 26 anni dopo che questi ultimi scoprirono la sua relazione epistolare con il poeta spagnolo Diego Sandoval de Castro, barone di Bollita.
«Stemma d'azzurro, ad un monte di tre vette di argento, quella di mezzo più alta e cimata di una pianta di fava dello stesso. Ornamenti esteriori da Comune.[6]»
La pianta di fava è un'arma parlante, con riferimento all'antico nome di Favale, piantata sulla cima di un monte a simboleggiare la sua posizione geografica.
La parte antica di Valsinni (il Borgo) è stretta intorno al castello e non è accessibile alle automobili. È costituita da abitazioni vecchie di secoli accostate l'una all'altra e separate da strette vie che si inerpicano sui fianchi dello sperone roccioso su cui è edificato il paese. Poiché sono presenti spesso dislivelli di alcuni metri nell'ambito di una stessa abitazione, molte case hanno come accesso o punto di transito tra due vie un gafio, cioè un passaggio coperto in pietra che passa sotto un'abitazione (v. figura).
Il castello di Valsinni è posto sul punto più alto del borgo antico, i cui vicoli si snodano in file concentriche e sovrapposte ai suoi piedi, e domina la valle del Sinni. Di aspetto aragonese ma già esistente in epoca medioevale, infatti fu presumibilmente edificato su una preesistente fortificazione longobarda. Sono ancora conservati opere, documenti e scritti testimonianti la vicenda esistenziale e la solitudine della poetessa che lì visse.
Sulla cima del monte Coppolo sono visibili i resti di un'antica città fortificata, ed in particolare l'acropoli edificata nel IV secolo a.C. e la cinta muraria formata da blocchi squadrati. Secondo il professor Lorenzo Quilici, il quale si basa sulla descrizione data da Strabone, quest'antica città potrebbe essere la mitica città greca di Lagaria, fondata da Epeo, il costruttore del cavallo di Troia[7].
Chiesa Madre di Santa Maria Assunta
Edificata sui resti di un’antica cappella medievale, al suo interno si possono ammirare splendidi affreschi, l’organo, un crocefisso del cinquecento ed un presepe in pieno stile napoletano, oltre che le reliquie di San Fabiano, Papa martire nominato dal popolo e che rimase in carica dal gennaio del 236 a gennaio del 250.
Abitanti censiti[8]
Secondo i dati ISTAT[9] al 31 dicembre 2010 la popolazione straniera residente era di 59 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:
Romania: 35 (2,09%)
Valsinni è l luogo di riferimento del film del 2005 Sexum superando - Isabella Morra diretto da Marta Bifano, basato sulla tragica storia della poetessa di Valsinni.
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