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Ermengarda (seconda metà del X secolo – dopo il 27 agosto 1057) è stata una nobile franca, marchesa di Provenza e regina di Arles.
Ermengarda di Moriana | |
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Regina di Arles | |
Predecessore | Ageltruda di Capua |
Successore | Gisella di Svevia |
Marchesa di Provenza | |
Predecessore | Emilde di Gévaudan |
Successore | Lucia |
Nascita | seconda metà X secolo |
Morte | post 27 agosto 1057 |
Coniugi | [I] Rotboldo III di Provenza [II] Rodolfo III di Borgogna |
Figli | [I] Guglielmo [I] Ugo [I] Emma |
Religione | cattolica |
Di Ermengarda non si conoscono con esattezza gli ascendenti, ma secondo talune fonti pare che fosse parente prossima[1], alcuni storici sostengono addirittura la sorella, del conte di Savoia Umberto I Biancamano, al quale il re di Arles, Rodolfo III di Borgogna fece dono di alcuni territori che si trovavano tra Aix-les-Bains e la Savoia.
Verso la fine del X o all'inizio dell'XI secolo, e prima del 1002[2], secondo le Europäische Stammtafeln[3], Ermengarda[4] andò in sposa al futuro marchese di Provenza Rotboldo III, figlio di Rotboldo II[5][6] e della moglie Emilde di Gévaudan (*? † post 1000)[7][8]. A volte Rotboldo è indicato con il numero ordinale II, anziché III, a causa del bisnonno, il padre di suo nonno, Bosone II di Provenza, anche lui di nome Rotboldo, che è considerato il primo della casata. Egli portava il titolo di conte, pur non essendo conte di Provenza. Secondo lo storico e genealogista ungherese Szabolcs de Vajay, Emilde di Gévaudan era la figlia del visconte di Gévaudan Srefano di Brioude (*915 †967) e quindi sorella del visconte Bertrando I di Gévaudan[6] (*938 †993). Altri storici sostengono che Emilde fosse la figlia del visconte Bertrando I di Gévaudan.
Del periodo che trascorse in Provenza si conosce poco, ma prima del 24 aprile 1011, Ermengarda sposò il Re di Arles o delle due Borgogne Rodolfo III[9][4][10], figlio di Corrado III e Matilde di Francia[11][12].
In un successivo documento del mese di luglio, Rodolfo III conferma l'avvenuto matrimonio, definendo Ermengarda Irmengarda regina coniuge nostra carissima[13]. Il matrimonio tra Ermengarda e Rodolfo è confermato anche dal Chronicon Hugonis, monachi Virdunensis et divionensis abbatis Flaviniacensis I[14].
Nel 1016, i nobili del regno, guidati dal conte di Borgogna, Ottone Guglielmo[15], si ribellarono[16]. Rodolfo allora si rivolse all'imperatore Enrico II, che, a Strasburgo, ricevette l'omaggio di Rodolfo (zio materno di Enrico II) ed inoltre dallo zio fu riconosciuto come protettore e, nel caso lo zio fosse morto senza lasciare un erede legittimo, fu nominato suo erede[16]. Secondo il cronista, Tietmaro di Merseburgo, anche Ermengarda, assieme ai suoi due figli, definiti vecchi (senioris) e di primo letto (i due figli, Ugo e Guglielmo, sono nominati in un documento dell'Irmingarda cartae del 1019[17]), accompagnò il marito a Strasburgo[18].
Ancora, nel 1029, Ermengarda viene citata in un documento del marito Rodolfo[19], mentre, nel 1033, Ermengarda fa una donazione al monastero di Cluny, in suffragio dell'anima del marito, Rodolto III[20] ed in quello stesso periodo, ne fece un'altra,. sempre in suffragio dell'anima del marito all'abbazia di Saint-André-de-Bas a Vienne[21].
Nel 1032, dopo la morte di Rodolfo, viene accompagnata da Umberto Biancamano a Zurigo dall'Imperatore Corrado II il Salico attraverso i passi del Cenisio e del Gran San Bernardo[22]
Ermengarda compare per l'ultima volta in un documento del 20 settembre 1057, in cui fa una donazione ad una chiesa di Grenoble, citandosi come vedova di Rodolfo III (Ermengarda vidua regina, uxor quondam Rodulfi regis)[23].
Non si conosce l'anno esatto della morte di Ermengarda, ma il giorno, che fu il 25 settembre, per gli Obituaires de Lyon I, Abbaye de Savigny, a pag. 355[4] o il 27 settembre, per gli Aymari Rivalli De Allobrogibus[4].
Mentre a Rodolfo III non diede figli, Ermengarda ne diede tre a Rotboldo III[6]:
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