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personaggio immaginario, protagonista principale della celebre serie L'attacco dei giganti Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Eren Jaeger (エレン・イェーガー?, Eren Yēgā) è un personaggio immaginario, protagonista del manga L'attacco dei giganti, scritto e disegnato da Hajime Isayama. Compare anche nelle opere derivate, quali la serie televisiva anime, i film, il live action e i videogiochi.
Eren Jaeger | |
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Eren nella quarta stagione dell'anime | |
Universo | L'attacco dei giganti |
Nome orig. | エレン・イェーガー (Eren Yēgā) |
Lingua orig. | Giapponese |
Autore | Hajime Isayama |
Editore | Kōdansha |
1ª app. | 2009 |
1ª app. in |
|
Interpretato da | Haruma Miura (live action) |
Voce orig. | Yūki Kaji |
Voce italiana | Alessandro Campaiola |
Caratteristiche immaginarie | |
Specie | Umana (Eldiano) |
Sesso | Maschio |
Luogo di nascita | Distretto di Shiganshina, Wall Maria |
Data di nascita | 30 marzo[senza fonte] |
Professione | Militare |
Poteri |
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Nell'opera Eren è nato e cresciuto nel Distretto di Shiganshina. Nell'anno 845 l'attacco improvviso di un Gigante Colossale e di un Gigante Corazzato porta alla distruzione della sua città natale e alla morte di sua madre, divorata viva da un gigante davanti ai suoi occhi. Impotente mentre assiste alla scena, Eren promette a sé stesso di vendicare la sua morte e di sterminare ogni gigante sulla faccia della terra. Arruolatosi nell'esercito, il ragazzo scoprirà di avere il potere di trasformarsi egli stesso in un gigante.
Il personaggio ha goduto di una grande popolarità. Inizialmente criticato per via del suo carattere troppo antagonistico e duro, con il proseguire della storia ha ricevuto commenti positivi per i suoi ideali, i suoi poteri da gigante e lo sviluppo della sua storia, che ne hanno fatto un personaggio più ambiguo che eroico. Ben accolto tra i fan dell'opera, anche i suoi doppiatori sono stati elogiati per le loro interpretazioni del personaggio.
Hajime Isayama, autore del manga, creò Eren come «un ragazzo normale che rimane paralizzato dalla paura quando vede un gigante» piuttosto che un protagonista stereotipato irruento ed impulsivo tipico dei manga shōnen.[1] Isayama descrive la sua personalità come quella di un bambino che usa la propria rabbia come motivazione, a causa della sua debolezza e della sua incapacità nel salvare la madre dai giganti. Di conseguenza non gli ha conferito particolare talento nel combattimento rispetto ad altri personaggi della serie, come la sorella adottiva Mikasa o il capitano Rivaille.[2]
L'autore ha anche affermato che il desiderio di Eren di uscire dalle mura rispecchia quello che fu un desiderio della propria infanzia: quando era bambino viveva in una cittadina rurale giapponese circondata da montagne. Un giorno desiderò andare oltre le montagne, che riflettono nel manga le mura che circondavano la città in cui viveva Eren all'inizio della serie.[3]
In origine ad Isayama fu chiesto dal suo curatore chi fosse il rivale di Eren nel manga. Mentre inizialmente pensava ad Annie Leonhart, Isayama notò che non vi era rivalità tra i due e pensava invece che Eren avesse bisogno di superare un qualche ostacolo per diventare più forte. Nei capitoli successivi, affrontando Annie, Isayama voleva dare a Eren maggiori responsabilità, facendolo soffrire per la morte dei propri compagni per mano della traditrice a causa della propria impotenza. Nonostante i problemi iniziali nella comprensione di Eren, Isayama ha notato che il personaggio gli ricordava sempre di più se stesso in seguito, sebbene trovasse ancora Eren difficile da scrivere.[4] Parlando di più delle rivalità di Eren, Isayama lo ha paragonato a Luke Skywalker di Guerre stellari, poiché trova appropriato come entrambi i personaggi abbiano un conflitto interiore con i loro io più oscuri.[4]
Nei primi capitoli Isayama realizzò Eren come un personaggio trascinato dagli eventi, ma sempre affiancato da Mikasa e Armin, volendo questi aiutarlo. Isayama ha notato che la caratterizzazione di Eren era diversa da quella originariamente osservata dai fan: mentre in origine aveva come sogno quello di vedere il mare coi propri occhi, Eren credeva invece che l'umanità intera dovesse avere il diritto di vivere libera fuori dalle mura. Isayama ha ulteriormente paragonato il trio di Eren, Mikasa e Armin a studenti delle superiori che crescono insieme vivendo le loro vite fino alla laurea, pensando alla scena del trio che ammira il mare come un finale alternativo del manga.[5]
Yūki Kaji, doppiatore giapponese di Eren, ha commentato quanto fosse importante dare voce alla forma di gigante del protagonista, affermando si trattasse di un'estensione del personaggio. Dopo che Isayama visitò lo studio di registrazione, si complimentò con Kaji e, quando il doppiatore gli rivelò quanto trovasse difficile doppiare Eren, lo rassicurò dicendogli: «Conosci già Eren».[6] Kaji ha descritto Eren nella seconda stagione come una persona che non cambiava mai nonostante la sua crescita, trovando questo tratto importante per il dramma. Lo staff non voleva cambiare il modo in cui Kaji aveva modificato il ritratto di Eren nella realizzazione della seconda stagione dell'anime.[7] La caratterizzazione di Eren è stata lievemente modificata per il doppiaggio inglese della serie, rendendo il personaggio autoriflessivo ed eloquente in alcune scene.[8]
Nel doppiaggio italiano a dare la voce ad Eren è Alessandro Campaiola.[9] Grande fan della serie, ha espresso di avere una sorta di rapporto amore-odio col protagonista: «Il rapporto che ho con Eren era, ed è tuttora, molto forte. È vero, ho già detto che non mi va moltissimo a genio, ma in fondo lo adoro comunque: mi ha dato la possibilità di realizzare un sogno che ho sin da quando ero piccolo, ovvero interpretare il protagonista di un anime che mi piace».[10]
Egli ha anche affermato di non aver riscontrato grandi problemi nell'interpretare Eren: «Il personaggio di Eren è un personaggio che conoscevo perché ho sempre seguito la serie. Non è stato quindi difficile prepararsi per doppiare un personaggio come il suo… era tutta la vita che aspettavo il momento in cui avrei doppiato un personaggio di un anime proprio come quello di Eren», affermando come il tutto fosse risultato «molto naturale».[11] Lo stesso Campaiola ha doppiato le urla e i ruggiti di Eren trasformato in gigante a partire dalla terza stagione.
Nell'adattamento live action Shingeki no kyojin - Attack on Titan del 2015 il protagonista è stato interpretato dall'attore Haruma Miura, il quale ha dichiarato di essere orgoglioso di aver interpretato Eren. A causa della popolarità della serie, Miura ha cercato di rimanere fedele alla caratterizzazione di Eren mentre lavorava nel film, e sperava che gli spettatori asiatici avrebbero apprezzato il suo lavoro.[12] Miura ha trovato impegnative le riprese del film, incluso l'allenamento per muoversi come il personaggio. Il suo intento era quello di mostrare i tratti di ingenuità di Eren.[13]
Eren nasce nel Distretto di Shiganshina, situato nella cinta muraria più esterna, il Wall Maria. Figlio del dottor Grisha Jaeger e della ex-ostessa Carla Jaeger, da bambino dimostra di avere un temperamento acceso ed impulsivo, finendo spesso a fare a botte con altri ragazzi. All'età di nove anni, uccise brutalmente con le proprie mani dei trafficanti di schiavi per salvare Mikasa Ackerman, a cui i criminali avevano ucciso i genitori per venderla al mercato nero come schiava sessuale, a causa della sua discendenza asiatica. Il bambino riuscì ad individuarli e ad ucciderli a pugnalate, liberando Mikasa e offrendole di vivere con la sua famiglia: a dimostrazione di questo legame affettivo, le donò la propria sciarpa rossa, da allora sempre indossata dalla ragazza, che si attaccò profondamente al fratello adottivo.[14]
Annoiato dalla vita monotona dentro le Mura, un giorno, il suo miglior amico Armin Arlert gli mostra le immagini di un libro, raffigurante il mondo esterno: ciò provoca in Eren il desiderio di uscire dalle Mura per esplorare il mondo, desiderio che accompagnerà il giovane per tutta la sua vita. Quando un giorno rivela ai genitori l'intenzione di volersi arruolare nell'Armata Ricognitiva, mentre la madre lo sgrida, il padre Grisha gli promette che al suo ritorno da un viaggio nelle terre interne, gli avrebbe mostrato la cantina a cui aveva sempre proibito l'accesso. Proprio in quel giorno, nell'anno 845, fa la sua comparsa un Gigante Colossale, che con un calcio fa breccia nelle Mura, permettendo l'ingresso dei giganti in città, che iniziano a divorare più umani possibili. Eren e Mikasa cercano di aiutare la madre, intrappolata sotto una trave della casa distrutta. Il signor Hannes, soldato e amico di famiglia, si carica i bambini in spalla e fugge, mentre Eren in lacrime osserva la madre venire divorata viva da un gigante. Mentre un Gigante Corazzato fa breccia nel Wall Maria, il bambino, furioso, giura che avrebbe sterminato tutti i giganti, sia per vendicare la propria madre sia l'umanità intera.[15]
In seguito entra nel 104º Corpo di Addestramento Reclute, seguito da Mikasa e Armin, dove fa la conoscenza di altri cadetti, quali Reiner Braun, Berthold Huber, Annie Leonhart, Jean Kirschtein, Marco Bodt, Connie Springer, Sasha Blouse, Christa Lens e Ymir. Sebbene non dimostri grandi capacità nel combattimento o nell'uso del Dispositivo per la Manovra Tridimensionale, compensa ciò con la sua grande determinazione. Cinque anni dopo il Gigante Colossale ricompare e riapre un'ulteriore breccia presso il Distretto di Trost. Durante la sanguinosa battaglia, Eren sembra morire divorato da un gigante per salvare Armin.[15] Poco dopo tuttavia, nel ventre del mostro, Eren si trasforma in un muscoloso gigante di 15 metri, iniziando a sterminare tutti i restanti giganti. Quando i suoi compagni, increduli, lo recuperano incolume, il giovane sta per essere giustiziato dall'esercito perché considerato pericoloso, ma grazie all'intervento del comandante Pixis riesce a chiudere la breccia con un gigantesco masso.[14] Il ragazzo passa poi sotto la custodia del capitano Rivaille[16][17] dell'Armata Ricognitiva, dove, grazie agli esperimenti da parte di Hansie Zoe, scopre che per trasformarsi deve infliggersi una ferita e avere in mente un chiaro obiettivo.
Durante la 57ª spedizione fuori dalle Mura, il Corpo di Ricerca viene sopraffatto da un misterioso gigante dalle fattezze femminili, che sembra puntare verso il ragazzo. Il gigante stermina gran parte dei soldati, compresi i membri della squadra di Rivaille, sotto gli occhi di un impotente Eren. Trasformato, il ragazzo ingaggia una feroce lotta, dalla quale esce sconfitto e viene inghiottito, salvo essere poi salvato da Mikasa e Rivaille. Grazie alle intuizioni di Armin, il gruppo scopre l'identità del Gigante Femmina: Annie Leonhart, compagna dei protagonisti durante l'addestramento. La battaglia scoppia nel distretto interno di Stohess dove Eren, inizialmente incapace di trasformarsi per combattere contro la compagna, riesce, con l'aiuto di Mikasa, a sconfiggere Annie, che tuttavia si rinchiude in un bozzolo di cristallo indistruttibile per non essere interrogata.
Dopo aver salvato alcuni compagni che erano stati circondati da un'orda di giganti, Reiner Braun e Berthold Huber rivelano a Eren di essere rispettivamente il Gigante Corazzato e il Gigante Colossale, confermando alcuni sospetti che il gruppo aveva già avuto in precedenza, e chiedono ad Eren di seguirlo nella loro "terra natia". Eren si rifiuta e, addolorato dal tradimento, si trasforma e ingaggia una dura lotta col Corazzato. Quando è sul punto di vincere, l'intervento del Colossale mette fuori gioco il ragazzo, che viene rapito dai traditori. Il Corpo di Ricerca, guidato dal comandante Elvin Smith, mette in atto una missione di salvataggio, durante la quale Eren incontra nuovamente il gigante che divorò sua madre. Incapace di trasformarsi a causa delle ferite subite, quando il gigante uccide anche il signor Hannes, Eren cade nello sconforto più totale. Mikasa rincuora il fratello, ringraziandolo per averla salvata, per essere sempre stato al suo fianco e averle donato la sciarpa. Eren, con rinnovato vigore, sferra un pugno al gigante, risvegliando così il potere della Coordinata[18], che permette al ragazzo di controllare gli altri giganti, uccidendo la creatura e mettendo in fuga Reiner e Berthold.
Tempo dopo Eren e compagni sono diventati la nuova squadra di Rivaille. Eren e Historia vengono rapiti da alcuni soldati del Corpo di Gendarmeria, capitanati da Kenny lo Squartatore, figura dell'infanzia di Rivaille, e armati con micidiali pistole anti-uomo. I due vengono condotti al cospetto di Rod Reiss, che si rivela essere il vero re delle Mura nonché padre di Historia. Eren si risveglia, incatenato e imbavagliato in una gigantesca grotta di cristallo. Col tocco di Rod e Historia, rivive vecchi ricordi, dove vede suo padre iniettargli un siero e trasformarlo in un gigante, per poi venire divorato dal figlio. Rod Reiss spiega alla figlia come la famiglia reale detenesse il potere del Gigante Fondatore, col quale avrebbe potuto sterminare i giganti e liberare l'umanità, ma che Grisha, un uomo proveniente dall'esterno delle Mura e dotato del potere dei giganti, abbia loro rubato e massacrato l'intera famiglia reale. Historia deve quindi divorare Eren per riprendersi il potere del Fondatore e il ragazzo, addolorato per tale rivelazione, non si trasforma, desiderando morire per liberare l'umanità intera. La ragazza tuttavia decide di liberare Eren, mentre la squadra di Rivaille, sopraggiunta alla grotta, sconfigge la squadra di Kenny. Rod si trasforma in un colossale gigante anomalo, distruggendo la grotta. Per salvare i propri compagni, Eren beve da una boccetta caduta dalla borsa di Rod e, dopo essersi trasformato in gigante, acquista la capacità di cristallizzare il proprio corpo, con il quale protegge se stesso e i suoi compagni dal crollo. Il gruppo poi procede ad eliminare Rod Reiss, con Historia che viene incoronata regina delle Mura.
Due mesi dopo l'incoronazione ha inizio la missione dell'Armata Ricognitiva per la conquista del Wall Maria, dirigendosi verso il Distretto di Shiganshina, dove, nella cantina della casa di Eren, sembra celarsi la verità riguardo il segreto dei giganti e del mondo esterno. Il gruppo tuttavia deve scontrarsi con Reiner, Berthold e il Gigante Bestia[19]. Dopo una lunga e sanguinosa battaglia, nella quale periscono il comandante Elvin e Berthold, divorato vivo per salvare Armin, la squadra accede alla cantina di Eren e, dai diari di Grisha, scopre la verità: l'umanità al di fuori delle Mura non si è estinta; al di là del mare vi sono intere nazioni, sottomesse alla bellicosa nazione Marley, dove il popolo di Ymir (una razza che ha la capacità di trasformarsi in giganti e di cui fa parte anche il popolo delle Mura) viene schiavizzato e ghettizzato dalle altre potenze per via dei crimini perpetrati nei millenni passati. Eren, rivivendo vecchi ricordi del padre, apprende di come Grisha provenisse dal ghetto di Liberio, di come si unì a un gruppo di restaurazionisti dell'Impero Eldiano e di come una volta scoperti, i suoi compagni furono condotti sull'isola di Paradis (dove sono situate le Mura) e trasformati in giganti, tra cui la moglie di Grisha, Dina Fritz (il gigante che divorò la madre di Eren). Grisha però venne salvato dal Gufo, una spia degli eldiani, che gli donò il gigante ora posseduto da Eren, il Gigante d'Attacco[20] Eren tuttavia apprende anche che chi possiede uno dei nove gigante muore dopo 13 anni a causa della maledizione di Ymir. A una riunione coi maggiori capi di Stato e Historia, mentre si decide se rivelare il contenuto dei diari di Grisha alla popolazione, Eren comprende che fu in grado di usare il potere del Fondatore solo quando colpì il gigante di Dina Fritz, dotata di sangue reale. Tuttavia il ragazzo decide di tenere per sé il segreto per il bene di Historia. Alla cerimonia di premiazione, quando Eren bacia la mano di Historia, il contatto risveglia i ricordi di Grisha di quando massacrò la famiglia Reiss, facendo inorridire il giovane.
Sei mesi dopo l'attacco del Gigante Colossale a Shiganshina, il Corpo di Ricerca ha eliminato tutti i giganti e i protagonisti riescono a raggiungere il mare dove Eren, puntando il dito verso l'orizzonte domanda se, uccidendo tutti i nemici che vivono dall'altra parte, riusciranno a essere finalmente liberi.
Nei tre anni successivi, Marley invia numerose navi da ricognizione sull'isola di Paradis, tutte distrutte da Eren e Armin. L'equipaggio di una delle navi rivela di essere composto da volontari anti-Marleyani, appartenenti a nazioni sconfitte e oppresse da Marley e venuti ad aiutare gli Eldiani per conto di Zeke Jaeger, fratellastro di Eren. Mentre Armin riflette se sia possibile per Paradis e Marley risolvere diplomaticamente i loro malintesi, Eren nega tale possibilità, visto che per il mondo intero loro sono demoni, e riafferma la necessità di sferrare il primo colpo per guadagnare tempo. Eren in seguito partecipa a un incontro tra Kiyomi Azumabito, della nazione di Hizuru, e i leader di Paradis per formare un'alleanza. Quando Kiyomi presenta il piano di Zeke di utilizzare il Fondatore per scatenare parzialmente il "Boato della Terra" e liberare le migliaia di Giganti Colossali imprigionati nelle Mura, Eren rifiuta categoricamente, poiché per il successo del piano sarebbe dovuta continuare il rituale per la successione del Gigante Fondatore nei successivi secoli, a partire da Historia.
Circa un anno dopo, Eren incontra di nascosto Yelena, capo dei Volontari, la quale gli comunica il vero piano di Zeke: usare il potere del Fondatore per sterilizzare gli Eldiani, così che una volta scomparsi pacificamente, possano liberare il mondo dall'odio e dal potere dei giganti. Eren incontra poi privatamente Flock Forster, dicendogli di voler fingere di collaborare col piano di Zeke per poi usare il Fondatore per eliminare l'umanità che minaccia l'isola. Eren e i suoi compagni compiono poi un viaggio sulla terraferma nel continente di Marley. Mentre i suoi amici osservano meravigliati il mondo esterno, Eren rimane in disparte, pensando al futuro genocidio che avrebbe commesso. Sebbene il ragazzo comprenda che l'estinzione degli Eldiani causerebbe meno sofferenza e libererebbe finalmente il mondo dall'odio, non riesce ad accettare tale destino. Osservando cupamente di non poter cambiare il futuro, chiede scusa in lacrime ad un ragazzino che aveva appena salvato. Quando ad una audizione tra politici marleyani questi decidono di indirizzare tutto l'odio nei confronti dei "demoni di Paradis", Eren esce dalla sala e scompare.
Alla fine della guerra in Medio Oriente di Marley nell'anno 854, Eren si infiltra nell'esercito fingendosi un soldato ferito. Mentre è in ospedale sotto il falso nome di "Kruger"[21], Eren incontra Falco Grice, giovane cadetto per la successione del Corazzato, stringendo amicizia col ragazzino, che invia alcune lettere per conto suo. Durante la sua permanenza all'ospedale, Eren incontra suo nonno, causandogli un esaurimento nervoso quando gli chiede se ha rimpianti per la sua famiglia. Poco prima dell'inizio del festival di Willy Tybur, Eren con l'aiuto di Falco riesce ad incontrare Reiner dopo quattro anni. Quando Reiner, terrorizzato, chiede a Eren perché sia a Marley, egli risponde che è lì per compiere ciò che fece il compagno a Shiganshina, affermando che, nonostante abbia compreso che non tutti coloro che vivono al di là del mare siano nemici, non ha avuto altra scelta. Quando Willy Tybur dichiara guerra a Paradis, Eren si trasforma in gigante, divorando Willy ed uccidendo molti dei presenti. Il ragazzo poi affronta il Gigante Martello, posseduto dalla sorella di Willy, riuscendo a divorare il possessore e acquisirne i poteri.[22] Affiancato dai compagni del Corpo di Ricerca (richiamati dalle lettere inviate da Falco) affronta le forze marleyane, riuscendo a sopraffarle per poi ritirarsi sul dirigibile insieme a Zeke. A bordo del dirigibile Eren viene arrestato per aver organizzato da solo l'operazione e aver costretto i suoi compagni ad intervenire per salvarlo. Durante la ritirata però, i cadetti Gabi Braun e Falco Grice salgono sul dirigibile dove Gabi spara a morte a Sasha. La notizia sconvolge Eren, mentre Jean lo incolpa per aver coinvolto il Corpo di Ricerca.
Dopo essere tornato a Paradis, Eren viene incarcerato in una cella sotterranea. A Paradis però molti cittadini simpatizzano con l'estremismo di Jeager, tant'è che alcuni membri dell'esercito, tra cui Floch, decidono di disertare e uccidono con una bomba il comandante supremo Dallis Zacklay, nello stesso momento in cui Eren usa il potere del Gigante Martello per fuggire dalla propria cella. Sebbene il comandante Pixis decida di collaborare con la fazione di Eren, nominati Jaegeristi[23], Eren si rifiuta di collaborare con l'esercito, e quando viene a sapere da uno dei suoi seguaci che Hansie e i suoi amici sono riuniti in un ristorante vicino, ordina a Floch di arrestarli mentre lui parla con Mikasa, Armin e Gabi. Quando Armin gli domanda se sia passato dalla parte di Yelena e Zeke, Eren afferma di essere "completamente libero" e che ogni scelta compiuta sia frutto del suo libero arbitrio. Eren poi afferma che è Armin ad essere manipolato, poiché le sue frequenti visite ad Annie sono dovute ai ricordi di Berthold, che era innamorato della ragazza. A Mikasa Eren rivolge crudeli parole, affermando che l'unico motivo per cui sia rimasta al suo fianco è dovuto al suo istinto di Ackermann (risvegliato il giorno in cui la salvò dai criminali) di proteggere il suo padrone, ovvero Eren. Eren afferma di aver sempre odiato persone come Mikasa, schiavi obbedienti che non fanno altro che eseguire gli ordini, facendo piangere la ragazza. Armin, furioso, si scaglia contro Eren, ma viene da questo picchiato brutalmente. I due vengono poi arrestati e condotti a Shiganshina, dove gli Jaegeristi hanno istituito il loro quartier generale.
Quando Eren fa visita a Gabi per costringerla ad indicargli la posizione dei marleyani infiltrati sull'isola, sopraggiunge Pieck, che tiene Eren sotto tiro con una pistola. Eren però capisce che alla ragazza è stato ordinato di recuperare il Fondatore vivo e Pieck rivela di voler tradire Marley per unirsi agli Jeageristi. Non fidandosi, Eren esige una prova per dimostrargli la sua lealtà e Pieck si offre di rivelargli dove si trovino i suoi compagni infiltrati. Saliti sul tetto, Eren cade in un'imboscata da parte del Gigante Mascella di Galliard, che per poco non lo divora. Trasformatosi, mentre i dirigibili marleyani sferrano un attacco a Shiganshina, Eren decide di confrontarsi nuovamente con Reiner. Durante la battaglia tuttavia, Eren viene gravemente ferito da uno sparo di un cannone montato sul Gigante Carro e gli Jaegertisti vengono sterminati dai soldati di Marley. A soccorrere il ragazzo sopraggiunge prima Zeke (sfuggito a Rivaille) e poi i suoi vecchi compagni, liberati e decisi ad aiutarlo.
Quando sta per entrare in contatto, Eren viene decapitato da un proiettile di un fucile anti-gigante sparato da Gabi. La sua testa mozzata viene però presa al volo da Zeke e la coscienza del ragazzo si risveglia nei Sentieri, dove il tempo è congelato in un istante rispetto alla realtà. Qui trova Zeke, incatenato al suolo e visibilmente invecchiato, e gli appare per la prima volta la fondatrice Ymir sotto le vesti di una ragazzina. Eren rivela al fratellastro di non aver mai voluto seguire il piano per l'eutanasia, ma di averlo solo assecondato per giungere ai Sentieri. Tuttavia Zeke rivela che avendo sangue reale è lui a controllare quella dimensione nonché la fondatrice Ymir stessa, divenuta oramai una serva della famiglia reale. Dopo aver incatenato il fratello, Zeke afferma che il comportamento di Eren è causato dal lavaggio del cervello da parte di Grisha, promettendogli di non abbandonarlo. Grazie al loro contatto, i due fratelli cominciano viaggiare attraverso i momenti della vita passata di Grisha. Quando Zeke si rende conto che Eren non è stato indottrinato dal padre, domanda al fratello perché lo abbia tradito, ed Eren gli risponde che fin dalla sua nascita si sia sempre comportato così: se qualcuno minacciava la sua libertà, non esitava a prendergliela.
Quando i due fratelli giungono al momento in cui Grisha sterminò la famiglia Reiss, mentre osservano lo scambio di battute tra Grisha e Frieda Reiss, Eren diventa sempre più agitato ed infuriato alle affermazioni di Frieda. Grisha rivela l'abilità particolare del Gigante d'Attacco, sconosciuta persino al re delle Mura, ovvero poter vedere i ricordi dei suoi futuri possessori, rivelazione che sciocca lo stesso Zeke.[24] Ma quando arriva il momento di combattere contro Frieda, Grisha ha un ripensamento, incapace di uccidere i bambini presenti. Deluso dal comportamento del padre, Eren gli parla direttamente e gli rammenta il motivo per cui ha intrapreso la sua missione: vendicare la sorella Faye e tutte le persone morte ingiustamente a causa sua. In un accesso di rabbia, Grisha si trasforma e uccide tutti i Reiss presenti ad eccezione di Rod (azione necessaria per portare all'incoronazione a regina di Historia anni dopo). In seguito, devastato per ciò che ha fatto, Grisha riesce a vedere il Zeke del futuro e lo prega di perdonarlo per ciò che gli ha fatto. Afferma inoltre di sapere cosa Eren compirà in futuro e supplica il figlio di fermarlo.
Zeke riporta i due nei Sentieri, dove Eren rivela che quattro anni prima, quando baciò la mano di Historia durante la cerimonia di premiazione, aveva osservato i propri ricordi del futuro mentre scrutava le memorie di Grisha e che abbia agito in questi anni perché spinto da quello scenario. Zeke, inorridito, ordina a Ymir di sterilizzare gli Eldiani e, nel disperato tentativo di fermare la fondatrice, Eren riesce a liberarsi dalle catene, squarciandosi le mani. Abbracciando la progenitrice e scrutando nel suo passato, Eren la prega di concedergli il suo potere, con cui intende distruggere il mondo intero, affermando che ella non è né una divinità né una schiava, bensì un essere umano che può scegliere liberamente. Mentre Zeke cerca disperatamente di fermarlo, Eren chiede a Ymir se sia stata lei a condurlo alla Coordinata, pensando che ha aspettato duemila anni per il suo arrivo. Nel mondo esterno, l'organismo che salvò Ymir duemila anni prima donandole il potere dei giganti, esce dal collo di Eren collegandosi alla sua testa mozzata. Eren si trasforma nel Gigante Fondatore, creando un corpo immenso, e liberando le migliaia di Giganti Colossali all'interno delle Mura. Il ragazzo attraverso i Sentieri comunica poi a tutti gli appartenenti al popolo di Ymir il suo piano: usare il Boato della Terra per distruggere il mondo intero e annientare ogni forma di vita al di fuori dell'isola.
Eren e i suoi giganti arrivano alla costa di Marley dove si imbattono nella Flotta dell'Alleanza Globale. Tuttavia, la flotta si rivela inefficace contro l'avanzata dei Colossali ed Eren, ricordando la morte della propria madre e la promessa fatta a sé stesso sull'eliminare qualsiasi nemico, inizia la distruzione di Marley. Durante la sua marcia, i sentimenti del ragazzo vengono alla luce, e lo si vede, anni prima, sfogarsi con un ragazzino immigrato clandestino di Marley, chiedendogli perdono in lacrime per ciò che avrebbe fatto da lì a qualche tempo, ammettendo, tuttavia, che avrebbe distrutto l'umanità non solo per la salvezza di Eldia, ma anche perché il mondo al di fuori delle mura non era il posto paradisiaco descritto nei libri di Armin, deludendolo profondamente. I suoi compagni, non potendo accettare un simile genocidio, decidono di allearsi con i Guerrieri di Marley per fermarlo. Così Mikasa, Armin, Jean, Connie, Hansie, un ferito Rivaille, Gabi, Falco (divenuto il nuovo Gigante Mascella), Reiner, Pieck, una rediviva Annie (ritornata dopo che il suo bozzolo di cristallo si era rotto per effetto del Fondatore), e il generale Theo Maghat, dopo aver annientato le forze jaegeriste e rubato l'idrovolante degli Azumabito, si dirigono verso Fort Salta, obiettivo di Eren.
Mentre viaggiano, Eren convoca i propri compagni nei Sentieri per parlare con loro. I suoi ex compagni lo pregarano di fermarsi, ma Eren dice loro di non averne intenzione; spiega che si prenderà tutta la libertà del mondo in modo da poter ottenere la propria, ma promette di non negare la libertà dei propri compagni se cercheranno di contrastarlo, affermando che, se nessuna delle due fazioni si ritirerà, lo scontro sarà inevitabile e il Boato potrà essere fermato solamente con la propria morte.
A Fort Salta, dove si sono riuniti gli Eldiani del ghetto di Liberio, numerosi dirigibili marleyani vengono lanciati nell'ultimo tentativo di fermare l'avanzata di Eren: le bombe sganciate si rivelano nuovamente futili, e il Fondatore chiama il Gigante Bestia di Zeke che abbatte i dirigibili. Quando tutto sembra perduto, sopraggiunge l'Alleanza, che atterra sull'immenso corpo di Eren, scoprendo però che il Gigante Bestia è solo un guscio vuoto, con Zeke introvabile. Mentre i suoi amici tentano di raggiungere la sua nuca per distruggerla, Eren e Ymir iniziano a generare innumerevoli versioni dei Nove Giganti del passato per combatterli. Dopo una lunga ed estenuante battaglia, Rivaille riesce a decapitare Zeke, convinto da Armin a sacrificarsi per il bene di tutti, fermando così la marcia dei Colossali, mentre gli alleati riescono a raggiungere la nuca di Eren e a farla saltare in aria con degli esplosivi. Armin poi si trasforma nel Gigante Colossale, distruggendo il corpo del Gigante Fondatore.
Tuttavia l'organismo simile ad un Hallucigenia, la fonte del potere dei giganti, sopravvive all'esplosione e, attraverso un'emissione di gas, trasforma i vicini Eldiani in giganti, tra cui Jean, Connie e Gabi. Eren invece emerge con un nuovo corpo da gigante per confrontarsi con Armin. Mentre Reiner, Annie e Pieck ingaggiano la fonte e i giganti, Mikasa, in preda ad una emicrania, si risveglia in una realtà alternativa, dove lei ed Eren, dopo essersi dichiarati l'un l'altra, hanno deciso di fuggire per vivere serenamente insieme i quattro anni di vita restanti del ragazzo, anche se così facendo hanno condannato l'isola di Paradis all'invasione senza ostacoli da parte di Marley. In questa realtà, Eren prega Mikasa di gettare la sciarpa che le aveva regalato da bambini e di dimenticarlo dopo la sua morte, vivendo appieno la sua vita, che sarebbe continuata per tanti altri anni.
Rivaille, saltando dalla schiena di Falco, usa una lancia tuono per distruggere la bocca del gigante di Eren, esponendo la sua forma umana all'interno. Mikasa, risvegliata e decisa, si avvolge la sciarpa intorno al collo, per poi decapitare Eren, dandogli infine un bacio d'addio. Con la morte di Eren, il potere dei giganti, insieme al parassita sorgente, scompaiono dal mondo, trasformando definitivamente tutti gli Eldiani in umani. Dopo la sua morte, i membri dell'alleanza rivivono vecchi ricordi che Eren aveva loro cancellato. Armin ricorda di quando incontrò precedentemente Eren nei Sentieri: lì il ragazzo, dopo essersi scusato per averlo picchiato al ristorante di Niccolò, gli spiegò che con il Boato sarebbe riuscito ad eliminare l'80% dell'umanità prima di essere fermato, in tal modo le nazioni nemiche non potrebbero lanciare alcun contrattacco significativo per il prossimo futuro. Eren rivela poi ad Armin quale fosse il suo vero piano: divenire una minaccia per il mondo intero, così che tutta l'umanità si sarebbe unita contro un nemico comune e, sconfitto dai propri compagni, questi sarebbero stati proclamati come eroi. Quando Armin gli chiede se tutto quel massacro fosse stato portato avanti unicamente per il loro bene, però, non riesce a rispondergli in modo affermativo, rivelandogli che forse voleva soltanto livellare la terra usando il Boato, o che, semplicemente, fosse soltanto un idiota qualsiasi ritrovatosi con un enorme potere tra le mani, definendosi uno schiavo del suo stesso desiderio di libertà.
Eren rivela ad Armin che aveva compreso il motivo per cui Ymir fosse rimasta al servizio della famiglia reale anche millenni dopo la morte del suo padrone: la fondatrice amava sinceramente re Fritz, nonostante gli abusi subiti da lui, affermando poi che sarebbe stata Mikasa a liberarla dalla sua schiavitù. Sebbene Eren non sappia perché Mikasa fosse così importante per Ymir, sostiene che ogni azione intrapresa da quando aveva ricevuto i suoi ricordi futuri sia stata compiuta al servizio di Mikasa, per permetterle di liberare la progenitrice.
Il ragazzo poi confessa all'amico di non riuscire più a pensare chiaramente, poiché il potere del Fondatore lo aveva reso incapace di distinguere ciò che era passato, presente e futuro: la sua visione distorta del tempo lo ha portato a intraprendere azioni per garantire che la storia si svolgesse nel modo in cui la ricordava, anche usando i suoi poteri per tornare indietro nel tempo e influenzare il gigante di Dina Fritz, facendole ignorare Berthold per indirizzarla invece a mangiare sua madre, in modo da scatenare tutti gli eventi che avrebbero portato a questa conclusione. Quando Armin chiede ad Eren cosa ne sarebbe stato di Mikasa, alla risposta approssimativa del ragazzo, lo colpisce in piena faccia, infuriato per il modo in cui ha trattato l'amica, e in tono canzonatorio gli dice che probabilmente lo dimenticherà.
Disperato, Eren ammette di non volere che Mikasa ami qualcuno al di fuori di lui, desiderando di vivere insieme ai propri amici e di non voler morire. Tuttavia egli sa di non poter sottrarsi al proprio destino, non dopo il massacro compiuto. Eren dice poi ad Armin che avrebbe cancellato temporaneamente questi suoi ricordi, e che li avrebbe riavuti solamente alla fine della battaglia. Armin, seppur condannando fermamente le azioni di Eren, decide di farsi carico con lui dei suoi peccati, perché era stato lo stesso Armin, da bambino, il primo a spingerlo verso il mondo esterno alle Mura, instillando in lui il feroce desiderio di libertà. Armin ringrazia Eren per avergli mostrato cosa ci fosse al di là del mare, promettendogli che, semmai esistesse davvero, si sarebbero rivisti all'inferno, dove sarebbero potuti stare insieme per sempre. I due amici si abbracciano un'ultima volta nei Sentieri, ed Eren, in lacrime, dice ad Armin che lo avrebbe aspettato all'inferno.
Dopo aver pianto il loro compagno, Armin decide di prendersi il merito dell'uccisione di Eren per convincere gli ufficiali militari stranieri della buona fede degli Eldiani ormai umani, mentre Mikasa parte per far riposare le spoglie dell'amato. Tre anni dopo, mentre sull'isola gli Jaegeristi rafforzano l'esercito di Paradis, preoccupati per una eventuale vendetta da parte del restante 20% dell'umanità ancora in vita, i membri dell'Alleanza diventano ambasciatori mondiali per i negoziati di pace tra l'isola e il resto del mondo devastato. Mikasa seppellisce la testa di Eren sotto un albero sotto il quale si riposava spesso da bambino fuori dal Distretto di Shiganshina. Mentre ricorda la loro infanzia, inizia a piangere, desiderando di poterlo vedere di nuovo un'ultima volta. Il suo pianto viene interrotto da un uccello, che le afferra la sciarpa e gliela stringe al collo prima di volare via. Osservandolo, Mikasa ringrazia Eren per averla avvolta nella sciarpa.
Nel manga comico Attacco! A scuola coi giganti e nell'omonima serie anime tratta dal fumetto, Eren è presentato come uno studente delle scuole medie, amante dei cheeseburger, e ossessionato nell'eliminare tutti i giganti, motivo per cui arriva spesso in ritardo ed infrange le regole della scuola.
Nella visual novel Attack on Titan: Lost Girls, una versione alternativa del personaggio mostra la sua relazione con Mikasa, la quale teme che, a prescindere dai cambiamenti della storia, Eren sia destinato a morire. Egli è un personaggio giocabile in Attack on Titan: The Last Wings of Mankind per Nintendo 3DS, nel quale compare anche la sua forma di gigante.[25] Dopo il finale del manga il quotidiano Asahi Shimbun ha pubblicato una falsa pubblicità del personaggio di Eren che prendeva parte ad un manga di genere isekai.[26]
Eren si presenta come un giovane di media statura e corporatura muscolosa, con capelli corti e neri. Dopo il suo addestramento e durante il suo periodo come soldato, diviene fisicamente più muscoloso. Dopo il salto temporale di quattro anni, Eren diventa visibilmente più alto, coi capelli che gli scendono fino alle spalle. Infiltratosi a Marley come soldato ferito, ha un po' di baffi e pizzetto, oltre a bende che gli coprono la fronte e l'occhio sinistro e indossa la tipica fascia degli Eldiani intorno al braccio.
Trasformato, il suo gigante (che si scoprirà essere il Gigante d'Attacco) arriva a 15 metri di altezza, con una corporatura agile e muscolosa, che Isayama ha dichiarato ispirata all'artista marziale giapponese Yushin Okami.[27][28] Ha lunghi capelli castani e le orecchie a punta. I lineamenti del suo viso subiscono anch'essi una trasformazione: sviluppa un naso adunco e occhi infossati. La peculiarità principale del suo volto resta la mascella prominente mentre la bocca, priva di labbra, mostra una doppia fila di denti. Sebbene trasformato in gigante non sia in grado di parlare, può urlare e ruggire.
Nell'arco finale della serie, una volta ottenuto il potere del Fondatore, Eren assume una forma completamente diversa da qualsiasi gigante: sviluppa un corpo mastodontico, composto principalmente da ossa. Il busto è privo di carne, con enormi protuberanze della cassa toracica e della spina dorsale allungate verso il basso e verso il cielo. Il bacino e le gambe sono tuttavia minuscole e sottosviluppate. La parte superiore del corpo è sospesa e trattenuta da tendini, come un burattino. Solo la testa è rivestita dalla carne: le orecchie rimangono a punta, i capelli lunghi e gli occhi infossati. Il volto però è privo di guance, esponendo così i molari.
Eren possiede una notevole forza fisica: già da bambino riusciva ad affrontare da solo i bulletti che se la prendevano con Armin. La sua forza crebbe durante l'addestramento della 104º squadra cadetti, dove si allenò duramente nel combattimento corpo a corpo e grazie a Reiner ed Annie imparò anche ad utilizzare pugni, calci e prese di sottomissione. Alla fine dell'addestramento si piazzò quinto tra le dieci migliori reclute. Pur avendo poco talento nell'uso del Dispositivo della Manovra Tridimensionale, attraverso un intenso allenamento riuscì ad acquisire una notevole abilità con l'attrezzatura. Anche così, Eren non era del tutto privo di capacità naturali: durante l'utilizzo dell'attrezzatura danneggiata, era riuscito a rimanere in piedi per un breve lasso di tempo, cosa che l'istruttore Keith Shadis ha definito un'impresa incredibile.
Durante la battaglia a Trost, Eren scopre di potersi trasformare a suo piacimento in un gigante dal corpo muscoloso, dotato di una notevole forza fisica, agilità e resistenza, ma riuscendo a conservare il proprio intelletto umano. Quando accede ai ricordi del padre, Eren scopre che il proprio gigante è il Gigante d'Attacco (進撃の巨人?, Shingeki no Kyojin), il più abile nel combattimento corpo a corpo dei Nove Giganti speciali, il gigante che ha sempre combattuto per la libertà. Per trasformarsi, il ragazzo deve causarsi una ferita e avere in mente un chiaro obiettivo.
La trasformazione richiede però una grande quantità di energia. Inizialmente Eren non aveva alcun controllo sulle proprie azioni, arrivando persino ad attaccare Mikasa. Con l'addestramento riuscì però a controllare il proprio gigante e, come visto durante l'attacco a Liberio, a trasformarsi anche per tre volte di seguito. Possedendo il potere dei giganti, Eren è in grado, sia in forma umana che trasformato, di rigenerare qualunque ferita, tuttavia la trasformazione non può avere luogo se le proprie ferite non vengono prima rigenerate completamente.
Dopo aver bevuto dalla bottiglietta che riportava l'etichetta "Indurimento" di Rod Reiss, Eren acquisisce l'abilità di indurire il proprio corpo come cristallo, similmente come aveva fatto il Gigante Femmina. Concentrando l'indurimento sui propri pugni, egli può sferrare degli attacchi devastanti, tanto forti da poter danneggiare seriamente il Gigante Corazzato e il Gigante Martello. Usò questa abilità per proteggere i propri compagni dal crollo della caverna dei Reiss, per richiudere la breccia nelle Mura, ingannare Berthold e fuggire dall'attacco di Reiner.
Tuttavia, è durante il viaggio con Zeke nei ricordi di Grisha che si apprende quale sia la reale abilità del Gigante d'Attacco: poter osservare le memorie non solo dei suoi predecessori, ma anche dei suoi futuri possessori, potendo così vedere il futuro e trascendere il tempo. Grazie a questa abilità, Eren ha potuto influenzare il padre Grisha per sterminare la famiglia Reiss, e così facendo ha indirettamente dato al suo io più giovane una visione del proprio futuro mentre baciava la mano di Historia.
Dopo aver divorato la sorella di Willy Tybur, Eren acquisisce anche i poteri del Gigante Martello (戦槌の巨人?, Sentsui no Kyojin), come dimostrato durante l'attacco dei marleyani a Shiganshina, quando creò più volte degli spuntoni su cui impalò il Gigante Mascella e il Gigante Corazzato.
Eren possiede anche il Gigante Fondatore (始祖の巨人?, Shiso no Kyojin), il più potente dei Nove Giganti, rubato dal padre alla famiglia reale. Non avendo sangue reale, i poteri del Fondatore rimangono però dormienti: egli riuscì ad usarli quando toccò il gigante di Dina Fritz (che possedeva sangue reale) e a controllare tutti i giganti puri della zona, scagliandogli contro Dina e poi contro Reiner. Dopo aver convinto la progenitrice Ymir a schierarsi dalla sua parte, Eren acquisisce pienamente i poteri del Fondatore: egli usa tali poteri per distruggere qualsiasi indurimento presente sull'isola (compreso il bozzolo di Annie e l'armatura di Reiner) e liberare le migliaia di Giganti Colossali intrappolati nelle Mura. Col potere del Fondatore, comunicò a tutti gli appartenenti del popolo di Ymir il suo piano: per proteggere l'isola di Paradis e la sua gente che lo ha accolto e cresciuto, intende marciare con le migliaia di Giganti Colossali sul mondo intero fino quando l'ultima forma di vita non sarà stata eliminata. Il potere del Fondatore, su stessa ammissione di Eren, gli impedisce però di vedere e pensare in modo lucido, essendo passato, presente e futuro uniti insieme: ciò ha portato il giovane ad influenzare il corso della storia e a condannare a morte la propria madre per mettere in moto tutti gli eventi conosciuti. Nella sua forma di Fondatore la sua testa non è più situata nella nuca bensì dentro la bocca del gigante.
Eren si presenta come testardo, volitivo ed impulsivo. Dopo che Armin gli mostrò un libro che descriveva le meraviglie del mondo esterno, iniziò a condividere la curiosità del suo amico per il mondo al di là delle Mura e maturare come sogno quello di poterlo vedere coi propri occhi. Ciò portò Eren a sviluppare un atteggiamento sprezzante nei confronti di chiunque fosse contento di vivere e morire all'interno delle Mura, riferendosi alle persone del villaggio come "sciocche" e paragonandole al bestiame compiacente.
Egli ammirava profondamente i soldati del Corpo di Ricerca, considerandoli come eroi, e desiderando di unirsi ai loro ranghi non appena fosse stato ammesso all'arruolamento, nonostante il volere opposto della madre Carla. Il giorno della comparsa del Gigante Colossale, quando vide la propria madre venire divorata da un gigante di fronte ai propri occhi, il trauma generò nel bambino un odio maggiore rispetto alla paura e giurò di sterminare tutti i nemici dell'umanità. Dopo il colpo di Stato, il carattere di Eren si addolcisce, mantenendo comunque inalterata la sua forte determinazione. Quando infine scopre dai diari di suo padre che i giganti erano in realtà umani trasformati dal governo marleyano, il suo odio contro di essi sembra estinguersi.
Dopo il salto temporale di quattro anni, il personaggio di Eren mostra una notevole evoluzione: il suo carattere impulsivo e irruento lascia posto ad un atteggiamento più calmo e distaccato, mostrando un'apparente freddezza nei confronti di chiunque. Eren crede fermamente che gli obiettivi giusti a volte richiedono mezzi non etici. La sua infiltrazione a Marley sotto copertura gli dà un cambio di prospettiva riguardo ai suoi nemici: dopo aver trascorso del tempo come soldato marleyano, arrivò a capire che i suoi nemici erano persone non diverse da lui. Per questo motivo, è entrato profondamente in empatia con Reiner e gli altri Guerrieri inviati a Paradis, lasciando così perdere il suo mero desiderio di vendetta. Tuttavia, continuava a dare la priorità alla sua missione personale di distruggere i nemici di Paradis per il bene del suo popolo, indipendentemente dal numero di vite che sarebbe costato.
Il personaggio ha ricevuto inizialmente un'accoglienza mista. Jacob Hope Chapman di Anime News Network ha definito Eren "quasi deliberatamente non un protagonista simpatico, anche per gli standard dei ragazzi di 15 anni" per essere violento, impulsivo e non particolarmente intelligente o forte. Tuttavia, ha apprezzato la sua capacità di ispirare le persone credendo nei propri sentimenti, nelle proprie speranze e nei propri sogni, facendo di lui il «cuore dell'umanità».[29] Theron Martin ha notato che Eren inizialmente non aveva quasi nessuna emozione oltre alla rabbia. Jeffrey Kaufman di Blu-ray.com definisce Eren "un personaggio avvincente, e dopo uno sviluppo davvero sorprendente emerso in alcuni episodi, diventa ancora più avvincente".[30] Kyle Charizanis, nell'episodio finale della prima stagione, quando Eren sta combattendo il Gigante Femmina, descrive il monologo interiore di Eren come un cambiamento "dalla solita determinazione violenta a una sorta di gioiosa follia", paragonando il suo tono a quello del Joker.[31] Bamboo Dong di Anime News Network ha amato l'abilità del gigante di Eren, affermando che "non c'è stato niente di scomodo per me nel guardare Eren mordersi la mano, cercando di trasformarsi. C'è qualcosa di viscerale e reale in Eren che fa sanguinare la sua stessa mano, e ragazzo, mi ha fatto venire i brividi", e in seguito ha elogiato i pensieri del personaggio durante il combattimento contro il Gigante Femmina, per via dell'umanità mostrata da Eren nonostante fosse un gigante.[32][33]
Altri scrittori sono stati più critici sul personaggio. Nicoletta Browne di THEM Anime Reviews lo ha trovato "un protagonista frustrante", affermando che i suoi accessi di rabbia e le sue esclamazioni "possono essere visti come altamente infantili".[34] Elliot Gray di Japanator lo definì un "tipico protagonista di manga shonen", trovando invece Mikasa e Armin più interessanti. Allo stesso modo, Anna Neatrour di Manga Bookshelf lo ha definito "per molti versi un tipico eroe shonen sfacciato e supponente" e ha considerato il design degli umani nel manga "rigido e non proporzionato. Per la maggior parte del tempo Eren e i suoi compagni si urlano contro, con espressioni facciali che non hanno molte variazioni".[35]
Secondo IGN Eren acquisì un arco narrativo notevole a partire dalla terza stagione dell'anime, mentre imparava dagli errori del proprio passato.[36] MangaTokyo ha acclamato la crescita di Eren nella serie fino al finale della terza stagione, quando il personaggio si rende conto della quantità di nemici da affrontare, passando da un comportamento impulsivo ed arrabbiato ad avere una mente più calma e raccolta, che cerca la libertà del suo popolo. Un altro recensore ha notato come lo sviluppo dei personaggi e la scoperta della verità dietro Grisha, si riflettano anche sui momenti dell'infanzia di Eren, Mikasa e Armin.[37] Il Fandom Post ha commentato che, nonostante il suo atteggiamento aggressivo, la nuova caratterizzazione di Eren potrebbe essere più incline a mentire, a causa del grande impatto avuto sui sentimenti di Mikasa.[38] La sua apparizione come Gigante d'Attacco nei poster promozionali della quarta stagione dell'anime è stata paragonata da Anime News Network a quella del film Shin Godzilla di Hideaki Anno, a causa dell'aspetto minaccioso.[39]
Ai Newtype Anime Awards nel 2013 Eren è stato votato come l'ottavo miglior personaggio maschile.[40] Nei sondaggi di Animage per gli Anime Grand Prix 2014 Eren si è classificato come il quarto personaggio anime maschile più popolare, dietro Rivaille che è stato votato come il più popolare. Anime News Network ha anche elencato la sua forma di gigante come uno dei potenziamenti più particolari mai visti negli anime.[41] In un sondaggio di Newtype è stato votato come il decimo personaggio anime maschile più popolare degli anni 2010. Ai Crunchyroll Anime Awards del 2022 Eren è stato candidato[42] sia come "miglior protagonista" che come "miglior antagonista", trionfando nella seconda categoria, mentre è stato anche nominato per la "miglior scena di combattimento".[43][44] Il doppiatore originale del personaggio, Yuki Kaji, ha vinto il premio per la "Migliore interpretazione in VA (JA)". In un sondaggio di Akiba Souken Eren è stato votato come il personaggio più popolare della serie, con 50.143 voti.[45]
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