Eptasartorite

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L'eptasartorite (simbolo IMA: Hsat[7]) è un minerale del gruppo della sartorite appartenente alla famiglia dei "solfuri e solfosali" con composizione chimica Tl7Pb22As55S108.[2]

Fatti in breve Classificazione Strunz (ed. 10), Formula chimica ...
Eptasartorite
Classificazione Strunz (ed. 10)2.HC.05e[1]
Formula chimicaTl7Pb22As55S108[2]
Proprietà cristallografiche
Sistema cristallinomonoclino[3]
Parametri di cellaa = 29,269(2) Å, b = 7,8768(5)Å, c = 20,128(2) Å, β = 102,065(2)°, V = 4537,8 ų,[4] Z = 1[5]
Gruppo puntuale2/m[5]
Gruppo spazialeP21/c (nº 14)[3]
Proprietà fisiche
Densità calcolata4,9[6] g/cm³
Durezza (Mohs)3 - 3,5[3]
Sfaldaturabuona lungo {100}[4]
Fratturaconcoide[6]
Coloregrigio piombo; grigio-bianco in luce riflessa, con rari riflessi interni rosso scuro[5]
Lucentezzametallica[4]
Opacitàopaca[6]
Strisciomarrone scuro[5]
Diffusionerara
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Etimologia e storia

L'eptasartorite è stata chiamata in questo modo per la sua relazione con la sartorite e per la sua sovrastruttura a sette strati (epta in greco significa 'sette') dalla struttura di base da 4,2 Å. Il nome radice è in onore di Wolfgang Sartorius von Waltershausen (1809 - 1876) professore di mineralogia presso l'Università Georg-August di Gottinga, Germania.[6]

Classificazione

Riepilogo
Prospettiva

L'eptasartorite è stata approvata dall'Associazione Mineralogica Internazionale (IMA) come specie minerale a sé stante nel 2015, quindi non è elencata nella classica nona edizione della sistematica dei minerali di Strunz, aggiornata dall'IMA al 2009.[8]

Il minerale è elencato nell'edizione successiva, proseguita dal database "mindat.org" e chiamata Classificazione Strunz-mindat, dove l'eptasartorite compare nella classe dei "solfuri e solfosali (solfuri, seleniuri, tellururi; arseniuri, antimoniuri, bismuturi; solfoarseniuri, solfoantimonuri, solfobismuturi, ecc.)" e nella sottoclasse "2.H Solfosali di archetipo SnS"; questa è ulteriormente suddivisa in base all'eventuale presenza di alcuni metalli, in modo che il minerale possa essere trovato nella sezione "2.HC Con solo Pb" dove insieme a endecasartorite, decatriasartorite, incomsartorite ed écrinsite forma il sistema nº 2.HC.05e.[1]

Anche nella Sistematica dei lapis (Lapis-Systematik) di Stefan Weiß l'eptasartorite è elencata nella classe dei "solfuri e solfosali" e da lì nella sottoclasse dei "solfosali (S : As,Sb,Bi = x)" dove si trova nella sezione dei "solfosali di piombo con As/Sb (x= 2,3 - 1,8)"; qui forma il sistema nº II/E.25 insieme a argentoliveingite, barikaite, carducciite, decatriasartorite, endecasartorite, enneasartorite, guettardite, hyršlite, incomsartorite, liveingite, marumoite, polloneite, rathite, sartorite e twinnite.[9]

Abito cristallino

L'eptasartorite cristallizza nel sistema monoclino nel gruppo spaziale P21/c (gruppo nº 14) con i parametri reticolari a = 29,269(2) Å, b = 7,8768(5)Å, c = 20,128(2) Å e β = 102,065(2)°,[4] oltre a 1 unità di formula per cella unitaria.[5]

Origine e giacitura

L'eptasartorite è stata trovata nelle dolomie in paragenesi con enneasartorite.[5] È un minerale molto raro ed è stato trovato solo nella cava di "Lengenbach" nella valle di Binn (nel Canton Vallese in Svizzera) e a Turinsk, nell'oblast' di Sverdlovsk (Russia).[10][11]

Forma in cui si presenta in natura

L'eptasartorite si forma in piccoli cristalli dalla forma non ben definita; la lucentezza è metallica e il colore è grigio-piombo con rari riflessi interni rosso scuro.[5] Il colore del suo striscio sulla mattonella di prova è marrone scuro.[4]

Note

Voci correlate

Collegamenti esterni

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