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chimico, politico e ambientalista italiano (1938-2010) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Enzo Tiezzi (Siena, 4 febbraio 1938 – Siena, 25 giugno 2010) è stato un chimico, politico e ambientalista italiano.
Enzo Tiezzi | |
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Deputato della Repubblica Italiana | |
Legislatura | X |
Gruppo parlamentare | Sinistra Indipendente |
Dati generali | |
Titolo di studio | laurea in chimica |
Professione | docente universitario |
Dopo la maturità classica al Liceo "Piccolomini" di Siena, si iscrive all'Università di Firenze, laureandosi in chimica.
Si occupa quindi di risonanza magnetica a partire dal 1957, dopo aver frequentato il corso di Chimica generale II tenuto dal professor Enzo Ferroni, approfondendo le proprie conoscenze in questo ambito negli anni sessanta presso il Centro Microonde di Firenze.
Insegna per quattro anni all'Università di Cagliari, successivamente si aggiudica una borsa Fulbright per gli Stati Uniti e lavora, nel '66 e nel '67, prima al Dipartimento di Fisica con il professor Sam Weissman e poi, come Post Doctoral Research Associate, presso il Dipartimento di Biologia col professor Barry Commoner.[1]
Dopo aver ottenuto importanti riconoscimenti scientifici, nel 1968 ottiene la libera docenza in chimica fisica, quindi è incaricato della stessa disciplina presso l'Università di Firenze fino al 1970.
Lo stesso anno diviene prima direttore dell'Istituto di Chimica, poi Dipartimento, dell'Università di Siena, divenendo ordinario di chimica fisica presso la Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dell'Università di Siena a partire dal 1979.
È morto il 25 giugno 2010, dopo una lunga malattia.[2]
Negli anni ottanta è l'unico italiano a fare parte del gruppo di 25 scienziati che, a Stoccolma e Barcellona prima, poi alla Banca Mondiale a Washington e, infine, all'ASPEN Institute negli Stati Uniti, ha messo a punto il concetto di sviluppo sostenibile.[3]
Fra le sue collaborazioni scientifiche e culturali particolarmente rilevanti vi sono quelle con: Danilo Dolci, Howard T. Odum, Edgar Morin, Ilya Prigogine, Herman Daly, Sven Jørgensen, Pietro Cascella, Marcello Aitiani, Paolo Portoghesi, Giorgio Celli, Tony Thorimbert,e Nicholas Georgescu-Roegen.
Importanti sono poi gli scambi scientifici intrattenuti con il Max Planck Institute in Germania e col Massachusetts Institute of Technology (MIT) negli Stati Uniti.
Fra le ricerche del suo gruppo di ricerca attivo presso l'Università di Siena figura anche uno studio sulle proprietà dell'acqua dinamizzata per campioni omeopatici. Tali campioni d'acqua presentano una tendenza anomala nei valori dei tempi di rilassamento di spin nucleare.[4]
Autore di oltre 500 pubblicazioni scientifiche, il suo articolo relativo al nuovo indicatore economico ISEW pubblicato sulla rivista statunitense Ecological Economics e sui Quaderni della Facoltà di Economia dell'Università di Siena, è stato il più “visitato” degli articoli del 2006.
Ha inoltre scritto oltre 20 libri, molti dei quali tradotti in lingue straniere, spesso con il supporto della moglie Lucia Carli, biologa e scrittrice. Alcuni libri sono stati poi scritti con la compagna Nadia Marchettini, anche lei docente universitaria.[5][6] La sua opera più conosciuta è Tempi storici, tempi biologici, pubblicata nel 1987 alla vigilia del referendum sul nucleare.[1]
In molte occasioni ha sostenuto la necessità di lavorare all'unificazione della cultura umanistica e scientifica. A tale tema nel 1998 ha dedicato un breve saggio dal titolo La Bellezza e la Scienza.
Il prestigio di cui ha goduto all'interno della comunità scientifica non gli ha impedito di assumere posizioni eterodosse sul rapporto natura-scienza e sulle biotecnologie. In numerose occasioni ha infatti ribadito come lo scopo della scienza non sia il dominio ma la ricerca dell'armonia fra l'attività dell'uomo e la natura arrivando pure a sostenere, da ateo, la sacralità della vita.[7]
Nel 2005, in occasione del referendum, ha preso posizione contro la fecondazione assistita e l'utilizzo disinvolto degli embrioni a fini di ricerca.
Nel sostenere le proprie posizioni non ha esitato a difendere il principio di precauzione[8] e ad entrare in polemica con Umberto Veronesi, da lui accusato di essere prevalentemente un manager più che uno scienziato.[9]
Da sempre su posizioni di sinistra e ambientaliste, in occasione delle politiche del 1987 fu eletto alla Camera dei deputati nelle liste del Partito Comunista Italiano; aderì al gruppo della Sinistra Indipendente.
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