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archeologo e politico italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Ennio Quirino Visconti (Roma, 1º novembre 1751 – Parigi, 7 febbraio 1818) è stato un archeologo, politico e museologo italiano.
Era il figlio del prefetto pontificio per le antichità Giovanni Battista Antonio Visconti.
Collaborò con il padre per l'edizione di un catalogo per la collezione del Museo Pio-Clementino. In seguito proseguì da solo l'opera del padre e divenne conservatore dei Musei Capitolini di Roma e console della Repubblica romana del 1798-1799.
Nel 1799 andò a Parigi come rifugiato politico, e divenne curatore delle antichità al Louvre. Nel 1803 divenne professore e membro dell'Institut de France.
Si occupò di iconografia greca e di plastica romana. Scrisse anche il primo volume sulla iconografia romana che per molti anni ha costituito il punto di riferimento sull'argomento. I rimanenti tre volumi furono pubblicati, dopo la sua morte, fino al 1826.
Nel 1818 (anno della sua morte) gli fu dedicata una medaglia.[1]
Suo figlio fu l'architetto francese Louis Visconti.
All'archeologo repubblicano è stato intitolato l'omonimo liceo classico, il più antico di Roma. A lui è dedicato uno dei 229 busti di italiani illustri che ornano la passeggiata del Pincio a Roma.
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