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nobile austriaca Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Elisabetta d'Asburgo-Lorena (nome completo: Elizabeth Charlotte Alphonsa Christina Theresia Antonia Josepha Roberta Ottonia Franziska Isabelle Pia Markus d'Aviano von Habsburg-Lothringen; Madrid, 31 maggio 1922 – Waldstein, 6 gennaio 1993) fu un membro della Casa d'Asburgo-Lorena, figlia ultimogenita di Carlo I, ultimo imperatore d'Austria, e della moglie, l'imperatrice Zita di Borbone-Parma.
Elisabetta d'Asburgo-Lorena | |
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Principessa consorte del Liechtenstein | |
In carica | 12 settembre 1949 – 17 aprile 1991 |
Nome completo | tedesco: Elizabeth Charlotte Alphonsa Christina Theresia Antonia Josepha Roberta Ottonia Franziska Isabelle Pia Markus d'Aviano von Habsburg-Lothringen italiano: Elisabetta Carlotta Alfonsa Cristina Teresa Antonia Giuseppa Roberta Ottonia Francesca Isabella Pia Marco d'Aviano d'Asburgo-Lorena |
Trattamento | Sua Altezza Imperiale e Reale |
Altri titoli | Arciduchessa d'Austria Principessa di Boemia Principessa d'Ungheria Principessa di Croazia Principessa di Slavonia |
Nascita | Palazzo Reale di El Pardo, Madrid, 31 maggio 1922 |
Morte | Waldstein, 6 gennaio 1993 (70 anni) |
Dinastia | Asburgo-Lorena per nascita Liechtenstein per matrimonio |
Padre | Carlo I d'Austria |
Madre | Zita di Borbone-Parma |
Consorte | Enrico del Liechtenstein |
Figli | Vincenzo Carlo Alfredo Michele Carlotta Cristoforo Carlo |
Religione | Cattolicesimo |
Elisabetta nacque postuma il 31 maggio 1922; suo padre, Carlo I, deposto nel 1918, si era ammalato di polmonite e ne era morto il 1º aprile 1922. Dopo la sua morte, la moglie incinta, Zita, venne invitata da Alfonso XIII di Spagna a vivere nella penisola iberica; essa diede quindi alla luce la piccola Elisabetta nel palazzo reale di El Pardo, a Madrid. La bambina venne chiamata come l'imperatrice Sissi, moglie di Francesco Giuseppe d'Austria;[1] il padre aveva scelto il nome con grande anticipo, intuendo che il nascituro sarebbe stato di sesso femminile.[1] Elisabetta fu quindi l'ultima di otto figli: cinque fratelli (Otto, Roberto, Felice, Carlo Ludovico e Rodolfo) e due sorelle (Adelaide e Carlotta).
Su invito di re Alfonso XIII, la sua famiglia stabilì la propria residenza nel Palacio Uribarren a Lekeitio, sul golfo di Biscaglia; per i seguenti sei anni l'ex imperatrice visse quindi a Lekeitio, dove si dedicò a crescere ed educare i propri figli. Le loro lezioni seguivano un rigido schema e la maggior parte erano dedicate ad Otto, man mano decrescendo secondo l'età, cosicché Elisabetta aveva il carico di lavoro minore.[2] La madre amava ritrarli in fotografie in ordine di grandezza, con Otto ad una estremità ed Elisabetta all'altra.[3] La famiglia imperiale deposta doveva accontentarsi di finanze limitate, vivendo principalmente delle entrate derivanti da proprietà private in Austria e dai proventi di un vigneto a Johannisberg, in Assia, nonché da offerte volontarie; in ogni caso, altri membri in esilio della dinastia asburgica reclamavano parte di questo denaro e c'erano regolari richieste d'aiuto da parte di ex funzionari imperiali.
Nel 1929 la famiglia di Elisabetta si trasferì a Steenokkerzeel, una piccola cittadina belga nei pressi di Bruxelles; dal momento che avevano dei parenti stretti in Belgio, i fratelli maggiori di Elisabetta decisero di frequentarvi l'università. Essi vennero costretti a fuggire nel 1940, quando le truppe tedesche invasero il Belgio; scamparono all'uccisione durante un bombardamento della loro residenza e così si rifugiarono nel castello francese di Bostz del principe Saverio di Borbone-Parma, fratello di Zita. Con l'avvento al potere del governo collaborazionista di Philippe Pétain, gli Asburgo fuggirono verso il confine spagnolo, raggiungendolo il 18 maggio; si trasferirono quindi in Portogallo, dove il governo statunitense garantì loro i visti d'ingresso il 9 luglio. Dopo un periglioso viaggio arrivarono a New York il 27 luglio, stabilendosi a Long Island e poi a Newark, nel New Jersey; ad un certo punto, Zita e alcuni dei suoi figli vissero come ospiti a Tuxedo Park, a Suffern (stato di New York).
I rifugiati imperiali austriaci si stabilirono infine nel Québec, che aveva il vantaggio di essere una provincia di lingua francese: i figli più piccoli, tra cui Elisabetta, non erano ancora in grado di parlare fluentemente inglese. A causa dell'invasione tedesca nel 1940 la famiglia fuggì in Canada, dove Elisabetta studiò economia e scienze sociali all'Université Laval[4] di Quebec City. Dal momento che non riuscivano a incassare i redditi provenienti dall'Europa, le loro finanze furono ulteriormente ridimensionate: l'imperatrice Zita arrivò a dover preparare l'insalata e altre preparazioni a base di spinaci con il tarassaco. I fratelli di Elisabetta erano in ogni caso coinvolti nello sforzo bellico: Otto si fece promotore del ruolo della dinastia nell'Europa post-bellica e si incontrava regolarmente con Franklin Delano Roosevelt; Roberto era il rappresentante degli Asburgo a Londra; Carlo Ludovico e Felice entrarono nell'esercito statunitense, prestando servizio assieme ad altri austriaci nati in America della nobile famiglia Mauerer; Rodolfo riuscì invece a introdursi in Austria durante gli ultimi giorni di guerra per aiutare ad organizzare la resistenza.
Il 12 settembre 1949 l'arciduchessa Elisabetta sposò il principe Enrico del Liechtenstein (1916-1991), a Lignières;[5] lo sposo era un figlio del principe Alfredo del Liechtenstein, a sua volta figlio del principe Alfredo e della principessa Teresa Maria di Oettingen-Oettingen, e quindi cugino del principe regnante Francesco Giuseppe II.[5]
Elisabetta ed Enrico ebbero cinque figli:
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