Ecostoria
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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L'ecostoria è un metodo interpretativo della storia fondato sull'analisi del rapporto tra ambiente e attività umane.
Tale metodo, così come il relativo neologismo che lo designa, è stato proposto con diversi approcci da vari autori[senza fonte], fra cui Piero Pierotti, a partire dagli anni settanta del XX secolo, e sviluppato nei decenni successivi, in particolare nell'ambito degli studi sulla conservazione della natura e del rapporto uomo-ambiente.
Secondo Pierotti, il metodo ecostorico tenderebbe a privilegiare di fatto le fonti materiali (assetto territoriale, tessuti urbani, strutture architettoniche, manufatti, ecc.), piuttosto che le fonti scritte, su cui si basa la storiografia tradizionale[1].
Viceversa, altri autori, che si sono occupati della storia dell'ambiente[2] e dell'istituzione dei primi parchi nazionali italiani, con particolare riferimento al Parco Nazionale d'Abruzzo[3][4][5], hanno dimostrato l'esigenza di innestare gli studi del settore sulla complementarità delle suddette fonti, anche in chiave comparata[6].
Seguendo quest'ultimo indirizzo metodologico, già dal 1980 il Dipartimento di botanica ed ecologia dell'Università di Camerino ha promosso, con il patrocinio del WWF Italia e del Centro Studi Ecologici Appenninici, un'apposita collana editoriale dal titolo «L'uomo e l'ambiente» diretta da Franco Pedrotti.
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