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L'eccidio di Ronchidoso (o Runchidåuṡ in dialetto bolognese), noto anche come eccidio di Gaggio Montano fu compiuto da truppe tedesche, probabilmente appartenenti alla 16ª divisione di granatieri corazzati delle SS, presso Ronchidoso, frazione del comune di Gaggio Montano, in provincia di Bologna.
Eccidio di Ronchidoso strage | |
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Data inizio | 28 settembre 1944 |
Data fine | 4 ottobre 1944[1] |
Luogo | Cason dell'Alta, Lama e Ca' d'Ercole, Cargè |
Stato | Repubblica Sociale Italiana |
Divisione 3 | Gaggio Montano |
Divisione 4 | Ronchidoso |
Comandante | Walter Reder |
Obiettivi | civili partigiani |
Responsabili | Esercito tedesco, 16. SS-Panzergrenadier-Division "Reichsführer-SS" |
Conseguenze | |
Morti | dalle 54 alle 67 persone |
La mattina del 28 settembre 1944 una colonna tedesca subì gravi perdite a seguito di un attacco dei partigiani di Giustizia e Libertà presso Ronchidoso. Le SS procedettero quindi al rastrellamento di sessanta fra civili e partigiani, due dei quali furono subito uccisi. Gli altri furono uccisi la mattina successiva in località Cason dell'Alta mentre altre uccisioni avvennero a Lama e Ca' d'Ercole e altre ancora il 4 ottobre a Cargè. I cadaveri furono dati alle fiamme e sepolti in una fossa comune.
Dopo la liberazione di Gaggio gli abitanti recuperarono i resti delle vittime che sono oggi commemorate con una lapide al parco delle rimembranze di Gaggio. I responsabili dell'eccidio non furono mai processati per questo crimine.
Le vittime identificate furono:[1]
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