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azienda multinazionale italiana produttrice e distributrice di energia elettrica e gas Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Enel S.p.A. (acronimo di Ente Nazionale per l'Energia Elettrica)[4] è un'azienda italiana dell’energia, tra i principali operatori integrati globali nei settori dell'energia elettrica e del gas. Istituita come ente pubblico a fine 1962, nel 1992 è stata trasformata in società per azioni[5] e nel 1999, in seguito alla liberalizzazione del mercato dell'energia elettrica in Italia, si è quotata in borsa[6]. Lo Stato italiano, tramite il Ministero dell'economia e delle finanze, ne rimane comunque il principale azionista, con il 23,6%[7] del capitale sociale, al 31 dicembre 2020.[8]
Enel | |
---|---|
Sede centrale Enel a Roma | |
Stato | Italia |
Forma societaria | Società per azioni |
Borse valori | Borsa Italiana: ENEL |
ISIN | IT0003128367 |
Fondazione | 1962 a Roma |
Fondata da | Governo italiano |
Sede principale | Roma |
Persone chiave |
|
Settore | produzione, distribuzione e vendita di energia, servizi |
Prodotti | Elettricità, gas naturale |
Fatturato | 95,6 miliardi €[1] (2023) |
Utile netto | 3,4 miliardi €[2] (2023) |
Dipendenti | 61 055[3] (2023) |
Sito web | www.enel.com/ |
Enel è la 59ª[9] azienda al mondo per fatturato con 147,79 miliardi di dollari[9] e con una capitalizzazione di borsa di 68,6 miliardi di euro,[10] è uno dei 10 principali titoli azionari sulla Borsa Italiana.
La società è quotata nell'indice FTSE MIB della Borsa Italiana.
La produzione di energia elettrica in Italia nel 1898 era pari a 100 milioni di chilowattora[11][12][13] ed è arrivata ad oltre 56 miliardi nel 1960.[14][15] La gran parte della produzione di energia elettrica ha sfruttato le caratteristiche del territorio,[16] ovvero le risorse idrogeologiche,[17][18] ad opera di oltre 1200[19][20][21] aziende private locali o di ambito regionale o legate a soggetti industriali.[22][23][24][25][26][27]
Lo stato ha sovvenzionato la realizzazione di centrali elettriche e delle opere territoriali connesse al fine di incrementare la produzione di energia elettrica.[28][29][30] Nell'ambito della distribuzione lo stato è intervenuto nel 1961 con l'unificazione delle tariffe su base nazionale per uguali classi di consumo (attraverso la cassa conguaglio per il settore elettrico[31][32]) e ha imposto alle aziende elettriche l'allacciamento alla rete elettrica a chiunque ne facesse richiesta.[23][27][33][34][35][36][37][38][39][40]
Entro la fine degli anni venti si consolidarono alcuni gruppi oligopolistici,[41] le cui capogruppo erano anche considerate capofila dei sei compartimenti:[42] Edisonvolta, SIP, SADE, SME, La Centrale (in quanto controllante sia la SELT-Valdarno che la Romana).
Nel 1962 è stato istituito l'Ente per l'energia elettrica con l'obiettivo di fare dell'energia elettrica uno strumento di sviluppo del paese e di definire una politica nazionale dell'energia elettrica, anche sulla base delle esperienze di altri paesi quali Francia e Gran Bretagna.[37][38][43][44][45][46]
Agli inizi del 1962 il Governo Fanfani IV ha ricevuto la fiducia dal parlamento italiano e ha assunto l'impegno di proporre entro 3 mesi dalla fiducia un provvedimento di unificazione del sistema elettrico nazionale.[47][48][49][50] Nella seduta della Camera dei deputati del 26 giugno 1962 è stato presentato il disegno di legge di una legge delega che ha sancito i princìpi e le modalità per l'istituzione dell'Ente nazionale per l'energia di lavoro (ENEL).[21][51][52][53] L'ENEL nasce ufficialmente con la legge 6 dicembre 1962, n. 1643[54](pubblicata nella Gazzetta Ufficiale il 12 dicembre 1962). Enel ha acquisito tutte le attività delle aziende operanti nella produzione, trasformazione, trasmissione e distribuzione di energia elettrica, fatto salvo alcune eccezioni, quali gli autoproduttori ovvero aziende che producevano più del 70% di energia elettrica in funzione di altri processi produttivi (a cui successivamente furono equiparate anche le aziende municipalizzate[47]), o le piccole aziende che non producevano più di 10 milioni di chilowattora per anno.[55][56][57][58][59][60]
A compensazione delle acquisizioni, sono state definite le modalità di valutazione del valore delle aziende ed è stato istituito un indennizzo da corrispondere in 10 anni ai creditori al tasso di interesse del 5,5%.[57][61] Il 1962 è stato considerato un esercizio di transizione in cui tutti gli oneri ed i proventi delle aziende acquisite sono stati trasferiti ad Enel, mentre il 1963 ha segnato il primo anno di esercizio dell'azienda.[62][63][64][65]
Sull’onda di tali provvedimenti Giuseppe Medici, Ministro per l'industria e commercio, firma il 13 febbraio 1965 un decreto che sancisce l’incorporazione dell'Ente siciliano di elettricità, senza però prevedere alcun indennizzo per la Regione Siciliana, motivo per il quale il presidente Francesco Coniglio citerà in giudizio l’allora Presidente del Consiglio dei ministri Aldo Moro. La vicenda finirà in un nulla di fatto data la successiva rinunzia al ricorso del presidente siciliano.[66]
Le prime acquisizioni hanno interessato le seguenti aziende:[67]
I primi obiettivi di Enel sono stati l'ammodernamento e lo sviluppo della rete elettrica con la costruzione delle dorsali ad alta tensione, i collegamenti internazionali, i collegamenti con le isole, l'elettrificazione delle zone rurali e la realizzazione del centro nazionale di dispacciamento, finanziati anche tramite l'emissione, nel 1965, di obbligazioni garantite dallo stato per un valore di oltre 200 miliardi di lire.[73][74] In questi anni si è anche finalizzata l'incorporazione di tutte quelle piccole imprese di generazione e distribuzione dell'energia elettrica che erano ancora sparse sul territorio nazionale e non erano rientrate nel novero di quelle prioritarie. Le acquisizioni avvenivano solitamente mediante decreti del Presidente della Repubblica.[75]
Nel 1967 la sorveglianza di Enel è passata dal Comitato dei Ministri al comitato interministeriale per la programmazione economica (CIPE) sempre di concerto con il Ministero dell'industria, del commercio e dell'artigianato.[57][76][77] In questo periodo inoltre la produzione di energia termoelettrica ha superato per la prima volta quella idroelettrica.[78][79]
Nel 1963 è stato creato il Centro nazionale di dispacciamento di Roma al fine di gestire i flussi di energia sulla rete coordinando gli impianti di produzione, la rete di trasmissione, la distribuzione oltre che l'interconnessione del sistema elettrico italiano con l'estero, regolando istante per istante la produzione e la trasmissione di energia sulla base dell'effettiva richiesta.[5][67][74][80][81][82][83]
Nell'ambito dell'elettrificazione rurale, i nuclei abitati non collegati alla rete elettrica sono passati dall'1,27% del 1960 allo 0,46% del 1964, con oltre 320 000 nuovi abitanti collegati. Nel quinquennio 1966-1970 sono stati avviati ulteriori investimenti per l'elettrificazione rurale, a carico per l'80% dello Stato e per il 20% di Enel, complementati da tariffe agevolate come stimolo allo sviluppo agricolo.[84][85][86][87][88]
Nel 1968 sono iniziati i lavori (terminati nella prima metà degli anni '70) di realizzazione della linea a 380 kV di collegamento tra Firenze e Roma che unì il sistema elettrico ad alta tensione del Nord con quello del Centro Sud.[89][90] Sono stati realizzati inoltre i collegamenti internazionali ad alta tensione con la Francia (linea 380 kV Venaus-Villarodin, 1969) e con la Svizzera.[49][91]
Negli stessi anni sono stati attivati i collegamenti elettrici con l'utilizzo di cavi sottomarini tra la penisola e l'Isola d'Elba (1966),[92] l'Isola d'Ischia (1967)[92][93] e la Sardegna, attraverso la Corsica (1967).[79]
L'Enel è stata coinvolta nel disastro del Vajont, accaduto il 9 ottobre 1963 al bacino del Vajont, invaso artificiale da poco costruito e che si intendeva sfruttare per produrre una grande quantità di energia idroelettrica, sulle cui acque è caduta una frana di 260 milioni di metri cubi. L'impianto era stato realizzato dalla Sade e il 14 marzo 1963 era stato appena conferito nell'ambito del processo di nazionalizzazione alla neonata Enel. L'impatto della frana nel lago ha provocato delle ondate, dentro e fuori la valle del Vajont, che hanno lambito i paesi di Erto e Casso e che hanno scavalcato la diga, distruggendo i paesi a valle di Longarone, Pirago, Rivalta, Villanova e Faè. Questo disastro ha causato circa duemila vittime. Enel è stata imputata al processo come società responsabile del disastro, aggravata dalla prevedibilità dell'evento. Nel 1964, anche la Montedison è stata coinvolta nel processo, avendo acquisito la SADE, costruttore dell'impianto.[94] Le due società sono state condannate a risarcire i danni alle comunità coinvolte nella catastrofe.
Gli anni '70 sono stati caratterizzati da una forte crisi energetica, che nel 1975 portò l'Italia all'adozione di un drastico piano di austerity e alla definizione del primo piano energetico nazionale (PEN). Come obiettivo venne stabilita la costruzione di nuove centrali elettriche e la diversificazione delle fonti energetiche in modo da ridurre la dipendenza dagli idrocarburi mediante l'utilizzo di energia idroelettrica e geotermica, l'incremento dell'uso del carbone, l'incenerimento dei rifiuti e soprattutto il ricorso all'energia nucleare.[57][97][98][99][100]
Nel corso del decennio sono stati realizzati diversi impianti:[101]
Il decennio dal 1980 al 1990 è stato caratterizzato dalla realizzazione di nuovi impianti, anche sperimentali con l'uso di energie alternative, e da una progressiva diminuzione della dipendenza dal petrolio che è passata dal 75,3 per cento del 1973 al 58,5 per cento del 1985 di tutta l'energia.[124][125][126]
Il 1986 ha visto il primo bilancio in attivo di Enel con 14 miliardi e 100 milioni di lire di utile.[127][128][129][130]
Nel 1987 in seguito agli eventi di Černobyl, ha avuto luogo il referendum sul nucleare, che ha sancito la fine dell'utilizzo dell'energia nucleare in Italia, la chiusura delle centrali nucleari esistenti, il blocco della costruzione di nuovi impianti nucleari e la definizione di un nuovo piano energetico nazionale.
Sono stati realizzati i seguenti impianti:[131]
Nell'ambito delle energie alternative:
Nel 1985 inoltre il centro nazionale di dispacciamento e di controllo della rete elettrica è stato gradualmente trasferito dal centro di Roma a Settebagni ed inserito in un contesto europeo di sincronizzazione della produzione di energia elettrica.[162][163]
In seguito al disastro di Černobyl', nel 1987 è stato indetto un referendum che ha sancito l'interruzione dei programmi energetici del nucleare in Italia. In relazione alle centrali esistenti o in costruzione:[55][56][102][164][165]
A seguire nel 1988 il nuovo piano energetico nazionale (PEN) ha stabilito come obiettivi fondamentali l'incremento dell'efficienza energetica, la protezione dell'ambiente, lo sfruttamento delle risorse nazionali, la diversificazione delle fonti di approvvigionamento dall'estero e in generale la competitività del sistema produttivo.[55][166][167][168][169][170]
Tra il 1990 ed il 2000 si è assistito ad una progressiva liberalizzazione del mercato dell'energia elettrica.[55]
Nel 1991, la legge 9 gennaio 1991, n. 9, ha dato il via a una prima parziale liberalizzazione della produzione di energia elettrica proveniente da fonti convenzionali e da fonti rinnovabili; è stato concesso alle imprese di produrre energia elettrica per uso proprio con l'obbligo di cederne la quantità in eccesso a Enel.[55][172][173]
Nel luglio del 1992 il Governo Amato I ha trasformato Enel in società per azioni con il Ministero del Tesoro come unico azionista.[174] La legge n. 359/92[175] abrogava la riserva di legge sostituendola con una concessione di durata non inferiore a venti anni. Il Tesoro manteneva poteri speciali di veto in merito a patti e accordi rilevanti, voti relativi a delibere di scioglimento, scissione, fusione, trasferimento all'estero, nomina di sindaci o amministratori.[176]
Nel 1999, attraverso il Decreto Bersani, è stata avviata la liberalizzazione del mercato elettrico; ne è conseguito un riassetto societario di Enel con la separazione delle attività di produzione, trasmissione, distribuzione e vendita di energia,[177][178][179] affidate a tre distinte società: Enel Produzione, Enel Distribuzione e Terna (la proprietà di Terna fu ceduta completamente da Enel nel 2005). Inoltre è stata stabilita per Enel una soglia massima di produzione di energia elettrica pari al 50% dell'intera produzione sul suolo nazionale.[178][179][180][181][182][183][184]
Nel 1999 Enel, con il nuovo assetto societario è stato venduto il 31,7% del capitale e la società è stata quotata in borsa; le azioni Enel sono state quotate nella Borsa Italiana ad un prezzo per titolo di 4,30 euro (corrispondenti ad euro 8,60 in seguito al raggruppamento del 2001[185]); il totale dell'offerta è stato di 4,183 miliardi di azioni per un valore totale di 18 miliardi di Euro.[186][187][188][189][190][191]
Già nel 1997 con il cambio di denominazione (da ENEL - Ente nazionale per l'energia elettrica, a Enel S.p.A.) si era stabilito il cambio del logo aziendale: fu adottato quello proposto da Maurizio Minoggio dello studio UNIMARK, che combina gli stilemi del sole e dell'albero, con le radici che richiamano la tradizione aziendale e i raggi che alludono alla moltiplicazione dei servizi offerti.[171][192]
Nell'ambito delle energie alternative:
Malgrado la diffusione della tecnologia Powerline all'estero e il problema del divario digitale in Italia, la prima attività in tal senso sarebbe stata avviata solamente nel 2016.
Il decennio dal 2000 al 2010 è stato caratterizzato da alcune politiche di riduzione dell'impatto ambientale nella produzione di energia e da una progressiva internazionalizzazione di Enel attraverso numerose acquisizioni e fusioni.[207][208][209]
Tale periodo è stato caratterizzato dal riassetto di alcune attività del gruppo.
Tale periodo è caratterizzato da una serie di operazioni volte alla digitalizzazione del gruppo e all’innovazione, con particolare attenzione al tema della sostenibilità.
Diventata da fine marzo 2019 la società più capitalizzata della Borsa Italiana con un valore di oltre 67 miliardi di euro, dal 23 settembre entra nell'indice STOXX Europe 50. La rivista Management delle Utilities e delle Infrastrutture (MUI) ha assegnato a Francesco Starace, Amministratore Delegato di Enel, il premio “Manager Utility Energia 2019”.
Nell’aprile del 2022 nasce Enel X Way, la nuova business line del Gruppo che ha l’obiettivo di accelerare lo sviluppo della mobilità elettrica e coniugare decarbonizzazione, digitalizzazione ed elettrificazione. L’iniziativa è stata presentata dalla CEO Elisabetta Ripa nel corso del gran premio romano di Formula E.[391][392][393]
Enel, quotata in Borsa Italiana dal 1999 e con sede principale a Roma, è parte di un gruppo di aziende che si occupa della produzione e della distribuzione di energia elettrica e gas in 29 paesi[394] nei 5 continenti.[395][396][397][398][399][400]
A dicembre 2023 il gruppo impiegava più di 61.000 persone,[3] con oltre 61 milioni di clienti nel mondo e una capacità netta installata pari a 87,6 GW,[401] confermandosi primo in Europa per numero di clienti e secondo, dopo EdF, per capacità.[396][398][402][403][404][405][406][407][408][409]
Enel è organizzata in 5 linee di business:
La produzione di energia elettrica è realizzata da diverse fonti di energia tra cui geotermica, eolica, fotovoltaica, idroelettrica, termoelettrica, nucleare, biomasse e solare termodinamico.[396] Nell’anno 2023 il gruppo Enel ha prodotto complessivamente 207 miliardi di kWh di elettricità, ha distribuito sulle proprie reti 489,2 miliardi di kWh e ha venduto 300,9 miliardi di kWh.[413] Dalla fine del 2008 la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili è svolta dalla controllata Enel Green Power.[414][415][416]
Enel svolge inoltre attività di ricerca e sviluppo nell'ambito della produzione e della trasmissione di energia elettrica, tra cui:
In Italia, Enel opera nel campo:
In seguito alla liberalizzazione del mercato, Enel non può produrre più del 50% dell'energia elettrica prodotta sul territorio nazionale[428] ed è obbligata, al pari di tutte le aziende produttrici, a collegare alla rete elettrica chiunque ne faccia richiesta (servizio universale), secondo le normative europee. In generale Enel è soggetta alla supervisione e alle decisioni dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas.[428][429]
A livello globale il gruppo Enel, attraverso le sue controllate, svolge le seguenti attività:
Enel è presente in Europa (Italia, Spagna, Portogallo, Francia, Grecia, Germania, Polonia, Paesi Bassi, Regno Unito e Irlanda), in Nord America (Canada e Stati Uniti), America Latina (Argentina, Brasile, Cile, Colombia, Costa Rica, Guatemala, Messico, Panama e Perù), in Africa (Marocco, Sudafrica e Zambia), in Asia (India, Giappone e Sud Corea), in Oceania (Australia e Nuova Zelanda).
In Belgio Enel produceva energia elettrica con l'impianto di Marcinelle Energie per una capacità totale di 406 MW.[439]
L'impianto è stato ceduto a fine 2016 alla società francese Direct Energie S.A.[440]
In Bulgaria Enel era presente con due impianti eolici acquisiti nel 2008 e la cui capacità è stata raddoppiata nel 2010, per un totale di 40 MW. Gli impianti sono localizzati a Kamen Bryag e Shabla nel nord-est del paese lungo la costa del Mar Nero.[441][442][443]
Nel 2020 Enel ha venduto il parco eolico a MET Group, uscendo definitivamente dalla Bulgaria.[444][445]
A Cipro Enel partecipa tramite Enel Trade con una partecipazione del 12,5% ad un consorzio per l'esplorazione e la produzione di gas nel campo di Leviathan tra Cipro, Israele e Libano.[446][447][448][449][450]
In Francia Enel opera nel trading di energia elettrica con una partecipazione del 5% della borsa elettrica francese Powernext.[451]
In Grecia Enel dispone di centrali idroelettriche (19 MW), fotovoltaiche (72 MW) ed eoliche (200 MW) per un totale di 291 MW. [452][453][454][455][456]
Nei Paesi Bassi Enel è presente con diverse società finanziarie (Enel Finance International N.V., Enel Investment Holding B.V., International Endesa B.V.) per la raccolta di fondi sui mercati tramite obbligazioni o altre forme di finanziamento ed investimento in attività di produzione e di distribuzione di energia elettrica. Inoltre Enel è presente tramite Endesa Energia S.A. nella vendita di gas ed elettricità a grandi clienti.[457]
In passato, in Romania Enel contava oltre 2,8 milioni di clienti attraverso quote di maggioranza in società di distribuzione di energia elettrica nella Muntenia del Sud, inclusa Bucarest, nel Banato e nella Dobrugia.[458] Il 25 ottobre 2023, tramite Enel Green Power, ha annunciato la cessione delle sue partecipazioni in Romania alla società greca Public Power Corporation S.A., come previsto nell’accordo di vendita firmato il 9 marzo 2023.[459][460]
In Russia Enel è attiva in diversi settori:[461]
A marzo 2022, Enel annuncia la cessazione delle operazioni in Russia,[433] impegno finalizzato nell’ottobre del 2022.[434]
Dal 2006 al 2015 Enel, tramite una partecipazione del 66% in Slovenské Elektrárne, ha prodotto in Slovacchia energia elettrica per un totale di 5700 MW derivante da energia nucleare, termoelettrica e idroelettrica.[463][464] Nel 2015 ha ceduto l'intera partecipazione ad EP Slovakia per un corrispettivo pari a 750 milioni di euro.[465][466][467][468][469][470][471][472]
In Spagna e in Portogallo Enel è il principale operatore tramite la partecipazione in Endesa con una produzione di energia elettrica totale pari a 29200 MW (di cui 6400 MW rinnovabili) e oltre 10 milioni di clienti nel mercato elettrico e circa 2 milioni nel mercato del gas.[473]
Negli Stati Uniti d'America e in Canada Enel produce energia idroelettrica, geotermica, eolica, solare e a biomasse per una capacità totale di 3570 MW (3500 MW negli USA e 80 MW in Canada).[474]
Enel è presente in Messico dal 2007. Produce energia per 480 MW da energia eolica (400 MW) e da energia idroelettrica (80 MW).[475][476][477][478][479]
In America Latina Enel è nel 2014 il secondo produttore di energia elettrica da fotovoltaico.
Tramite Enel de Costa Rica, S.A, in Costa Rica Enel produce energia elettrica per un totale di 80 MW da energia idroelettrica.[480][481][482][483]
In Guatemala Enel produce energia elettrica per 167 MW interamente da energia idroelettrica.[484][485][486]
A Panama, tramite la sua controllata Enel Fortuna Enel produce energia con una capacità totale di 360 MW, pari al 23% del fabbisogno nazionale panamense nel 2014.[487][488][489][490][491]
In America Latina Enel è nel 2014 il secondo produttore di energia elettrica da fotovoltaico.[492]
In Argentina Enel produce energia elettrica con una capacità totale di 4420 MW, attraverso le controllate Endesa Costanera, Hidroeléctrica El Chocón, e Dock Sud.[493][494] Tramite EDESUR Enel distribuisce energia elettrica ad oltre 2,5 milioni di clienti.[495]
In Brasile Enel produce energia elettrica tramite le controllate Enel Geração Fortaleza e Enel Green Power Brasil per una capacità totale di 2740 MW. Enel inoltre opera nella trasmissione di energia elettrica tramite Enel CIEN e nella distribuzione con:[496]
In totale 9 milioni di clienti per l'elettricità.
Tramite Enel Brasil Participações Ltda produce energia elettrica da fonti rinnovabili per 376 MW da energia fotovoltaica (203 MW) e da energia idroelettrica (173 MW).[496][498][499][500][501][502]
In Cile Enel produce elettricità per 10.470 MW.[503] Enel ha una capacità di produzione di oltre 738 MW da energia idroelettrica ed eolica.[504][505][506][507][508][509][510][511]
In Colombia Enel produce energia elettrica per una capacità di 2300 MW,[512] sviluppando anche progetti di energie rinnovabili.[513][514]
In Perù Enel produce energia elettrica per una capacità totale di 1980 MW.[515] Dal 2011 lavora per lo sviluppo delle energie rinnovabili nel paese, ottenendo diverse concessioni per impianti di produzione di energia elettrica.[516][517][518][519][520][521]
In Uruguay Enel sta realizzando un impianto ad energia eolica per 50 MW.[522][523][524][525][526]
In Algeria Enel detiene il 13,5% delle riserve di gas nel bacino degli Illizi nel sud-est del paese e il 18,4% del campo di Isarene.[446] Nel 2014 inoltre sono state acquisite insieme a Dragon Oil le licenze di esplorazione per gas di due aree, Msari Akabli e Tinrhert Nord. Nel primo Enel è anche operatore con una partecipazione del 70%, mentre nel secondo ha una partecipazione del 30%.[527][528][529][530][531][532] Nel 2019 Enel ha rinnovato il suo accordo con l’algerina Sonatrach fino al 2027 per la fornitura di gas. I volumi sono dimezzati rispetto al passato.[533]
In Egitto Enel detiene il 10% della licenza di esplorazione di gas dell'area El Burullus.[534][535][536][537]
In Marocco Enel produce energia elettrica con Energie Electrique de Tahaddart con una capacità di 384 MW.[538] Sono state preassegnate ad EGP le realizzazioni di cinque progetti eolici in Marocco per complessivi 850 MW, assieme al gruppo tedesco Siemens e alla società locale NAREVA.[539]
In Sudafrica Enel ha attivato una centrale che produce 200 MW di eolica e 320 di solare.
In Italia Enel possiede le seguenti aziende attive nella produzione e vendita di energia elettrica:[540][541]
Per le infrastrutture e le reti Enel dispone del:[540][545]
Per il trading sui mercati internazionali ed in Italia oltre che l'approvvigionamento e la vendita di prodotti energetici compreso il gas, Enel possiede il 100% di Enel Trade, che a sua volta detiene il 100% di Enel Trade Romania, Enel Trade Croazia e di Enel Trade Serbia.[67][540]
Tramite Enel Trade inoltre Enel possiede la totalità di Nuove Energie, azienda specializzata nella costruzione di impianti di rigassificazione[67][540][546] del Gas naturale liquefatto.
In Belgio Enel possedeva, tramite Enel Investment Holding, il 100% di Marcinelle Energie, proprietaria dell'omonima centrale elettrica, acquisita nel 2008 da Duferco Diversification.[547][548][549]
Nel 2013 è stata firmata una lettera di intenti per la cessione della società a Gazprom.[549][550][551][552][553][554][555][556] La società è stata infine ceduta a Direct Energie S.A. a fine 2016.[440]
In Francia Enel possiede il 5% della borsa elettrica francese Powernext.[451]
In Spagna, dopo il collocamento di azioni del novembre 2014, Enel detiene, attraverso la società Enel Iberia Srl (nota precedentemente come Enel Energy Europe[557]), il 70,1% di Endesa, acquisita nel 2009 con una partecipazione del 92,06%.[558][559][560][561] L'acquisizione valse ad Enel nel 2009 il premio Platts Global Energy Awards di Deal of the Year.[562]
In Russia Enel è presente dal 2004:[563]
Nel 2013 Rosneft, tramite NGK Itera, ha comprato la partecipazione del 40% di Enel in Arctic Russia BV che a sua volta possedeva il 19,6% in SeverEnergia.[569][570][571][572][573][574] A marzo 2022, Enel annuncia la cessazione delle operazioni in Russia.[433]
In Argentina Enel possiede il controllo del 41.0% di Empresa Distribuidora Sur SA.
In Cile Enel possiede, Empresa Electrica Panguipulli SA: controllo 61,9%, Enel Américas SA: controllo 56,80%, Enel Distribución Chile SA: controllo 61,04%, Enel Generación Chile SA: controllo 57,9%, Enel Green Power Chile Ltda: controllo 61,9%, Enel Green Power del Sur SpA: controllo 61,9%, Gas Atacama Chile SA: controllo 58,0%.
In Perù tramite Enel Perù SAC, Enel controlla Enel Distribución Perù SAA al 47,2% e Enel Generación Perù SA al 47,5%.
Al 31 dicembre 2020:[575]
Presidente | Durata in carica |
---|---|
Vito Antonio Di Cagno[576] | 1963 - 1973 |
Arnaldo Maria Angelini[577] | 1973 - 1979 |
Francesco Corbellini[578] | 1979 - 1987 |
Franco Viezzoli[579] | 1987 - 1996 |
Chicco Testa[580] | 1996 - 2002 |
Piero Gnudi[581] | 2002 - 2011 |
Paolo Andrea Colombo[582] | 2011 - 2014 |
Maria Patrizia Grieco[583] | 2014 - 2020 |
Michele Crisostomo[584] | 2020 - 2023 |
Paolo Scaroni[585] | dal 2023 |
Direttore generale | Durata in carica |
---|---|
Arnaldo Maria Angelini[577] | 1963 - 1973 |
Massimo Moretti[586][587] | 1973 - 1982 |
Alberto Negroni[588] | 1984 - 1992 |
Alfonso Limbruno[589] | 1992 - 1995 |
Franco Tatò[590] | 1996 - 2002 |
Paolo Scaroni[591] | 2002 - 2005 |
Fulvio Conti[592] | 2005 - 2014 |
Francesco Starace[593] | 2014 - 2023 |
Flavio Cattaneo[594] | dal 2023 |
L'Archivio storico Enel[596] è stato riunito in un'unica sede, a Napoli, il 24 settembre 2008. Racchiude e conserva la memoria storica dell'industria elettrica italiana dalla fine dell'Ottocento fino all'elettrificazione completa del Paese. Custodisce più di 13.000 metri lineari di documenti, 200.000 fotografie, migliaia di disegni tecnici e di libri e riviste specializzate, centinaia di reperti e filmati, ripartiti nei fondi: Ente Autonomo Volturno - EAV;[597] Ex Compartimento di Cagliari; Archivio storico Angelo Omodeo;[598] Ex Compartimento di Firenze; Archivio storico Piero Ginori Conti;[599] Ex Compartimento di Milano; Archivio storico Giuseppe Colombo;[600] Ex Compartimento di Napoli; Archivio storico Giuseppe Cenzato;[601] Ex Compartimento di Palermo; Archivio storico Enrico Vismara;[602] Archivio storico Orso Mario Corbino;[603] Ex Compartimento di Torino; Archivio storico Giancarlo Vallaurino; Archivio storico Giancarlo Vallauri;[604] Ex Compartimento di Venezia; Archivio storico Nicolò Papadopoli Aldobrandini;[605] Fondo fotografico Parisio;[606] Fondo Giuseppe Cenzato;[607] Fondo Vito Antonio Di Cagno;[608] Fondo Larderello.[609]
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