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ducato longobardo Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Il Ducato di Piacenza fu uno dei ducati istituiti dai Longobardi in Italia.
Ducato di Piacenza | |
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Dati amministrativi | |
Lingue ufficiali | Latino |
Lingue parlate | latino, longobardo (fino al VII secolo), volgare lombardo |
Capitale | Piacenza |
Dipendente da | Regno dei Longobardi (fino al 773) |
Politica | |
Forma di Stato | ducato |
Forma di governo | monarchia assoluta (ducato) |
Nascita | 576 |
Causa | Conquista longobarda di Piacenza (Periodo dei Duchi) |
Fine | 773 |
Causa | occupazione di Piacenza da parte di Carlo Magno, re dei Franchi |
Territorio e popolazione | |
Economia | |
Valuta | solido, tremisse |
Commerci con | Ducati vicini |
Religione e società | |
Religioni preminenti | Paganesimo e Arianesimo fino al VII secolo, Cattolicesimo |
L'Italia tra il 568 e il 774 | |
Evoluzione storica | |
Preceduto da | Esarcato d'Italia |
Succeduto da | Contea di Piacenza |
Con la conquista longobarda, la Regio VIII Aemilia istituita dai Romani si trovò divisa in due; da una parte Piacenza, Parma, Reggio Emilia e Modena (tutti ducati longobardi), e dall'altra, da Ravenna a Bologna, città bizantine (quest'ultima viene persa nel 728 assieme ad Imola).
Nel 590 un'incursione bizantina, forte di nuove armate inviate dall'Impero e guidata dal patrizio Gallicino, riportò le città di Modena e Mantova sotto il controllo dell'Esarcato d'Italia ottenendo contemporaneamente la sottomissione dei duchi di Parma, Reggio e Piacenza[1]. A quest'epoca risale un tentativo di defezione verso l'Impero bizantino dei duchi di Parma, Piacenza e Reggio, che passarono al servizio dell'esarca Romano in cambio di una mercede[2].
Nel 603, Agilulfo riuscì a passare al contrattacco e a riconquistare definitivamente l'Emilia[3]. A partire da quella data non sono più state tramandate testimonianze certe sulla sopravvivenza dell'istituto ducale a Piacenza, infatti passò ad essere governata da un gastaldo[4] di nomina regia, ossia un semplice amministratore, diventando territorialmente dipendente dal re[1].
Nel 773 Carlo Magno, re dei Franchi, occupò Piacenza, scendendo verso Roma. La città divenne sede di una contea carolingia. Con la sconfitta dei Longobardi da parte dei Franchi, i ducati longobardi furono sostituiti da comitati franchi sui quali esercitarono il potere prima i Conti di Piacenza e poi, fra il IX e il X secolo, i vescovi; furono infatti concessi immunità e privilegi ai vescovi di Parma, Piacenza e Reggio[1].
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