Loading AI tools
avvocato e politico italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Donato Cocco (Sant'Eusanio del Sangro, 11 giugno 1798 – Chieti, 6 settembre 1873) è stato un avvocato e politico italiano.
Donato Cocco | |
---|---|
Deputato del Regno d'Italia | |
Legislatura | VIII |
Collegio | Gessopalena |
Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Titolo di studio | laurea |
Nato a S. Eusanio del Sangro, figlio di persone semplici quali Filippo Cocco e Chiara Rosato, si sposò con Clorinda Ricci, appartenente alla famiglia dei baroni Ricci di Casoli.
Rimasto vedovo, dopo due anni fece un secondo matrimonio in Roma.
Compì presso l'Università di Napoli gli studi in giurisprudenza, ed ebbe tra i suoi maestri Nicola Nicolini, di cui fu l'allievo prediletto. Nel periodo universitario si avvicinò ai moti carbonari ed aderì al movimento di Guglielmo Pepe.
Conseguita la laurea iniziò la carriera professionale ottenendo, in seguito alla vincita di un concorso a cattedra, la nomina di giudice a Pratola Peligna, mentre qualche anno dopo operò presso il Giudicato Regio di Lama dei Peligni. In seguito alla concessione nel 1848 della costituzione venne eletto, per la circoscrizione di Lanciano, al Parlamento napoletano, ma con la successiva restaurazione venne destituito dall'incarico di giudice. Fu anche processato e sorvegliato dalla polizia borbonica.
Dopo il 1849 si dedicò alla professione forense, occupandosi in larga parte della difesa dei patrioti di Chieti e provincia, che furono colpiti dalla persecuzione borbonica. Tra questi si ricordano Gian Vincenzo Pellicciotti, Vella, Nobili, Garzanelli e Moscone.
Quando Giuseppe Garibaldi entrò in Napoli, Donato Cocco fu tra i patrioti che proclamarono a Chieti la Prodittatura. In seguito alle elezioni della prima legislatura italiana venne eletto, con voto plebiscitario del 27 gennaio 1861, deputato per il collegio di Gessopalena al Parlamento, risultando il primo dei deputati di Chieti. Nella successiva legislatura fu candidato non eletto.
Altre sue cariche politiche furono quelle di segretario del consiglio provinciale, consigliere comunale per il mandamento di Orsogna (1870), e componente del decurionato chietino. Fu tra i fondatori della Società Operaia di Chieti, e fu anche promotore della Cassa di Risparmio Marrucina, e della ferrovia.
In occasione del centenario dell'Unità d'Italia (1960) il Comune di Chieti gli ha dedicato una lapide in marmo, collocata nella casa in cui visse sita a Chieti alla Via Mater Domini n.9.
L'edificio molto antico denominato Palazzo Cocco in virtù di quanto sopra, è stato sottoposto a tutela da parte del Ministero delle Belle Arti con Decreto di data 2 dic. 1983. Abitava in edificio antico del 1600 al piano ultimo che oggi è abitato dalla famiglia Masciarelli.
Seamless Wikipedia browsing. On steroids.
Every time you click a link to Wikipedia, Wiktionary or Wikiquote in your browser's search results, it will show the modern Wikiwand interface.
Wikiwand extension is a five stars, simple, with minimum permission required to keep your browsing private, safe and transparent.