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Do You Believe? Tour
tournée di Cher del 1999-2000 Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Il Do You Believe? Tour, anche conosciuto come The Believe Tour, fu il quarto tour solista della cantante e attrice Cher.
Il tour si svolse tra il 1999 e il 2000, in supporto al suo album di grande successo Believe.
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Informazioni sul tour
Cher tenne decine di concerti tra Nord America ed Europa. Un concerto singolo ebbe inoltre luogo in Egitto.
Nel dicembre 1999 fu annunciato che altri venti concerti sarebbero stati aggiunti in Nord America a concludere questo tour di grande successo.[1]
Per la prima volta nella sua carriera, Cher toccò l'Italia con un suo tour. La notizia venne resa nota nel luglio 1999, ed il concerto previsto per l'8 di novembre, ma la data venne anticipata.[2] Il 4 novembre il "Do You Believe? Tour" fa tappa al FilaForum di Milano, davanti a più di 7.000 persone.[3]
All'epoca questo fu il tour di Cher più imponente, sebbene in seguito sarebbe stato eclissato dalla sua maratona 2002-2005 del Living Proof: The Farewell Tour.
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Registrazioni
Il concerto del 28 agosto 1999 all'MGM Grand Garden Arena di Las Vegas fu ripreso e trasmesso in forma di special televisivo dal canale statunitense HBO con il titolo "Live at the MGM Grand in Las Vegas".
Lo special ricevette una nomination agli Emmy Awards.
Alla fine del 1999 il concerto fu pubblicato su VHS e DVD con il titolo "Cher: Live in Concert".
Sinossi del concerto
Riepilogo
Prospettiva
Come la cantante era già solita fare, durante la performance Cher cambia d'abito diverse volte.
Il costume di apertura concerto, uno spettacolare completo costituito da una gonna di nastri, un top a rete da pesca e una imponente parrucca rossa e riccia, fu definito autoironicamente dalla stessa Cher "un look alla Bozo il clown incrociato a Braveheart" oppure ancora la Super Groundforce Girl in riferimento all'allora popolare show televisivo Groundforce Gardening.[4]
Durante tutto il concerto c'erano dai sette ai nove costumi di scena differenti, a seconda di come si considerano i cambi d'abito, nessuno dei quali tenuto per più di un paio di canzoni.
Cher emerge da sotto il palco su una pedana - ascensore, come una donna dei tempi di "Braveheart", in un'atmosfera da sabba magico, tra candelabri e fumi da caverna, con un parruccone rosso, circondata da ballerini - monaci nello stile "Il nome della rosa": intona una hit degli U2, "I Still Haven't Found (What I' m Looking for)". Per "We All Sleep Alone" sceglie un look alla Louise Brooks con feluca napoleonica e stivaloni sopra al ginocchio, per poi restare in una calzamaglia nera trasparente. Per "The Way of love" si ispira nei colori e nelle fogge al musical "Hair". "Walking in Memphis" la induce a proporsi in video travestita da Elvis. Il nuovo singolo "Dov'è' l'amore", dalla chitarra flamenco, lo propone con atmosfere spagnoleggianti, pantaloni a volants e corpetto con strascico. Le canzoni, in arrangiamenti spesso techno, sono scandite da video che la propongono con l'ex marito Sonny Bono dagli anni sessanta, o nei suoi film ("Le streghe di Eastwick", "Silkwood", "The Mask"). Gran finale con la hit del momento, "Believe": ballerini volteggianti su trapezi e Cher proiettata nel terzo millennio vestita d'argento spaziale.[5]
Apri-concerto
Gli apri-concerto di Cher durante questo tour furono Cyndi Lauper, Michael McDonald, la girl band delle Wild Orchid e Julio Iglesias Jr.
Scaletta del tour
- Video Intro
- I Still Haven't Found What I'm Looking For
- All or Nothing
- The Power
- Dancers Interlude
- We All Sleep Alone
- I Found Someone
- Video Interlude: Cher's good moments
- The Way of Love
- Medley: Half-Breed / Gypsys, Tramps & Thieves / Dark Lady
- Dancers Interlude: Take Me Home Intro
- Take Me Home
- Video Interlude: Cher's Movie Monologue
- After All
- Walking in Memphis
- Just Like Jesse James
- The Shoop Shoop Song (It's in His Kiss)
- Interlude: Flamenco Dance, Pt. 1 (eseguito dai ballerini)
- Dov'è l'amore
- Interlude: Flamenco Dance, Pt. 2 (eseguito dai ballerini)
- Strong Enough
- If I Could Turn Back Time
- Believe
Variazioni alla scaletta
La canzone "Heart of Stone" veniva originariamente cantata dopo Just Like Jesse James, ma fu eliminata dopo i primi show in America.
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Recensioni
Le recensioni allo show furono principalmente favorevoli. I critici musicali lodarono il ritorno di Cher all'apice della popolarità e il suo fascino sopra le righe.
Il New York Times scrisse che Cher aveva "la quintessenza della voce rock... stilizzata in modo spettacolare con un tocco di vaudeville scabroso".
Il Washington Post ritenne il concerto una "dinamica, fantasmagorica extravaganza".[1]
Gloria Pozzi del Corriere della Sera scrisse: "Il suo show ha i sapori esagerati dell'autocelebrazione ed è all'insegna del kitsch e dello stile Las Vegas che sconfina nel circense".[5]
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Date del tour
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Incassi del tour
- Nord America: $116,8 milioni
- Europa: $42,4 milioni
- Africa: $800.000
- Totale: $210 milioni
Personale
Staff
- Tour director: Doriana Sanchez
- Direttore musicale: Paul Mirkovich
- Stilista: Bob Mackie
Band
- Tastiere: Paul Mirkovich e Darrel Smith
- Chitarre: David Barry
- Basso: Don Boyette
- Batteria: Mark Schulman
- Coriste: Stacy Campbell e Patti Darcy Jones
- Ballerini: Bubba Carr, Aaron Cash, Kristin Whillits, Suzanne Easter, Tovaris Wilson e Addie Yungmee
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