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compositore e insegnante di musica italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Disma Ugolini (Firenze, 20 novembre 1755[1] – Firenze, 13 febbraio 1828[2]) è stato un compositore italiano.
Secondo la biografia ottocentesca di Luigi Picchianti, Ugolini studiò con Bartolomeo Felici nella Chiesa della Santissima Annunziata[1] ed ebbe come "compagno di scuola" Luigi Cherubini.[3] Non precisate malformazioni congenite lo resero gobbo e claudicante, e abbisognò tutta la vita di stampelle per camminare.[2] Sotto la guida di Felici compose diversi oratori per la Chiesa degli Scolopi, che però «non volle conservare».[4] Collezionò molti trattati di musica su cui si perfezionò quasi da autodidatta dopo la morte del maestro nel 1776.[4] Trovò lavoro come organista in diverse chiese fiorentine e compose molte musiche liturgiche.[3] Picchianti descrive un Ugolini molto modesto, che si riteneva privo di fantasia e dichiarava una grande fatica nel comporre.[5] Nel 1811, Ugolini ottenne la cattedra di contrappunto nel neonato Istituto Musicale (sorto dalle classi musicali dell'Accademia di Belle Arti fondata da Pietro Leopoldo nel 1784), e insegnò secondo i rigorosi canoni dalla didattica del tempo (impartiti secondo il modello di pedagogia musicale istituzionalizzato dal napoletano Fedele Fenaroli) a un elevato numero di allievi[6][7], tra cui Luigi Gherardeschi, Ferdinando Giorgetti e Giovacchino Bimboni.[8] Le notizie biografiche di Picchianti sono confluite nel Dizionario dei musicisti di Carlo Schmidl.[9]
Secondo Picchianti, Ugolini compose almeno 30 messe, un vasto campionario di musica liturgica (Requiem, responsori, mattutini, mottetti, salmi, vespri, una Passione), oltre che musiche profane (sonate per tastiera, ariette, canoni, fughe) e didattiche («una copiosa collezione di solfeggi»).[5][7]
Sono stati riconosciuti come autografi solo i pezzi profani al Conservatorio di Firenze.[11]
Ugolini ha stampato alcune sonate per cembalo con l'editore Giuseppe Poggiali di Firenze per un totale di 3 numeri d'opera dei quali sopravvivono, allo stato attuale della ricerca, soltanto l'op. 1 (Sei sonate opera prima, 1781) e l'op. 3 (Due sonate per cimbalo e violino obbligato opera terza, senza data, dedicata a Eleonora Sansedoni).[7][15][12] Risulta avere pubblicato anche una Soluzione di un canone enigmatico di Giuseppe Haydn a Bologna con l'editore Cipriani intorno al 1811.[16] Esemplari di tali opere stampate si trovano al Conservatorio Cherubini, alla Biblioteca Palatina di Parma, al Museo Internazionale e Biblioteca della Musica di Bologna e alla Biblioteca di San Francesco a Bologna.[15][12]
All'Accademia Filarmonica di Bologna risultano diverse missive spedite da Ugolini a Marco Santucci, un allievo di Fenaroli.[17]
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