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La diocesi di Ippona Regia (in latino: Dioecesis Hipponensis Regiorum) è una sede soppressa e sede titolare soppressa della Chiesa cattolica.
Ippona Regia Sede vescovile titolare soppressa Dioecesis Hipponensis Regiorum Chiesa latina | |
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Istituita | XIV secolo |
Soppressa | 23 settembre 1867 |
Stato | Algeria |
Diocesi soppressa di Ippona Regia | |
Eretta | ? |
Soppressa | ? |
Dati dall'annuario pontificio | |
Sedi titolari cattoliche | |
Ippona Regia, corrispondente alla città di Annaba in Algeria, è un'antica sede episcopale della provincia romana di Numidia.
Il primo vescovo conosciuto di Ippona Regia è Teogene, che prese parte al concilio di Cartagine convocato il 1º settembre 256 da san Cipriano per discutere della questione relativa alla validità del battesimo amministrato dagli eretici, e figura al 14º posto nelle Sententiae episcoporum.[1] Questo vescovo è stato identificato, ma senza certezze, con il martire Teogene d'Ippona, di cui parla sant'Agostino in un suo sermone, ricordato nel martirologio romano alla data del 26 gennaio.[2] Dopo di lui sono noti altri due vescovi, Leonzio e Fidenzio, che subirono la persecuzione all'epoca di Diocleziano e trovarono la morte all'inizio del IV secolo; Leonzio è stato il fondatore della basilica leontiana, uno degli edifici religiosi riportati alla luce tra le rovine di Ippona.
Nel IV secolo visse anche il vescovo donatista Faustino, di cui parla sant'Ottato nel suo De schismate Donatistarum. Sono noti altri due vescovi donatisti, vissuti all'epoca di sant'Agostino, Proculeiano, che prese parte al sinodo di Cirta del 403, e Macrobio, che fu alla conferenza di Cartagine del 411, che vide riuniti assieme i vescovi cattolici e donatisti dell'Africa romana.
Il vescovo più famoso di Ippona è stato Agostino, il grande teologo dei primi secoli del cristianesimo, consacrato vescovo nel 393 dal suo predecessore Valerio, che era già vescovo attorno al 388 e che morì nel 396 circa. All'epoca di Agostino si celebrarono ad Ippona quattro sinodi, tra il 393 ed il 427. Il santo teologo morì durante l'assedio dei Vandali alla città, il 28 agosto 430. Lui stesso aveva designato il suo successore, Eraclio, della cui sorte tuttavia non si conosce quali nulla. Infatti i Vandali riuscirono a prendere Ippona dopo diciotto mesi di assedio, nell'agosto 431. Una comunità cristiana cattolica tuttavia sopravvisse, benché non si conoscano più vescovi, né durante il periodo vandalo né in quello bizantino successivo. La diocesi è ancora menzionata fra le tredici sedi vescovili della Numidia nella Notitia Episcopatuum redatta dall'imperatore bizantino Leone VI (886-912).[3]
Ippona Regia è stata per lungo tempo una sede vescovile titolare, soppressa il 23 settembre 1867, quando il titolo di vescovi di Ippona fu attribuito in perpetuo ai vescovi di Costantina.[4]
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