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Die Stem van Suid-Afrika

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Die Stem van Suid-Afrika
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Die Stem van Suid-Afrika (en. The Call of South Africa, it. La chiamata del Sud-Africa) è stato l'inno nazionale del Sudafrica dal 1957 al 1994[1], ed è stato uno dei due inni nazionali insieme a Nkosi sikelel' iAfrika fino al 1997, quando fu adottato un nuovo inno composto da ambedue i brani.[2]

Fatti in breve Die Stem van Suid-Afrika inno nazionale sudafricano, Dati generali ...
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Storia

Riepilogo
Prospettiva

Nel maggio 1918, Cornelius Jacobus Langenhoven scrisse una lirica in afrikaans dal titolo Die Stem, sulla base del quale il Reverendo Marthinus Lourens de Villiers scrisse nel 1921 un brano musicale[3]. Era largamente diffuso nelle trasmissioni radio sudafricane degli anni venti, quasi quanto God Save the King. Fu suonato pubblicamente per la prima volta il 31 maggio 1928[3].

Fu tradotto in inglese solo nel 1952, sebbene il God Save the Queen non cessò di essere l'inno ufficiale prima del 1957[1]. Il poema originario aveva tre strofe, ma il governo chiese all'autore di aggiungerne una quarta con un messaggio religioso.

Il tema dell'inno è la dedizione al Vaderland (la Madrepatria) e a Dio. Tuttavia, il brano era generalmente disprezzato dai Sudafricani neri, che lo associavano al regime dell'apartheid per via della strofa dedicata al popolo Afrikaner[4]. Durante lo smantellamento dell'apartheid nei primi anni novanta, le squadre sportive sudafricane furono riammesse agli eventi internazionali, ma ebbero difficoltà a scegliere l'inno che potesse presentare l'identità nazionale. Die Stem venne eseguito durante un'amichevole di rugby con la Nuova Zelanda nel 1992; ciò provocò l'ira dell'African National Congress, che non era stato consultato sulla scelta dell'inno. L'ANC in seguito ordinò che Die Stem non avrebbe mai più dovuto essere usato come inno nazionale, e ai Giochi olimpici estivi di Barcellona del medesimo anno venne impiegato l'Inno alla gioia di Friedrich Schiller, con musica di Beethoven (ironicamente, si trattava dello stesso inno della decaduta nazione della Rhodesia, oggi Zimbabwe), con una bandiera olimpica al posto della bandiera nazionale[5].

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Testo

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