Diastratia

variabile sociolinguistica che dipende dalla condizione sociale dei parlanti Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

La diastratia è una variabile sociolinguistica che dipende dalla condizione sociale dei parlanti: provenienza socioculturale, età, sesso, livello di istruzione. Un esempio di registro basso in lingua italiana è dato dall'uso del pronome ci invece che gli/le/loro (Il bambino piange. Ci devo dare la pappa?).

Gli altri parametri che determinano la variazione linguistica sono:

Diastratia e diatopia sono variabili sociolinguistiche introdotte dal linguista norvegese Leiv Flydal nel 1952 e poi assunte, ridefinite e sistematizzate dal linguista rumeno Eugen Coșeriu, che li integrò con la diafasia[1][2]. Questi concetti sono mutuati sulla base della diacronia di Ferdinand de Saussure[3]. Il concetto di diamesia è stato invece coniato da Alberto Mioni[4].

Note

Bibliografia

Voci correlate

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