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disc jockey statunitense (1962-) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
David Morales (New York, 21 agosto 1962) è un disc jockey e produttore discografico statunitense di house music. Intensa anche la sua attività di remixer, premiato nel 1998 con il Grammy Award come miglior remixer.
David Morales | |
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Nazionalità | Stati Uniti |
Genere | Musica house |
Sito ufficiale | |
È anche il più prolifico produttore di remix di tutti i tempi,[1] e ha trasformato molte canzoni dal genere pop in brani ballabili, quindi più adatti ai club.
David Morales nasce e cresce a Brooklyn in una famiglia di origine portoricana. Cresce in un’epoca significativa per la musica Dance ed è presenza fissa in club leggendari quali il Loft e Paradise Garage.[2] Nel 1981 inizia il suo party a Brooklyn presso l’Ozone Layer, attingendo sia dal Paradise Garage che dal The Loft.[3] La sua presenza fissa presso il club Ozone Layer (che dura fino al 1986) lo porta ad esibirsi al Paradise Garage nel 1983.
Dopo essere diventato un disc jockey residente a metà anni ’80, inizia la sua carriera da remixer, nel momento in cui remixare altri artisti diviene popolare. Assieme al pioniere dell’house Music proveniente da Chicago Frankie Knuckles e con la fondatrice di Record dj pool Judy Weinstein Morales fonda la Def Mix Productions[4] per gestire il loro progetto. Ad oggi Def Mix continua a rappresentare la proprietà di Frankie Knuckles, in aggiunta a Quentin Harris e Hector Romero.
David Morales ha remixato e prodotto oltre 500 brani[5] per artisti quali Mariah Carey, Diana Ross, Aretha Franklin, Michael Jackson, Janet Jackson, Eric Clapton, Seal, Pet Shop Boys, U2, Donna Summer, Whitney Houston, e Jamiroquai. Morales viene nominato per il suo primo Grammy Award nel 1996 come produttore nell’album di Mariah Carey “Daydream” per il brano “Fantasy”. Viene nuovamente nominato l’anno successivo e lo vince nel 1998 nella categoria “Remixer of the Year”.[6]
David Morales fa il suo debutto come produttore solista nel 1993 per la casa discografica Mercury Records con l’album “David Morales & The Bad Yard Club”, “The Program”. Nel 1998, produce “Needin’ U”[7] con la Def Mix Record, DMI Records, con lo pseudonimo “The Face.” Il brano licenziato dalla Mercury Records nel Regno Unito ben presto si posiziona in vetta alle classifiche di musica e video dance ed ancora oggi viene licenziato e campionato in tutto il mondo. L’etichetta discografica Ultra Records produce il secondo album di Morales dal titolo “Two Worlds Collide” nel 2005. Il brano "How Would You Feel" è cantato da Lea Lorien. “Here I Am”, cantato dall’artista Inglese Tamra Keenan, è parte della colonna sonora nel film del 2006 “Il Diavolo veste Prada”. “Feels Good,” cantato da Angela Hunte è nei crediti del film del 2008 film “Don’t Mess with the Zohan”. Il suo ultimo singolo del 2016 "There Must Be Love" è cantato da Janice Robinson.
Nel 2011 la Ultra Records produce il terzo album di Morales dal titolo Changes con la partecipazione di Róisín Murphy anche conosciuta come “Moloko”, di Ultra Nate, Tamra Keenan e Jonathan Mendelsohn. Da quel momento Morales ha prodotto diversi brani incusi The Red Zone Project Volumi 1, 2 e 3 e altri sull’etichetta discografica Def Mix Music.[8] Nel 2016 Morales produce un singolo cantato da Janice Robinson dal titolo "There Must Be Love". Nello stesso anno collabora con Luciano per il titolo “Esperanza”.[9] Morales ha iniziato un nuovo progetto discografico assieme chiamata MoDef. In collaborazione con MoBlack etichetta di genere afrohouse.[10]
Morales è considerato quale uno dei primi Dj Super star.[11] Si è esibito in moltissimi club in tutto il mondo, incluse numerose presenze a Ibiza in club del calibro di Pacha e Space.[12] Morales ha prodotto e produce radio shows e Compilation.[13]
Morales è stato proprietario del club Stereo della città di Montréal.[14] In qualità di DJ resident, si è esibito molte volte nel suo 16 ore per il set "La Vie en Stereo", che si ripeteva ogni mese nell’arco temporale di 9 anni complessivi.[15][16]
David è stato giudice a Top DJ,[17] un programma televisivo Italiano in onda sul canale Italia 1 ed è stato modello per il marchio Italiano di abbigliamento Iceberg.[18]
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