Crisene
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Il crisene (nome sistematico: benzo[a]fenantrene) è un idrocarburo tetraciclico aromatico avente formula molecolare C18H12.
Crisene | |
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Nome IUPAC | |
Crisene | |
Nomi alternativi | |
[4]fenacene (nella serie dei fenaceni) Benzo[a]fenantrene (sistematico) 1,2-benzofenantrene | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C18H12 |
Massa molecolare (u) | 228,3 |
Aspetto | cristalli incolori / polvere bianca |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 205-923-4 |
PubChem | 9171 |
SMILES | C1=CC=C2C(=C1)C=CC3=C2C=CC4=CC=CC=C43 |
Proprietà chimico-fisiche | |
Densità (g/cm3, in c.s.) | 1,274 |
Temperatura di fusione | 254 °C |
Temperatura di ebollizione | 448 °C |
Indicazioni di sicurezza | |
Simboli di rischio chimico | |
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pericolo | |
Frasi H | 341 - 350 - 410 |
Consigli P | 201 - 273 - 281 - 308+313 - 501 [1][2] |
La sua molecola è costituita da 4 anelli benzenici condensati a sbalzo e pertanto fa parte dei fenaceni (come il fenantrene). Il crisene è un isomero del naftacene (o tetracene), che però ha i 4 anelli condensati in linea e fa quindi parte degli aceni (come l'antracene).[3]
Il naftacene è uno degli idrocarburi policiclici aromatici (IPA) oggetto di studi e simulazioni della sua presenza allo scopo di razionalizzare gli spettri infrarossi o ultravioletti di particolari oggetti nel mezzo interstellare.[4][5]
Etimologia
Il suo nome deriva dall'unione di «cris(o)-» + «-ene»;[6] «criso-», latino scientifico chryso-,[7] deriva dal greco χρυσός (khrysós), oro, dorato,[8] e non ha invece a che fare con «crisi» (greco: κρίσις),[9] ma è da ricondursi al colore dorato dei suoi cristalli ottenuti in quel tempo, colore che in realtà era dovuto alla presenza di impurezze di naftacene, che non è facilmente separabile dal crisene; questo, se in forma altamente pura, è incolore; «-ene» è il suffisso generale usato per designare l'insaturazione in alcheni e areni.[10]
Proprietà
Riepilogo
Prospettiva
In condizioni ambiente il crisene si presenta come cristalli ortorombici incolori, ottenibili per ricristallizzazione del crisene grezzo in benzene o in acido acetico. I cristalli sono dotali di fluorescenza rosso-violetta e sono praticamente insolubili in acqua ed anche poco solubili nei comuni solventi organici.[11]
La molecola del crisene è un ibrido di risonanza di 8 forme limite, tutte strutture di Kekulé (per confronto, nel naftacene ne sono presenti solo 5).[12] Inoltre, nella molecola sono presenti 18 elettroni π (4 × 4 + 2); pertanto il crisene si conforma al criterio di aromaticità di Hückel, valevole però strettamente solo per idrocarburi monociclici.[13] Tuttavia, la sua natura di composto aromatico non è in discussione, essendo stata confermata dai risultati di svariate tecniche.[14]
Come gli altri idrocarburi aromatici, il crisene è un composto endotermico, ΔHƒ° = +145,3 ± 2,2 kJ/mol,[15] ma notevolmente meno endotermico dell'isomero naftacene, ΔHƒ° = +206,7 ± 3,0 kJ/mol, come già suggerito dal maggior numero di strutture di risonanza.[16] Questo però è un risultato generale: i fenaceni sono più stabili dei corrispondenti aceni.[17] Parallelamente, strappare un elettrone al crisene è più difficile che al naftacene, i potenziali di ionizzazione sono 7,60 eV[18] e 6,97 eV,[19] rispettivamente.
Insieme a molti altri idrocarburi policiclici aromatici, il crisene si trova nel catrame di carbon fossile[20] e nel creosoto.[21] Viene utilizzato nell'industria dei coloranti.
Presenza in natura
Il crisene è un componente del fumo di tabacco.[22] Insieme al picene, il crisene si trova anche in un minerale, la Curtisite (o Idrialite).[23] Il crisene, come diversi altri idrocarburi policiclici aromatici, è stato trovato nel mezzo interstellare e sono state riportate alcune sue trasformazioni in situ.[24][25]
Sicurezza
Come con altri IPA, si sospetta che il crisene sia un agente cancerogeno per l'uomo. Alcune prove suggeriscono che provochi il cancro negli animali da laboratorio, ma il crisene è spesso contaminato da composti più fortemente cancerogeni.[26] Si stima che il crisene abbia circa l'1% della tossicità del benzo(a)pirene.[27]
Derivati
I derivati del crisene comprendono il tetraidrocrisene e il 2,8-diidrossiesaidrocrisene, che sono composti estrogenici. Il crisnatolo, medicina sperimentale per il cancro, è un derivato del crisene.
Note
Voci correlate
Altri progetti
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