Cripta del Peccato Originale
edificio di Matera Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
La cripta del Peccato Originale è una chiesa rupestre di Matera: per il suo ciclo di affreschi è definita la "Cappella Sistina del rupestre"[1].
Cripta del Peccato Originale | |
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Stato | Italia |
Regione | Basilicata |
Località | Matera |
Indirizzo | Località Pietrapenta 60, 75100 Matera e Contrada Pietrapenta, 75100 Matera |
Coordinate | 40°37′05.77″N 16°33′25.34″E |
Religione | cattolica |
Arcidiocesi | Matera-Irsina |
Sito web | www.criptadelpeccatooriginale.it |
Storia e descrizione
Riepilogo
Prospettiva
L'origine della chiesa, scavata nella roccia lungo la parete della Gravina di Picciano a Matera[2], è collocata nel periodo compreso tra il VIII e il IX secolo[3]: probabilmente il cenobio apparteneva all'ordine benedettino, come testimoniato da alcuni elementi che caratterizzano il ciclo di affreschi presenti al suo interno[1]. Successivamente abbandonata, la chiesa viene menzionata su degli appunti di Domenico Ridola, chiamata come grotta dei Cento Santi, e dal racconto di un pastore, che l'aveva utilizzata come ricovero per se stesso e i propri animali[2]: venne ritrovata il 1º maggio 1963 dai soci del circolo La Scaletta[4] e sottoposta a lavori di restauro[1].

Dato il lungo periodo dell'abbandono è difficile definire la struttura originaria: si presenta come un unico ambiente sulle cui pareti sinistra e di fondo è dipinto un ciclo di affreschi, opera di un unico artista, chiamato Pittore dei Fiori di Matera, forse un benedettino[5]. La pittura è di chiaro stampo longobardo, con pochi riferimenti all'arte bizantina, dovuti all'arrivo in Italia nel periodo di papi orientali[5], e alla pittura romana, come la linea di disegno semplice, ricchi abiti e volti espressivi[4]. Sulla parete sinistra, in tre nicchie, sono affrescate rispettivamente tre triarchie: quelle degli Apostoli, ossia i santi Pietro, Andrea e Giovanni[6], delle Vergini Regine, ossia la Madonna con Bambino o Basilissa e altri due soggetti femminili[7], e degli Arcangeli, ossia Michele, Gabriele e Raffaele[6]. Sulla parete di fondo sono dipinte scene del Antico Testamento relative alla Genesi, in particolare della Creazione e del Peccato Originale, a cui la chiesa deve la denominazione[4]. Completano il ciclo pitture di fiori, mentre di altri affreschi risulta difficile l'interpretazione a causa del cattivo stato di conservazione[2]; tutte le rappresentazioni sono descritte da un'epigrafe in latino[5].
Note
Bibliografia
Altri progetti
Collegamenti esterni
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