Cremella
comune italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Cremella (Crimèla in dialetto brianzolo) è un comune italiano di 1 691 abitanti della provincia di Lecco in Lombardia.
Cremella comune | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Lombardia |
Provincia | Lecco |
Amministrazione | |
Sindaco | Cristina Brusadelli (lista civica) dal 10-6-2024(1º mandato) |
Territorio | |
Coordinate | 45°44′30.57″N 9°18′18.25″E |
Altitudine | 383 m s.l.m. |
Superficie | 1,89 km² |
Abitanti | 1 691[1] (1-1-2021) |
Densità | 894,71 ab./km² |
Frazioni | Località: Valle di Sotto, Baciolago, Isola, Monte Gregorio |
Comuni confinanti | Barzago, Barzanò, Bulciago, Cassago Brianza |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 23894 |
Prefisso | 039 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 097028 |
Cod. catastale | D143 |
Targa | LC |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 613 GG[3] |
Nome abitanti | cremellesi |
Patrono | santi Sisinio, Martirio e Alessandro, compatrona: Madonna Immacolata |
Giorno festivo | 29 maggio (festa dei Santi patroni), 8 dicembre (festa dell'Immacolata e dei pomm) |
Cartografia | |
Posizione del comune di Cremella nella provincia di Lecco | |
Sito istituzionale | |
L'altitudine varia dai 392 m (altezza massima), della località Baciolago e dai 383 m della piazza sulla quale si erge la chiesa, ai 320 m della Valle di Sotto. È situata circa alla stessa distanza da Lecco, Como e Merate. Dista 30 km da Milano e 16 km da Lecco.
L'origine del nome è incerta.
Centro abitato di antica origine, Cremella venne aggregato al comune di Barzanò nel 1809[4] e nel 1928[5], recuperando l'autonomia rispettivamente nel 1816 e nel 1953.
Dai resti venuti alla luce intorno agli anni '50, riguardanti un'ara romana dedicata a Giove[6] nonché due grossi capitelli in arenaria, è possibile riscontrare la presenza romana sul territorio già nel 196 a.C. In un diploma di Berengario stilato nell'anno 920 si riscontra il termine "corte" di Cremella;[7] nel documento venivano concessi alla basilica di San Giovanni in Monza l'intero territorio e quello ad esso collegato, ossia il convento delle Benedettine di S. Pietro.[6] Quest'ultimo diventerà il fulcro intorno al quale ruoterà tutta la storia locale. Restò in vita fino al XVIII secolo, anche se già nel XVI secolo Carlo Borromeo aveva fatto intendere di volerlo sopprimere insieme ad altri conventi: di Burgora, di Bernaga e di Lambrugo. Sempre nel XVI secolo il borgo si distaccò da Monza e passò alla pieve di Missaglia. Da un contenzioso legale tra il monastero benedettino e la chiesa di Monza si scopre che già nel XIII secolo la "corte" aveva un proprio statuto[6]. Ebbe propri statuti e fu dotata di un castello, che iniziò a decadere nel XIII secolo[6] e andò in rovina già nel XV secolo. Dal punto di vista economico, risultò determinante la presenza dell'ordine religioso ed economico degli Umiliati (possedevano una casa sul posto): ebbero il merito di introdurre la tecnica di lavorazione della lana[6]. Dopo la peste che si ebbe intorno alla metà del XVII secolo, tutte le terre della Brianza passarono agli spagnoli ed il territorio comunale fu acquistato da Federico Gussani, che prese il titolo di marchese. Nel XVIII secolo l'intero possedimento fu venduto a Pietro Vassalli. L'azione di riforma operata da Maria Teresa d'Austria portò all'abolizione di tutti i feudi. Nel periodo fascista fu inglobata nel territorio comunale di Barzanò e soltanto negli anni successivi alla seconda guerra mondiale ritornò ad essere autonoma.
Lo stemma e il gonfalone del comune di Cremella sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 24 febbraio 2003.[8]
«Stemma di rosso, calzato abbassato d'oro, alla torre campanaria di argento, murata di nero, munita della trifora di nero in prossimità del coronamento, della bifora sottostante, dello stesso, di due finestre a mezza altezza, di nero, ordinate in fascia, della feritoia dello stesso, nella parte basamentale, essa torre fondata sull'oro del calzato abbassato. Ornamenti esteriori da Comune.»
Il gonfalone è un drappo di bianco con la bordatura di rosso.
Abitanti censiti[12]
Gli stranieri residenti nel comune sono 151, ovvero l'8,4% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti[13]:
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