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film del 1951 diretto da Samuel Fuller Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Corea in fiamme (The Steel Helmet) è un film del 1951 diretto da Samuel Fuller.
Corea in fiamme | |
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Titolo originale | The Steel Helmet |
Lingua originale | inglese |
Paese di produzione | Stati Uniti d'America |
Anno | 1951 |
Durata | 85 min |
Dati tecnici | B/N rapporto: 1,37:1 |
Genere | guerra |
Regia | Samuel Fuller |
Sceneggiatura | Samuel Fuller |
Produttore | Samuel Fuller |
Produttore esecutivo | Robert L. Lippert |
Casa di produzione | Deputy Corporation |
Fotografia | Ernest Miller |
Montaggio | Philip Cahn |
Effetti speciali | Ben Southland |
Musiche | Paul Dunlap |
Scenografia | Theobold Holsopple (art director) Clarence Steensen (set decorator) |
Costumi | Alfred Berke |
Trucco | George Bruce |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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È un film di guerra statunitense sulla guerra di Corea con Gene Evans, Robert Hutton e Steve Brodie.
Corea del Sud, 1950: il sergente Zack, unico superstite del suo reparto sterminato dalle truppe nord-coreane, viene soccorso da un ragazzo sud-coreano che viene battezzato Palla Corta (Short Round in originale). I due si incamminano alla ricerca delle truppe americane e si imbattono dapprima nell'infermiere di colore Thompson e poi in una pattuglia guidata dal tenente Driscoll, che deve raggiungere un tempio buddista per installarvi un osservatorio. Tra i due c'è subito ostilità: Zack è un duro veterano della prima divisione di fanteria che ha combattuto durante la seconda guerra mondiale, venendo ferito durante lo sbarco in Normandia; Driscoll è un ufficiale di fresca nomina che non ha mai partecipato ad un combattimento.
Nel tragitto verso il tempio, si scontrano con dei cecchini e uno dei soldati resta ucciso da una trappola esplosiva collegata ad un cadavere. Arrivati al tempio catturano un maggiore nord-coreano che ha ucciso un altro militare del gruppo; Zack si appresta a a raggiungere le linee americane col prigioniero e Palla Corta. Poco prima della partenza, il ragazzo viene ucciso da un cecchino nemico e quando il maggiore nord-coreano deride una preghiera che Palla Corta aveva scritto per Zack, il sergente spara all'ufficiale e nemico che muore poco dopo, nonostante i tentativi di Thompson di medicarlo.
I nord-coreani attaccano in massa il tempio da cui Driscoll ha iniziato a dirigere il fuoco dell'artiglieria contro le posizioni nemiche. Lo scontro è violento ed il nemico viene respinto ma non senza perdite: Driscoll è fra le vittime, egli muore sparando con una mitragliatrice contro i nord-coreani che avanzano. Alla fine Zack, lievemente ferito, Thompson e altri due soldati, si ricongiungono con le forze statunitensi sopraggiunte; prima di andarsene Zack rende omaggio a Driscoll caduto valorosamente.
Il film fu diretto, sceneggiato e prodotto da Samuel Fuller[1] per la Deputy Corporation[2] e girato dal 17 ottobre a fine ottobre 1950. Alcune scene furono girate al Griffith Park, nei dintorni di Los Angeles.[3]
Il film fu distribuito con il titolo The Steel Helmet negli Stati Uniti dal 2 febbraio 1951[4] (première a Los Angeles il 10 gennaio[3]) al cinema dalla Lippert Pictures.[2]
Altre distribuzioni:[4]
Secondo il Morandini il film è caratterizzato da un "umorismo macabro" che esorcizza in qualche modo gli orrori della guerra grazie alla mano del regista. L'accusa che lancia con la sua opera, ossia l'assurdità della guerra, si rivelerebbe chiaramente all'inizio dei titoli di coda quando, al posto dell'usuale scritta The End, appare There is No End to This Story.[5]
Secondo Leonard Maltin il film è un "solido melodramma" con una visione della guerra inaspettatamente moderna.[6]
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