Per la sua posizione geografica Colliano presenta inverni rigidi con possibili nevicate, maggiormente nei mesi di gennaio e febbraio.
La stagione estiva si presenta calda ma molto ventilata vista l'altitudine e durante il mese di agosto si superano, anche, i 30/35 °C.[senzafonte]
Le tracce più antiche della popolazione locale risalgono al I-III secolo d.C. Di questo periodo sono alcuni monumenti funebri, tombe, urne cinerarie e parti di edifici di culto[5].
In questi luoghi durante il periodo greco/lucano sporadicamente vi è stata la presenza dell'uomo, questo non si può dire per quello romano, infatti nelle zone Zaparone, S. Vittore, Agatella, San Priscolo, San Vito e Macchia, sono stati vari i ritrovamenti di ville romane, e luoghi sacri (tombe, urne cinerarie, ceppi funerari) e svariati cocci.
È proprio in questo stesso periodo, dalla gens romana Collia che ha origine il nome di Colliano.
Ma con la caduta dell'Impero Romano il territorio di Colliano subì sia la dominazione dei Goti nel 524 e quella dei Longobardi, e questi ultimi la inclusero nel "gastaldo" di Conza del conte Orso.
Durante la dominazione longobarda gli abitanti di queste terre per difendersi dai Saraceni decisero di arroccarsi sul colle, dando vita alla (attuale) conformazione degli agglomerati di Colliano e Collianello, ancora più in alto, proprio alla sommità del colle dove venne costruito un borgo fortificato: una roccaforte a strapiombo con intorno altre case e vicoli.
Con i Normanni, sotto il controllo di Roberto di Quaglietta, quella roccaforte nel 1140 fu ampliata, ma furono alzate anche mura di cinta, porte e bastioni per difendere tutto il territorio. Di questo sistema difensivo rimane solo la "porta dei Santi" situata nella parte meridionale, al di sotto del colle, in direzione di Palomonte, che ha subito nei secoli diversi cambiamenti fino a scomparire. Gli abitanti, con il passare del tempo, hanno modificato il nome in "porta Fontana" perché da lì che si andava alla fontana pubblica, che era situata fuori dalle mura, precisamente nell'attuale Piazza Ernesto Epifani.
Colliano appartenne a vari personaggi e famiglie influenti: nel 1220 appartiene a Galino (milite normanno), nel 1230 ad Agnese e la figlia Giovanna, che era anche signora di Senerchia, nel 1268 per un solo anno fu feudo di un certo Ugone e alla sua morte fu incorporato fra i beni del Re Carlo, che subito lo donò a Guido d'Alemagna (già signore di Laviano, Castelnuovo di Conza, Trentinara, Campagna e Buccino) e nel 1270 il feudatario di Colliano fu Giacomo di Bursone. Nel 1331 il territorio di Colliano venne divido e Collianello fu donato a Tommaso da Porta. Nel 1426 Colliano diventa un possedimento di Luigi Gesualdo e nel 1448 feudo di Antonio Sanseverino, ma dopo dieci anni ritorna ad essere della famiglia Gesualdo (e precisamente di Sansone). Un violento terremoto del 1466 distrusse tutti i paesi dell'alta valle del Sele, quindi anche Colliano. I Gesualdo restarono feudatari di Colliano fino al 1477, quando passò nelle mani di Amelio, ma con il Vicereame Colliano ritorna ad essere della famiglia Gesualdo.[6]
«In occasione di un disastroso terremoto, con grande dignità, spirito di sacrificio ed impegno civile, affrontava la difficile opera di ricostruzione del proprio tessuto abitativo, nonché della rinascita del proprio futuro sociale, economico e produttivo. Mirabile esempio di valore civico ed altissimo senso di abnegazione.» —Terremoto dell'Irpinia 23 novembre 1980
Data del conferimento: 21/11/2005.
Sono numerosi i reperti del patrimonio storico-artistico di Colliano che testimoniano l'esistenza di agglomerati urbani sparsi per il territorio fin dall'epoca della pacificazione romana dopo le guerre con Annibale.
Molti monumenti funebri situati in un giardino all'inizio del Viale Terlizzi, databili dal I al III secolo d.C., recano iscrizioni parzialmente decifrabili identificati, con un irrilevante margine di approssimazione, per la provenienza e l'appartenenza.
In località Macchia circa quarant'anni fa, fu ritrovata un'urna cineraria del I secolo d.C. costituita da un pezzo calcareo bianco-avorio monolitico, sormontato da un coperchio dello stesso materiale, contornata da numerosi piccoli vasi, che sono andati distrutti. Due capitelli dorici, in travertino locale, provenienti, sempre, dalla località Macchia, dove furono scoperti più di vent'anni fa, erano elementi architettonici di uno o più edifici sacri di cui si è persa la memoria, piuttosto che di una villa rustica romana di epoca imperiale.
Un grosso vaso d'argilla, un dolio del III secolo d.C., usato per la conservazione di derrate alimentari, fu rinvenuto casualmente in contrada Zaparone. Nella stessa zona, vicina all'attuale cimitero, sono venute alla luce consistenti strutture murarie e qualche tomba che hanno confermato la presenza sia degli scarsi resti di una villa imperiale che di abbondanti testimonianze dell'ex abbazia di San Lorenzo, che vi si sovrappose tra l'VIII e l'XI secolo e cessò la sua attività nel Duecento.
Di seguito un accurato dettagliato elenco delle architetture religiose e civili e delle più importanti aree naturali:
Architetture religiose
Chiesa Madre Santi Pietro e Paolo, risalente al Duecento e ricostruita nel XVIII secolo, poco rimane dell’impianto originario del XIII secolo. La chiesa, completamente restaurata e riaperta la culto nel 2000 dopo il terremoto del 1980, è di stile barocco e ha una pianta a croce latina a tre navate a cui si accede da nord tramite tre ingressi lapidei. I tre portali presentano sulle sommità gli affreschi del Cuore di Gesù sul maggiore e, rispettivamente, i Santi tutelari Pietro e Paolo su quelli minori. La parte superiore dell'edificio, il timpano, è sostenuto da volute recanti obelischi e due leoni in pietra posizionati sulle cuspidi della facciata, che si innalza sul sagrato e su Largo Mons. Benedetto Agosto. All'interno di essa è custodita, tra le altre, la statua del santo patrono Papa Leone IX. Sita nel centro storico di Colliano.[7]
Chiesa Santa Maria del Borgo: la datazione della chiesa non è certa, probabilmente risale al XI-XII secolo. All'interno sono conservati, nell'abside e sulle pareti laterali affreschi del Settecento-Ottocento. In essa sono presenti quattro altari, uno maggiore e tre laterali, in pietra locale. Sita nel Centro storico di Colliano.[8]
Chiesa San Martino di Tours: la chiesa, costruita e dedicata a San Martino di Tours tra il XV e il XVI secolo, fu innalzata sui resti di una struttura del IV se. d.C. Con la peste del 1656 e lo spopolamento che ne seguì, la chiesa rischiò la rovina, ma fu restaurata nel 1762 e proclamata vice-parrocchia della chiesa madre. In essa è presente un affresco parietale raffigurante il santo, due altari e un'acquasantiera in pietra locale. Sita nel Borgo di Collianello.[9]
Cappella Madonna del Soccorso: la cappella, posta nel perimetro del Castello Normanno, risale probabilmente al XV secolo. Si accede da un portale in pietra e in essa è presente un altare maggiore in pietra locale. Al di sotto della cappella è posto un affresco della Madonna, a cui essa è dedicata. Di fianco alla chiesa è presente un campanile a vela che si staglia sulla toppa rocciosa ed è visibile da tutta la valle. La cappella non è aperta al culto. Sita nel Borgo di Collianello.
Cappella San Pasquale, la cappella è addossata alla facciata del Palazzo Meo-Colombo. Di essa si conserva soltanto l'altare maggiore. È visibile nel Corso Umberto I che porta alla Chiesa Madre. Sito nel Centro storico di Colliano.
Complesso dell'Abbazia dell'Annunziata: in località Bisigliano svetta, recentemente ristrutturata, un'abbazia alto-medievale che venne costruita in età longobarda su ciò che rimaneva di una villa romana di un dominus locale. Grazie ad un attento restauro dell'antica abbazia conventuale, oltre alle tre sale del primo piano che ospitano mostre a tema, dal 2009 è possibile visitare anche la piccola cappella. Essa consta di un'unica navata in cui oltre all'altare sono presenti anche i resti dell'antica statua di Maria SS. Annunziata vittima di un incendio e la nuova statua della Vergine, a cui vengono resi gli onori ogni anno il 25 marzo, in occasione della festa dell'Annunziata, con tanto di festeggiamenti civili e religiosi. Sul portone d'ingresso della cappella, in una nicchia, è conservato un antico mosaico raffigurante la visita dell'arcangelo Gabriele a Maria. Fanno parte del complesso monumentale anche il perimetro in pietra locale del frutteto della villa romana e, attigui, dei ruderi della precedente basilica di età paleocristiana.[10]
Architetture civili e militari
Castello Normanno, sito nel Borgo Collianello. È del XI secolo ed è posto sulla toppa che sovrasta tutto l'abitato. Sono ancora visibili le basi dei due bastioni laterali a nord e le mura perimetrali. Un grande viale d'ingresso porta al campanile a vela della Cappella della Madonna del Soccorso, a sinistra del viale è presente un ingresso secondario, nelle aiuole si stagliano secolari conifere. Nel 1973, insieme alla cappella della Madonna del Soccorso, l'ampia corte di esso venne completamente restaurata e venne posta, a sinistra del cancello principale d'ingresso, una lapide riportante la seguente iscrizione[11]: "Queste mura, ultimo avanzo del Castello che i Normanni eressero a difesa dei Collianesi, l'Amministrazione comunale restaura e ne destina gli spalti a grazioso parco dal quale, i presenti e i futuri, godano a sempre liberi l'incantevole visione del Sele e della sua valle".
Municipio: la moderna struttura a forma di emiciclo, antesignana del Crescent di Salerno, è sita al centro del Viale Terlizzi, corso principale della cittadina;
Palazzo Borriello, sito in Piazza E. Epifani, nella parte denominata "Chiazzillo";
Palazzo Strollo, sito all'inizio di Corso Umberto I (lato dx), centro storico di Colliano. Nel punto in cui nell’antica configurazione del Palazzo vi era la corte interna privata (ora Vico I Fontana che conduce alla Costa) con il portone d’ingresso lungo il Corso Umberto I, oggi è ancora visibile l’originale pavimento ligneo del sopportico sorretto da due archi a tutto sesto e realizzato con travi in legno montate ad orditura composta, dalle quali pende un lampadario in ferro battuto di fattura locale. Due particolarità interessano Palazzo Strollo:
L’antico “soffitto” ligneo oggi è l’unico a Colliano ad essere esterno e visibile all’aperto, lasciato ad imperitura dimostrazione delle passate tecniche di costruzione dei palazzi signorili e non solo;
La vecchia scuderia del Palazzo che affaccia su Corso Umberto I ha ospitato il primo “Ufficio Poste e Telegrafi” di Colliano.
Palazzo Terlizzi-Guadiosi, sito all'inizio di Corso Umberto I (lato sx), centro storico di Colliano;
Palazzo Cardone, sito nel centro storico di Colliano;
Palazzo Augusto, sito nel centro storico di Colliano;
Palazzo Sibilla, sede della "Biblioteca Comunale Dott. Amato Grisi"[12], sito nel centro storico di Colliano;
Palazzo Meo-Colombo, sulla facciata è visibile l'altare della Cappella San Pasquale, sito difronte la Biblioteca Comunale, centro storico di Colliano;
Palazzo De Vecchis, sito nei pressi della Chiesa Madre, visibile da Corso Umberto I, il suo ingresso è posto nel vicolo denominato "Via Roma" che collega la "Costa" a Collianello;
Cippi romani in Viale Terlizzi: in un giardino di Viale Terlizzi - che funge da piccolo museo all'aperto - sono posti alcuni cippi funerari del III secolo d.C. e una croce litica rinvenuti in località San Vittore;
Tempio di San Vittore: in località San Vittore, al di sopra di un ampio spiazzo che funge da piazza della frazione ricavato nel 2007 nel pendio di una piccola collina, sono visibili i resti di una basilica paleocristiana risalente al VII-VIII secolo d.C., che ingloba un piccolo mausoleo datato probabilmente al I-II secolo d.C;
Belvedere di Colliano: è sito di fianco alla "Costa", domina tutto l'abitato e grazie alla sua posizione da esso si può godere anche del mare di Salerno;
Piazza dell'Emigrante: accoglie una statua bronzea che rappresenta un emigrante e conclude il centro storico di Colliano (località Portella);
Largo Mons. Benedetto Augusto: svolge la funzione di sagrato di fronte la Chiesa Madre, centro storico di Colliano. Lì sono esposti:
tre quadri formati da mattonelle in ceramica dipinte a mano dall'artista C. Fasano raffiguranti il Santo Patrono San Leone IX Papa posizionati all'interno di antichi portali in pietra locale e
Torre dell'orologio, sita tra Largo Mons. Benedetto Augusto e Palazzo De Vecchis di fronte alla Chiesa Madre, centro storico di Colliano. Alla sua base è posta una fontana in pietra locale;
Antico arco in pietra locale, sito all'inizio del Borgo di Collianello. La storia locale tramanda che tale arco fungeva da ingresso (forse anche con ponte elevatoio) all'antico Castello di epoca normanna;
"Pietra della Madonna", sita in località Pistelli, tra Colliano e Valva. La leggenda narra che, secoli fa, tale masso è stato trasportato dalla Vergine Maria in persona, dalla montagna fin nella località Pistelli, perché esso creava ostacolo al passaggio della transumanza dei locali pastori;
Antico mulino ad acqua, nei pressi di un vallone sito nella località Pistelli, tra Colliano e Valva;
Fontana di "San Remo", sita nel Viale Luigi Cardone;
Piazza Ottaviano Augusto, attigua al campanile della Chiesa Madre (lato sx), è sita nel centro storico di Colliano. Lì prima del terremoto del 23 Novembre 1980 vi era la canonica denominata "Casa del Parroco";
Piazza Capitano Ernesto Epifani, centro della vita della città, è sita all'inizio del Corso Umberto I - unico asse viario del centro storico - e alla fine del Viale intitolato al Sindaco di Colliano dott. Andrea Terlizzi. Da essa si raggiunge anche la frazione di Collianello.
Piazza Capitano Eliseo Iannarella, denominata il "fosso". È una delle piazze principali della frazione Collianello (insieme al Largo Ariole) e funge da termine della "Costa", ovvero il centro storico "alto" di Colliano. Nelle sue vicinanze è presente un antico arco in pietra locale che la storia locale descrive come ingresso del Borgo normanno;
Piazza Avv. Carbone, antistante l'abitazione appartenuto all'Avv. Comm. Diodato Carbone, già Presidente della Provincia di Salerno, sita nel Viale Andrea Terlizzi;
Monumento ai Caduti delle Guerre e Monumento alle Vittime del Sisma del 23 Novembre 1980, siti in un grazioso parco (che svolge la funzione di Villa Comunale) al centro del Viale Terlizzi e antistante l'emiciclo che ospita la Residenza Municipale;
Monumento alla Memoria del Dott. Andrea Terlizzi, già Sindaco di Colliano, sito lungo la strada che porta alla frazione Collianello.
Sentiero del Brigante (con cartellonistica illustrativa, aree attrezzate, fontane e abbeveratoi, piazzole per la sosta e palchi per l'osservazione della fauna)
Piano Lenza (con area attrezzata, baite, due campi da bocce, campo da golf, parco giochi), sito in località Lenza-Bisigliano
Percorso delle Antiche Acque (dal 2010 sono state recuperate e totalmente restaurate su tutto il territorio comunale le aree attrezzate inerenti a questo antico "percorso": una serie di fontane, abbeveratoi, lavatoi e pozzi storici recuperati e riportati alla luce, segno tangibile della cultura contadina cittadina).
Grotte
All'interno del Sentiero del Brigante, nelle vicinanze della vasta area attrezzata di Piano di Pecora, dal 2010 si può visitare la spettacolare grotta naturale denominata "Ciampa del diavolo"[13] che si crede sia stata utilizzata come rifugio da Giacomo (o Iacovo) Parra, natio di Colliano, capo di una banda di briganti legata a Carmine Crocco. Del Parra, secondo la tradizione locale, si ricorda la famosa frase in dialetto collianese recitata in questa grotta (o secondo altre versioni nella località San Vittore) come monito: "Chi s'mpaccia resta 'mpacciat, chi s'ntrica resta 'ntrcat" (Chi si impaccia resta impacciato, chi si intriga resta intrigato[14]).
L'istruzione nel comune è assicurata dal locale Istituto Comprensivo "G. Pascoli", facente parte dei plessi della Scuola dell'Infanzia (sita nel Viale L. Carbone), della Scuola Elementare "Antonio Trotta" (sita nella III Traversa di Viale A. Terlizzi) e quella della frazione Coppe e della Scuola Media "Beniamino De Vecchis" (sita nel Viale L. Carbone). Inoltre dal 2016 è presente una Biblioteca Comunale "Dott. Amato Grisi"[12][17], allestita nelle sale del Palazzo Sibilla: essa raccoglie enciclopedie, regesti, libri, antichi manoscritti, riviste e materiali vari finalizzati al benessere culturale della comunità.
Eventi
Mostra Mercato Nazionale del Tartufo e dei Prodotti Tipici Locali, organizzata dall'Ass. Pro Loco Colliano[18], che si tiene a ottobre di ogni anno[19];
Frazioni
In base al 14º Censimento Generale della Popolazione e delle Abitazioni[20], le località abitate sono:
Bagni, 293 abitanti, 150 ms.l.m., abitato contiguo alla loc. Ponte Oliveto del comune di Oliveto Citra, situato alla confluenza di tre strade provinciali: la SP 9, la SP 429 e la SP 268;
San Vittore, 165 abitanti, 451 ms.l.m., abitato situato lungo la SP 270;
Sasso, 82 abitanti, 540 ms.l.m., abitato situato lungo la SP 218;
Le località non sopra citate (ovvero Collianello, Salitto e San Leonardo) vengono censite come parte dell'abitato di Colliano.
Nel territorio, nella fase post-sismica successiva al terremoto del 23 novembre 1980, sono nate numerose attività commerciali, industriali (nell'area PIP) e ricettive che sostentano, in parte, l'economia del paese.
L'economia cittadina è anche adiuvata dall'agricoltura e dall'allevamento di ovini, bovini, suini, caprini ed equini che pascolano nelle montagne e campagne del territorio.
Dal 1982 si è sviluppata la raccolta del tartufo (tuber mesentericum) e dal 1984 è stata impiantata la prima tartufaia artificiale[18]. Con la presenza del tartufo nero, nel territorio collianese l'economia ha subito un incremento grazie alla molte attività commerciali e ricettive che dispongono di tartufi e derivati. Colliano fa parte dell'associazione nazionale città del tartufo[19].
Sindaci
Cronotassi dei Sindaci dal 1994, secondo i dati del Ministero dell'Interno:
Ulteriori informazioni Periodo, Primo cittadino ...
Giuliano Gasca Queirazza, Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Milano, Garzanti, 1996, p.221, ISBN978-88-11-30500-2.