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comune italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Colliano (Cugliànë in campano[4]) è un comune italiano di 3 411 abitanti della provincia di Salerno in Campania.
Colliano comune | |
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Panorama di Colliano | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Campania |
Provincia | Salerno |
Amministrazione | |
Sindaco | Gerardo Strollo (lista civica La spiga di grano - Le@li per Colliano) dal 13-6-2022 |
Territorio | |
Coordinate | 40°44′N 15°17′E |
Altitudine | 630 m s.l.m. |
Superficie | 55,16 km² |
Abitanti | 3 411[1] (31-3-2022) |
Densità | 61,84 ab./km² |
Frazioni | Bagni, Bisigliano, Collianello, Macchia Grande, Macchia Piccola, San Vittore, Sasso, Valle di Raio, San Leonardo, Pazzano |
Comuni confinanti | Buccino, Contursi Terme, Laviano, Muro Lucano (PZ), Oliveto Citra, Palomonte, San Gregorio Magno, Valva |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 84020 |
Prefisso | 0828 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 065043 |
Cod. catastale | C879 |
Targa | SA |
Cl. sismica | zona 1 (sismicità alta)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 102 GG[3] |
Nome abitanti | collianesi |
Patrono | Leone IX |
Giorno festivo | 19 aprile e penultima domenica di luglio |
Cartografia | |
Posizione del comune di Colliano all'interno della provincia di Salerno | |
Sito istituzionale | |
Il paese si trova nell'alta valle del Sele dell'Appennino lucano a un'altitudine di 630 m s.l.m.; il suo territorio è esteso su una superficie di 55 km².
Per la sua posizione geografica Colliano presenta inverni rigidi con possibili nevicate, maggiormente nei mesi di gennaio e febbraio.
La stagione estiva si presenta calda ma molto ventilata vista l'altitudine e durante il mese di agosto si superano, anche, i 30/35 °C.[senza fonte]
Le tracce più antiche della popolazione locale risalgono al I-III secolo d.C. Di questo periodo sono alcuni monumenti funebri, tombe, urne cinerarie e parti di edifici di culto[5].
In questi luoghi durante il periodo greco/lucano sporadicamente vi è stata la presenza dell'uomo, questo non si può dire per quello romano, infatti nelle zone Zaparone, S. Vittore, Agatella, San Priscolo, San Vito e Macchia, sono stati vari i ritrovamenti di ville romane, e luoghi sacri (tombe, urne cinerarie, ceppi funerari) e svariati cocci.
È proprio in questo stesso periodo, dalla gens romana Collia che ha origine il nome di Colliano.
Ma con la caduta dell'Impero Romano il territorio di Colliano subì sia la dominazione dei Goti nel 524 e quella dei Longobardi, e questi ultimi la inclusero nel "gastaldo" di Conza del conte Orso.
Durante la dominazione longobarda gli abitanti di queste terre per difendersi dai Saraceni decisero di arroccarsi sul colle, dando vita alla (attuale) conformazione degli agglomerati di Colliano e Collianello, ancora più in alto, proprio alla sommità del colle dove venne costruito un borgo fortificato: una roccaforte a strapiombo con intorno altre case e vicoli.
Con i Normanni, sotto il controllo di Roberto di Quaglietta, quella roccaforte nel 1140 fu ampliata, ma furono alzate anche mura di cinta, porte e bastioni per difendere tutto il territorio. Di questo sistema difensivo rimane solo la "porta dei Santi" situata nella parte meridionale, al di sotto del colle, in direzione di Palomonte, che ha subito nei secoli diversi cambiamenti fino a scomparire. Gli abitanti, con il passare del tempo, hanno modificato il nome in "porta Fontana" perché da lì che si andava alla fontana pubblica, che era situata fuori dalle mura, precisamente nell'attuale Piazza Ernesto Epifani.
Colliano appartenne a vari personaggi e famiglie influenti: nel 1220 appartiene a Galino (milite normanno), nel 1230 ad Agnese e la figlia Giovanna, che era anche signora di Senerchia, nel 1268 per un solo anno fu feudo di un certo Ugone e alla sua morte fu incorporato fra i beni del Re Carlo, che subito lo donò a Guido d'Alemagna (già signore di Laviano, Castelnuovo di Conza, Trentinara, Campagna e Buccino) e nel 1270 il feudatario di Colliano fu Giacomo di Bursone. Nel 1331 il territorio di Colliano venne divido e Collianello fu donato a Tommaso da Porta. Nel 1426 Colliano diventa un possedimento di Luigi Gesualdo e nel 1448 feudo di Antonio Sanseverino, ma dopo dieci anni ritorna ad essere della famiglia Gesualdo (e precisamente di Sansone). Un violento terremoto del 1466 distrusse tutti i paesi dell'alta valle del Sele, quindi anche Colliano. I Gesualdo restarono feudatari di Colliano fino al 1477, quando passò nelle mani di Amelio, ma con il Vicereame Colliano ritorna ad essere della famiglia Gesualdo.[6]
Dal 1811 al 1860 ha fatto parte del circondario di Laviano, appartenente al Distretto di Campagna del Regno delle Due Sicilie e dal 1860 al 1927, durante il Regno d'Italia, ha fatto parte del mandamento di Laviano, appartenente al Circondario di Campagna.
Data del conferimento: 21/11/2005.
Sono numerosi i reperti del patrimonio storico-artistico di Colliano che testimoniano l'esistenza di agglomerati urbani sparsi per il territorio fin dall'epoca della pacificazione romana dopo le guerre con Annibale.
Molti monumenti funebri situati in un giardino all'inizio del Viale Terlizzi, databili dal I al III secolo d.C., recano iscrizioni parzialmente decifrabili identificati, con un irrilevante margine di approssimazione, per la provenienza e l'appartenenza.
In località Macchia circa quarant'anni fa, fu ritrovata un'urna cineraria del I secolo d.C. costituita da un pezzo calcareo bianco-avorio monolitico, sormontato da un coperchio dello stesso materiale, contornata da numerosi piccoli vasi, che sono andati distrutti. Due capitelli dorici, in travertino locale, provenienti, sempre, dalla località Macchia, dove furono scoperti più di vent'anni fa, erano elementi architettonici di uno o più edifici sacri di cui si è persa la memoria, piuttosto che di una villa rustica romana di epoca imperiale.
Un grosso vaso d'argilla, un dolio del III secolo d.C., usato per la conservazione di derrate alimentari, fu rinvenuto casualmente in contrada Zaparone. Nella stessa zona, vicina all'attuale cimitero, sono venute alla luce consistenti strutture murarie e qualche tomba che hanno confermato la presenza sia degli scarsi resti di una villa imperiale che di abbondanti testimonianze dell'ex abbazia di San Lorenzo, che vi si sovrappose tra l'VIII e l'XI secolo e cessò la sua attività nel Duecento.
Di seguito un accurato dettagliato elenco delle architetture religiose e civili e delle più importanti aree naturali:
Il territorio di Colliano, con i suoi parchi, prati, aree rimboschite, la Riserva naturale Monti Eremita e Marzano, le aree attrezzate in località Piano di Pecora e Piano Luongo e molte altre, è costituito da una flora formata da fusti di quercia, castagno, leccio, roverella, ornello, carpinella, ontano, faggio, acero e da una particolare fauna (composta da falchi pellegrini, averle, nibbi reali, quaglie, beccacce e picchi rosso maggiore, volpi e alcuni rari esemplari di cinghiali e lupi appenninici) le quali offrono uno scenario ideale per chi vuole trascorrere una giornata a contatto con la natura ancora incontaminata. Per raggiungere le aree montane attrezzate bisogna raggiungere la frazione di Collianello e da lì proseguire per circa 5 km. Lungo la strada si ha un colpo d'occhio di straordinaria bellezza su tutta la valle del Sele, fino al Mar Tirreno.
Le principali aree naturali sono state, dal 2009, coinvolte in un ampio progetto di ripristino e riconsegnate alla pubblica utilità:
All'interno del Sentiero del Brigante, nelle vicinanze della vasta area attrezzata di Piano di Pecora, dal 2010 si può visitare la spettacolare grotta naturale denominata "Ciampa del diavolo"[13] che si crede sia stata utilizzata come rifugio da Giacomo (o Iacovo) Parra, natio di Colliano, capo di una banda di briganti legata a Carmine Crocco. Del Parra, secondo la tradizione locale, si ricorda la famosa frase in dialetto collianese recitata in questa grotta (o secondo altre versioni nella località San Vittore) come monito: "Chi s'mpaccia resta 'mpacciat, chi s'ntrica resta 'ntrcat" (Chi si impaccia resta impacciato, chi si intriga resta intrigato[14]).
Abitanti censiti[15]
Il comune, per la religione cattolica, appartiene alla forania Campagna-Colliano[16] dell'arcidiocesi di Salerno-Campagna-Acerno, con l'unica parrocchia esistente intitolata ai Santi Apostoli Pietro e Paolo, che ha sede nel Centro storico[7].
L'istruzione nel comune è assicurata dal locale Istituto Comprensivo "G. Pascoli", facente parte dei plessi della Scuola dell'Infanzia (sita nel Viale L. Carbone), della Scuola Elementare "Antonio Trotta" (sita nella III Traversa di Viale A. Terlizzi) e quella della frazione Coppe e della Scuola Media "Beniamino De Vecchis" (sita nel Viale L. Carbone). Inoltre dal 2016 è presente una Biblioteca Comunale "Dott. Amato Grisi"[12][17], allestita nelle sale del Palazzo Sibilla: essa raccoglie enciclopedie, regesti, libri, antichi manoscritti, riviste e materiali vari finalizzati al benessere culturale della comunità.
In base al 14º Censimento Generale della Popolazione e delle Abitazioni[20], le località abitate sono:
Le località non sopra citate (ovvero Collianello, Salitto e San Leonardo) vengono censite come parte dell'abitato di Colliano.
Nel territorio, nella fase post-sismica successiva al terremoto del 23 novembre 1980, sono nate numerose attività commerciali, industriali (nell'area PIP) e ricettive che sostentano, in parte, l'economia del paese.
L'economia cittadina è anche adiuvata dall'agricoltura e dall'allevamento di ovini, bovini, suini, caprini ed equini che pascolano nelle montagne e campagne del territorio.
Dal 1982 si è sviluppata la raccolta del tartufo (tuber mesentericum) e dal 1984 è stata impiantata la prima tartufaia artificiale[18]. Con la presenza del tartufo nero, nel territorio collianese l'economia ha subito un incremento grazie alla molte attività commerciali e ricettive che dispongono di tartufi e derivati. Colliano fa parte dell'associazione nazionale città del tartufo[19].
Cronotassi dei Sindaci dal 1994, secondo i dati del Ministero dell'Interno:
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
---|---|---|---|---|---|
12 giugno 1994 | 26 maggio 2002 | Mario Fasano | lista civica Campana | Sindaco | Percentuale: 54% |
27 maggio 2002 | 27 maggio 2007 | Antonio Tartaglia | lista civica Campana | Sindaco | Percentuale: 44% |
28 maggio 2007 | 6 maggio 2012 | Antonetta Lettieri | lista civica Uniti per Colliano | Sindaca | Percentuale: 51% |
7 maggio 2012 | 3 ottobre 2016 | Antonetta Lettieri | lista civica Uniti per Colliano | Sindaca | Percentuale: 60% |
3 ottobre 2016 | 12 giugno 2017 | Maria Lucia Trezza | - | commissario prefettizio | |
12 giugno 2017 | 12 giugno 2022 | Adriano Goffredo | lista civica La Spica di Grano | Sindaco | |
13 giugno 2022 | in carica | Gerardo Strollo | lista civica La Spica di Grano | Sindaco |
Il comune fa parte della Comunità montana Tanagro - Alto e Medio Sele e del GAL I Sentieri del Buon Vivere[21], con sede nell' "Incubatore d'Imprese di Colliano", sito in località Isca.
Le competenze in materia di difesa del suolo sono delegate all'Autorità di bacino interregionale del fiume Sele.
La mobilità è affidata per i trasporti urbani a società locali private e per trasporti extraurbani alla società SITA Sud e altre.
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