Questa sezione contiene l'elenco delle chiese cattoliche parrocchiali del comune di Genova, suddivise per quartieri (ex circoscrizioni)[2]. Per le chiese che non hanno una propria voce viene indicato nelle note l'eventuale link alla pagina che ne riporta una breve descrizione. L'elenco comprende anche, in quanto sedi parrocchiali, la Cattedrale e le Basiliche già indicate nelle precedenti sezioni.
In questa sezione sono elencate le chiese genovesi aperte al culto (anche se non sempre regolarmente officiate) ma che non sono sede parrocchiale, suddivise per quartiere (ex circoscrizioni)[1] Per le chiese che non hanno una propria voce viene indicato nelle note l'eventuale link alla pagina che ne riporta una breve descrizione.
Numerosi sono ancora gli oratori presenti a Genova, nonostante molti di essi siano scomparsi a causa di eventi bellici o delle leggi di soppressione emanate nel XIX secolo. Sedi delle confraternite nate nel Medioevo come associazioni di penitenti (i disciplinanti), la maggior parte degli oratori genovesi risale però al Seicento. Queste associazioni, aggregate fra loro nelle casacce, con il tempo perseguirono scopi caritativi e fondarono gli oratori come luoghi di raduno e di preghiera. I confratelli, smessi i poveri panni dei penitenti medioevali indossarono sontuosi abiti cerimoniali da esibire nelle processioni e nello stesso tempo acquistarono peso politico nel tessuto sociale della città, mantenendosi nello stesso tempo indipendenti dalle autorità religiose.[74][75][76]
Gli oratori ancora esistenti sono in gran parte sede delle rispettive confraternite. Nella maggior parte sono edifici adiacenti alle chiese parrocchiali di riferimento, se non incorporati nella stessa struttura della chiesa, ma sempre con ingresso indipendente, generalmente con un aspetto esterno dimesso ma ricchi all'interno di preziosi arredi intagliati, marmi e opere d'arte.[75]
Oratorio di Sant'Ambrogio, via Poerio, Voltri. È l'unico oratorio di una confraternita costruito a Genova nel Novecento, dopo la distruzione di quello storico per un bombardamento nella seconda guerra mondiale[89]
Esistono inoltre numerosi luoghi di culto minori, costruiti nel corso dei secoli dagli abitanti in borghi di campagna, oppure per volere di ricchi privati come cappelle gentilizie e sepolcrali, più recentemente come succursali di chiese parrocchiali in zone di nuova urbanizzazione, oppure annessi a ospedali e istituti religiosi. Nella maggior parte dei casi si tratta di piccoli edifici dalla struttura edilizia semplice e priva di decorazioni, internamente ad aula unica e con arredi essenziali. Tranne quelli istituzionali sono officiati solo in particolari occasioni.
Chiesa di San Nicola e dell'Annunciazione, della comunità greco-ortodossa. Ha sede dal 1924 in un appartamento in via Casaregis, nel quartiere della Foce. La comunità ellenica officia anche una chiesetta in stile bizantino dedicata a "Tutti i Santi" nel campo ortodosso del cimitero di Staglieno[120].
Chiesa della Trasfigurazione del Signore, della comunità della chiesa ortodossa russa[121], con sede in salita della Seta, a seguito di un accordo con l'arcidiocesi cattolica di Genova dal 2012 celebra le sue funzioni nella chiesa di San Giorgio[122].
Chiesa evangelica valdese a Castelletto in via Assarotti, costruita nel 1858 e rifatta nel 1960 da Giovanni Klaus Koenig dopo i gravi danni della seconda guerra mondiale. La comunità valdese è presente a Genova dalla seconda metà dell'Ottocento e conta circa 500 fedeli[128][129]. Un altro luogo di culto valdese si trova in via Urbano Rela, a Sampierdarena.
Chiesa della comunità degli avventisti del settimo giorno, che conta circa 200 membri. È un edificio in stile contemporaneo, costruito nel 2006 in viale Virginia Centurione Bracelli, sulle alture del quartiere di Marassi[130].
Oltre agli edifici citati, vere e proprie chiese, alcune delle quali rilevanti sotto l'aspetto storico e artistico, esistono in città altri luoghi di culto di movimenti protestanti, soprattutto evangelici, ospitati in appartamenti o locali commerciali in varie zone della città[131]:
Questa sezione contiene un elenco (non esaustivo) di chiese storiche genovesi non più utilizzate come luoghi di culto, perché in rovina, in abbandono, o perché destinate a usi diversi, non di carattere religioso.
Abbazia di San Bernardo dell'Olivella, salita San Bernardino, nel quartiere di Prè, rimaneggiata internamente e trasformata in un locale per iniziative sociali e culturali
La chiesa di San Salvatore, semidistrutta dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, non è stata più riaperta al culto. La parrocchia ne ha conservato la denominazione originale ma la sede delle attività liturgiche e parrocchiali è stata trasferita nel vicino oratorio di Sant'Antonio Abate
La chiesa del SS. Salvatore, nella vicina piazza Sarzano, semidistrutta dai bombardamenti della seconda guerra mondiale non fu più riaperta al culto e la sede delle attività parrocchiali trasferita nell'oratorio