Chiesa di San Vittore (Sizzano)
chiesa di Sizzano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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La chiesa di San Vittore è la parrocchiale di Sizzano, in provincia e diocesi di Novara[1]; fa parte della unità pastorale della Bassa Valsesia.
Chiesa di San Vittore Martire | |
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Stato | Italia |
Regione | Piemonte |
Località | Sizzano |
Coordinate | 45°34′37.49″N 8°26′20.11″E |
Religione | cattolica di rito romano |
Titolare | Vittore il Moro |
Diocesi | Novara |
Inizio costruzione | XVII secolo |
A Sizzano esisteva una basilica già in epoca paleocristiana: di tale edificio sono visibili i resti sotto il presbiterio della moderna parrocchiale[2].
Tuttavia, la prima citazione della chiesa sizzanese risale all'anno 1000[3][2]; essa fu poi menzionata nuovamente nel 1113 e nella bolla di papa Innocenzo II del 1232 in cui si legge che tale chiesa veniva confermata come possesso del vescovo di Novara[3][4][5].
Nella seconda metà del XVII secolo fu costruita la nuova parrocchiale a tre navate e nello stesso periodo il campanile tardomedievale venne dotato della celle campanaria neoclassica[3][5].
La facciata della chiesa è a salienti ed è suddivisa da una cornice marcapiano in due registri; quello inferiore è tripartito da quattro lesene e presenta i tre portali d'ingresso, mentre quello superiore, più stretto, è caratterizzato da due lesene angolari e da una finestra centrale e ai suoi lati sono presenti due archi di raccordo con il piano inferiore. A coronare il tutto è il timpano di forma triangolare sopra il quale sono visibli dei pinnacoli.
L'interno è suddiviso da pilastri sorreggenti degli archi in tre navate, sulle quali si affacciano nove cappelle laterali[4]; al termine dell'aula vi è il presbiterio, concluso dal coro[4].
Opere di pregio qui conservate sono l'altare maggiore, costruito tra il 1698 e il 1699 dai saltriesi Pietro e Pompeo Marchesi e coronato da una statua avente come soggetto Cristo Risorto[3][5], una stele di epoca romana risalente al I o al II secolo[2], l'altare laterale della Madonna del Rosario, costruito con marmi policromi da Giovanni Battista Pinchetto tra il 1680 e il 1681[3], il fonte battesimale, realizzato da Giuseppe Marchesi nel 1719[3], una tela eseguita nel 1657 da Bartolomeo Vandoni, il settecentesco Crocifisso ligneo posto sull'altare della Croce e l'altare di San Giuseppe, realizzato dal lombardo Stefano Argenti tra il 1774 e il 1775[3].
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