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Chiesa di San Valentino (Ala)

chiesa sussidiaria di Ala, in Trentino Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

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La chiesa di San Valentino, nota anche come santuario di San Valentino, è una chiesa sussidiaria di Ala, in Trentino. La sua fondazione risale al XIV secolo.[1][2][3]

Fatti in breve Santuario di San Valentino, Stato ...
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Storia

Riepilogo
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La prima notizia documentale della chiesa di San Valentino, posta su un colle nella zona a nord di Ala, sulla sinistra dell'Adige, è relativa alla sua consacrazione, avvenuta nel 1329. Si presume che a tale data fosse stato concluso un importante intervento di costruzione o di ricostruzione dell'edificio.[1]

Una nuova consacrazione venne celebrata nel 1501 da parte di Francesco de la Ecclesia, suffraganeo del principe vescovo di Trento Udalrico di Lichtenstein.[1]

Durante il XVII secolo vennero costruiti il muro di cinta con un portale rivolto verso nord-est, la sacrestia e il presbiterio con la cupola. Inoltre la navata principale venne sopraelevata e fu riparata la torre campanaria.[1]

Durante il secolo successivo venne realizzata la facciata e la sala venne ampliata. Fu costruita anche una nuova torre campanaria in sostituzione di quella originale.[1]

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Sacrario alla memoria dei caduti della seconda guerra mondiale.
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Facciata

Nel corso del primo conflitto mondiale la zona fu vicina al teatro di scontri e i locali del santuario vennero utilizzati come ospedale militare. Le strutture liturgiche vennero spostate dalla loro sede, compresi molti ex-voto e piccole opere pittoriche.[2] Con la fine del conflitto la chiesa venne restaurata. La riapertura al culto avvenne nel 1922 ma i lavori furono ultimati solo nel 1927.[1]

Anche durante il secondo conflitto mondiale la chiesa venne coinvolta negli eventi bellici poiché dal 1944 fu utilizzata dalle truppe tedesche come stalla e deposito di munizioni.[1]

Attorno alla metà del XX secolo venne abbattuta una sacrestia per far posto, nella parte sud est dell'edificio, ad un sacrario alla memoria dei caduti della prima guerra mondiale e della seconda guerra mondiale sul passo Buole e in Montenegro.[1]

In seguito si è provveduto a rinnovare la pavimentazione della sala e a restaurare tutto l'edificio, in particolare la copertura del tetto, completamente rifatto, e la tinteggiatura delle sue pareti esterne.[1] Il santuario è meta di turismo religioso.[3]

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