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La Chiesa cattolica ad Haiti è parte della Chiesa cattolica universale, sotto la guida spirituale del Papa e della Santa Sede. È la più diffusa religione del Paese e religione di Stato.
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La cattedrale di Cap-Haitien | |||
Anno | 2009 | ||
Cattolici | 6,7 milioni | ||
Popolazione | 10 milioni | ||
Presidente della Conferenza episcopale | Max Leroy Mésidor | ||
Nunzio apostolico | vacante | ||
Santi patroni | Nostra Signora del Perpetuo Soccorso | ||
Codice | HT | ||
La Chiesa cattolica si stabilì nell'isola di Hispaniola fin dall'arrivo dei primi europei condotti da Cristoforo Colombo. Nel 1493 papa Alessandro VI accordò alla Spagna le nuove terre scoperte a condizione che venissero inviati missionari.
I Benedettini furono i primi a sbarcare sull'isola, seguiti dai francescani, dai domenicani, dai cappuccini e dai gesuiti. I domenicani, con Bartolomé de Las Casas, saranno i più strenui difensori degli indigeni e dei loro diritti, ma furono anche i primi a suggerire di prelevare dall'Africa nuovi lavoratori, ritenuti più adatti ai duri lavori delle miniere e dei campi.
In due riprese i francesi si sostituirono al governo spagnolo nell'isola: i nuovi padroni si mostrarono poco propensi ad un'evangelizzazione degli abitanti locali e anzi ostacolarono quei missionari che cercavano di annunciare il vangelo agli schiavi. È in quest'ottica, per esempio, che si può leggere l'espulsione dei Gesuiti dall'isola nel 1763, e la loro sostituzione con preti secolari accusati di essere preoccupati più dei loro affari che di annunciare il vangelo a tutti per cui cinque anni dopo vennero sostituiti dai cappuccini.
Dopo la rivoluzione francese padre Viriot, prefetto apostolico, tentò di mantenere i fedeli nella comunione con la Chiesa cattolica, evitando la sottomissione a un "vescovo costituzionale" non riconosciuto dalla Santa Sede, ma venne ucciso nel 1794. Dopo il Concordato del 1801 il generale Leclerc (inviato di Napoleone oltre che suo cognato) nominò due prefetti apostolici (anch'essi cappuccini) con il riconoscimento di Roma, pur rimanendo fino al 1804 nella parte francofona dell'isola, occupata interamente dalle truppe francesi dopo il Trattato di Basilea del luglio 1795, anche l'ex "vescovo costituzionale" di Santo Domingo, Guillaume Mauviel (ufficialmente dimissionario dopo il Concordato) come consigliere di Leclerc. Dopo la rivoluzione haitiana del 1804 il clero venne cacciato e perseguitato, per cui rimase in tutto il nuovo Stato una manciata di sacerdoti.[1]
Un concordato tra il nuovo governo di Haiti sorto agli inizi del XIX secolo e la Santa Sede, ricercato fin dall'inizio dell'indipendenza haitiana, si realizzò solo il 28 marzo 1860: vengono così fondate le prime diocesi e la Chiesa haitiana, anche grazie all'arrivo di nuovi missionari francesi (formati nel seminario di San Giacomo, in Bretagna), cominciò a dare una migliore immagine di sé.
Il seminario per la formazione di un clero locale fu fondato solamente nel 1920: e nel 1957, quando viene eletto presidente François Duvalier, tutti i vescovi haitiani, eccetto uno, hanno ancora un passaporto straniero. Il nuovo presidente, autoproclamatosi presidente a vita, iniziò ben presto ad osteggiare la Chiesa cattolica, a espellere i religiosi, a confinare nelle loro residenze i vescovi più ostili alla sua politica. Un nuovo accordo tra la Santa Sede e il governo haitiano nel 1966 mise fine a questo stato di cose. Negli anni ottanta, la Chiesa cattolica fu la sola che osò criticare pubblicamente e alzare la voce contro gli abusi perpetrati dal governo di Jean-Claude Duvalier, incoraggiata dallo stesso papa Giovanni Paolo II in occasione della sua visita pastorale del 9 marzo 1983.
Oggi la Chiesa cattolica in Haiti consta di due arcidiocesi e di 8 diocesi suffraganee:
Nel 2002 in Haiti vi erano 643 preti cattolici.
L'episcopato haitiano è riunito nella Conferenza episcopale di Haiti, sorta nel 1958.
Attualmente una circoscrizione ecclesiastica è retta da un cardinale: la diocesi di Les Cayes, retta dal cardinale Chibly Langlois.
La delegazione apostolica di Haiti fu eretta nell'Ottocento. Nel 1915 fu elevata al rango di internunziatura apostolica. La nunziatura apostolica fu istituita il 17 ottobre 1930, ricavandone il territorio dalla delegazione apostolica nelle Antille. Il 10 agosto 1938, in forza del decreto Decreto Antillarum della Congregazione per gli affari ecclesiastici straordinari, fu soppressa la delegazione apostolica nelle Antille e contestualmente furono assegnate alla nunziatura apostolica di Haiti l'isola di Porto Rico e tutte le Piccole Antille (ad eccezione di quelle dipendenti dalla delegazione apostolica di Caracas).[2]
La Conferenza è uno dei membri del Consiglio episcopale latinoamericano (CELAM).
Elenco dei presidenti della Conferenza episcopale di Haiti:
Elenco dei vicepresidenti della Conferenza episcopale di Haiti:
Elenco dei segretari generali della Conferenza episcopale di Haiti:
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