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dio indiano della luna. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Candra (devanagari: चन्द्र, lett. "brillante"), con grafia inglese Chandra, presso la religione induista, rappresenta il dio-luna, che negli appellativi letterari ha ereditato il nome e le funzioni del Soma vedico.[1][2]
Il suo culto assume caratteri più che altro mitici e molto meno liturgici[espressione poco comprensibile].[1]
Viene chiamato Saumya, ossia risanante e rinfrescante, e tra le sue funzioni vi è quella di aiutare le piante a crescere. Viene anche chiamato Śaśamka ("il Segnato dalla Lepre") per denotare le sue macchie lunari.
Le sue funzioni principali sono quelle di compensare l'eccesso dell'ardore solare e di far soggiornare le anime degli antenati, visto che la via verso i "Padri" (pitr-yāna), opposta a quella verso "gli dèi" (deva-yāna), era anticamente concepita come lunare.[1]
Protegge gli amanti, ma contemporaneamente viene visto come portatore di sfortuna.[1]
Viene raffigurato come un giovane aureolato, posizionato su un carro guidato da dieci cavalli, accompagnato da due regine.[3] Il suo simbolo è l'antilope.
Nato, secondo il mito, dal samudra-manthana, ossia dal girare vorticoso dell'oceano di latte durante la creazione del mondo, a causa della sua grandissima luminosità fu deciso che vivesse nel cosmo sotto forma di pianeta.[4]
La vita amorosa di Candra è piuttosto movimentata: in un'occasione rapì Tārā, la moglie di Bṛhaspati, e questo atto rischiò di scatenare una guerra fra i Deva e gli Asura.[2] Inoltre sposò ventisette figlie di Dakṣa, ma ne preferì una, Rohini, rispetto alle altre. Ciò indusse le altre mogli a lamentarsi presso il loro padre, il quale lanciò una maledizione su Candra, che lo trascinò ad uno stato di consunzione avente come conseguenza la riduzione della sua luminosità:[4] così nacquero le fasi lunari.[2]
Secondo un'altra leggenda, Candra sarebbe costituito dalle ossa del dio dell'amore Kāma, quasi per evidenziare il suo legame con l'amore sfortunato.[1]
Attraverso suo figlio Budha, Candra è il progenitore di una lunga dinastia lunare, che comprende molti personaggi dell'epica indiana.[1] Da Rohini ebbe anche altri figli, tra cui Varchas, personificazione del chiaro di luna, di cui Abhimanyu, il figlio di Arjuna, è detto essere una reincarnazione,[5] e la figlia Bhadra, sposa del saggio Utathya.[6]
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