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Chainsaw Man

manga scritto e disegnato da Tatsuki Fujimoto Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Chainsaw Man
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Chainsaw Man (チェンソーマン?, Chensō Man, lett. "Uomo motosega") è un manga scritto e disegnato da Tatsuki Fujimoto, serializzato sulla rivista Weekly Shōnen Jump di Shūeisha dal 3 dicembre 2018 al 18 dicembre 2020, per poi continuare sulla rivista digitale Shōnen Jump+ a partire dal 13 luglio 2022.

Dati rapidi チェンソーマン (Chensōman), Genere ...
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Ambientazione

Riepilogo
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Nel mondo di Chainsaw Man, i Diavoli (悪魔?, Akuma) nascono dalle paure umane; questi sono solitamente pericolosi, malevoli e il loro potere è proporzionale alla paura che incutono. Gli umani possono stipulare contratti con loro per usare il loro potere e i Cacciatori di Diavoli (デビルハンター?, Debiru Hantā) sono specializzati nella loro eliminazione e nel loro impiego.

I Diavoli provengono dall’Inferno e sono soggetti a un ciclo di reincarnazione tra quel luogo e il mondo umano: se “muoiono” in uno dei due piani, riappaiono nell’altro. Essendo i Diavoli l'incarnazione di concetti il quale potere è proporzionato alle paure, ve ne sono alcuni particolarmente antichi e temuti, dotati di poteri eccezionali.

In determinate circostanze un Diavolo può occupare un corpo umano, conservando tratti della personalità e dei ricordi dell’ospite: il risultato è chiamato "Belva" (魔人, majin). In casi rari si manifestano forme ibride in cui un individuo mantiene autocoscienza e convivenza funzionale con il proprio Diavolo.

Gli eventi della storia si svolgono nel 1997 di una linea temporale alternativa in cui l'Unione Sovietica esiste ancora.

Verso la conclusione della prima parte del manga viene rivelato che numerosi eventi sono stati cancellati dalla storia — ossia hanno cessato di esistere — a seguito del consumo dei rispettivi Diavoli da parte del Diavolo Motosega. Fanno eccezione i Diavoli primordiali e i Quattro Cavalieri, che conservano (almeno) il ricordo dei nomi dei Diavoli divorati, cioè la traccia del concetto e non l’intera “realtà originaria”. Come precisa Makima, anche questi ricordi sono parziali e tendono ad affievolirsi col tempo.

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Trama

Riepilogo
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Lo stesso argomento in dettaglio: Personaggi di Chainsaw Man.

Denji, adolescente orfano indebitato con la yakuza, sopravvive facendo il cacciatore di Diavoli insieme a Pochita, il Diavolo Motosega che aveva salvato donandogli il proprio sangue. Tradito dalla yakuza — finita sotto il controllo del Diavolo Zombi — Denji viene ucciso; per salvarlo, Pochita si fonde con lui e ne diventa il cuore, stringendo un "patto" che gli permette di trasformarsi in un Majin capace di sprigionare motoseghe dal corpo. Dopo aver eliminato gli zombi, Denji viene trovato da Makima, un’ufficiale della Pubblica Sicurezza, che gli offre la scelta tra essere eliminato come Diavolo o lavorare per lo Stato: entra così nella Divisione Speciale 4 sotto la sua supervisione.

All’interno della Divisione Speciale, Denji si vede a collaborare con Aki Hayakawa, Power — una Belva (majin) — e altri Cacciatori umani e non.

Tra le priorità della Pubblica Sicurezza c’è l’indagine sul Diavolo Pistola, incarnazione della paura delle armi da fuoco e responsabile di una delle più gravi stragi della storia. Dopo la sua improvvisa scomparsa, l’obiettivo è rintracciare i frammenti di carne (spesso in forma di proiettile) del Diavolo, che si attraggono tra loro e, una volta riuniti in quantità sufficiente, consentono di localizzarne la posizione.

Manga

Lo stesso argomento in dettaglio: Capitoli di Chainsaw Man.

La serie Chainsaw Man è iniziata nel numero 52 del 2018 della rivista Weekly Shōnen Jump di Shūeisha, pubblicata il 3 dicembre 2018, dal 20 gennaio 2019 anche su Manga Plus.[4] L'opera è entrata nell'arco finale il 9 novembre 2020[5][6] e si è conclusa il 13 dicembre 2020.[7]

In occasione del Lucca Comics del 2019, Planet Manga annuncia l'acquisizione dei diritti per la pubblicazione del manga che sarebbe avvenuta nel 2020.[8] Attraverso una diretta streaming sui social network, la stessa casa editrice ha anticipato la pubblicazione in Italia dal 22 ottobre 2020 all'interno della collana Manga Monster.[9] Successivamente viene indicata anche l'uscita con copertina variant.[10][11] La pubblicazione italiana dei primi 11 volumi si è poi conclusa il 30 giugno 2022.[12]

Per gli iscritti al servizio digitale di Weekly Shōnen Jump in Giappone è stata resa disponibile l'edizione a colori dei primi 2 capitoli dal 30 novembre 2020 al 30 gennaio 2021[13] e dei capitoli dal 3 al 6 fino al 28 febbraio 2021. Dal 20 dicembre 2021 è disponibile in Giappone l'edizione digitale a colori della serie.

Poco prima della pubblicazione internazionale del capitolo 97, il 13 dicembre 2020 viene annunciato che si conclude la prima parte del manga e che proseguirà sulla rivista digitale Shonen Jump+.[14][15][16][17]

Il manga è diviso in due parti che rappresentano rispettivamente due archi narrativi differenti.

Estetica del manga

Tatsuki Fujimoto costruisce un manga sperimentale ibrido: shōnen ad alto voltaggio + cinema d’autore + grottesco/body-horror/horror-hauntology. L’innovazione non è unicamente nei “temi forti” che tratta, ma soprattutto nel ritmo di pagina: come inquadra, taglia, sospende, fa esplodere l’immagine. Per questo il manga è più radicale dell’anime: la carta gli dà tempo e silenzio.

Lo stile del manga nasce dove il grottesco incontra il cinema d’autore e il fumetto “widescreen”: Fujimoto non cerca la bella immagine, ma un linguaggio che taglia, sospende, accelera. La sua estetica è la somma di tre motori: una linea nervosa che non finge eleganza; una regia di pagina che pensa come un montatore; un immaginario che mescola body-horror e quotidiano fino a renderli indistinguibili.

Il tratto del manga è vivo, irregolare, deliberatamente granulare. I contorni si assottigliano per poi ispessirsi nei punti di stress, i neri non “coprono” ma sostengono l’architettura della vignetta: sono muri, diaframmi, masse di gravità che comprimono l’aria prima dell’impatto. Lo screentone è parsimonioso: macchie per atmosfera più che levigatura; resta il senso fisico dell’inchiostro, coerente con corridoi sporchi, cucine anguste, neon freddi. È un Giappone banale, liminale: l’orrore non arriva dall’esterno, emerge dal feriale.[18]

La pagina è pensata come un set e un banco di montaggio. Le vignette orizzontali larghe funzionano da campi lunghi o carrelli, le colonne verticali impilate traducono cadute e sventramenti in pura gravità. La piega della pagina è un congegno: micro-vignette e silenzi costruiscono la pressione, la doppia esplode come set piece. Fujimoto alterna match-cut (dettaglio di una mano o di un occhio che si apre in campo totale) e smash-cut (stacco secco da deadpan a gore); il gutter, il bianco tra le vignette, è tempo e respiro, un metronomo invisibile. L’azione è leggibile perché i vettori sono chiari; quando diventa caotica è per trasmettere il panico, non per incertezza del disegno. Le onomatopee non illustrano: diventano masse grafiche, muri di suono che spingono lo sguardo dentro la tavola.[19][20]

Il corpo dei personaggi è già sceneggiatura: Denji è spigoloso e diagonale, una energia che si lancia in avanti coi denti scoperti; Aki Hayakawa è verticale e ortogonale, un asse di rigore; Power è asimmetria, postura obliqua, zannuta; Makima è simmetria e centratura, gli occhi come bersagli doppi la cui composizione la inscrive come potere e controllo. Nelle scene di scontro la motosega non è solo arma: è una linea di forza che scrive la pagina, collega fuochi, guida l’occhio. L’umorismo è di timing, non di battuta: deadpan, vignette mute, quindi lacerazione. La risata nasce dallo scarto di tono, non dal commento.[21][22][23][24][25]

Ispirazioni e citazioni

Le genealogie sono operative più che dichiarative. Dal cinema arrivano il gore-slapstick e il senso del congegno (Raimi), lo slasher industriale e la cattiveria materica (Hooper), l’ibrido carne-metallo come idea visiva (il body-horror di Cronenberg e soprattutto Tsukamoto), l’oscillazione tra sacro e triviale (Miike, Sion Sono). Dal cinema sovietico filtrano due principi: il montaggio delle attrazioni alla Eisenstein/Vertov — collisioni di immagini che generano concetto — e i tempi morti alla Tarkovskij — spazi muti che dilatano il quotidiano fino a far emergere il metafisico.[26]

Dal fumetto estero arrivano i neri portanti e le silhouette spietate (Miller, Risso), la sottrazione architettonica dove l’ombra è costruzione (Mignola), la decompressione “widescreen” di Ellis/Hitch, la linea elastica gestuale (Paul Pope, Daniel Warren Johnson), l’icona fredda e rituale della BD / Scuola franco-belga (Moebius, Bilal) che riecheggia nelle simmetrie frontali. Dentro il manga, l’albero genealogico tocca Go Nagai (Devilman: eros/thanatos, tragedia cosmica distillata in immagine) e Q Hayashida (Dorohedoro: grana urbana, humour macabro), il Gekiga con l'asciuttezza del quotidiano crudele, silenzio come enunciato (Tatsumi, Tsuge), con Junji Itō, Hideshi Hino e l'ero-guro con shock grafico puro della deformazione come semantica.[22][23][24][25]

Le “citazioni” vengono usate come scelte di regia per le quali avviene una ricostruzione critica; non conta l’elenco delle citazioni come quantità, ma come vengono trattate. Fujimoto raccoglie immagini e design dal cinema e dai videogiochi e pratica un vero e proprio kit-bashing concettuale: accoppia 3–4 elementi (un gesto, un oggetto, una posa, un’inquadratura), li ricompone e li fa funzionare come grammatica di tavola. Questi materiali non restano segni di provenienza: diventano verbi e connettivi del racconto visivo — costruiscono composizione, significato e ritmo. In questo senso il film è materia grezza, mentre la pagina è sala di montaggio: il page-turn è lo stacco, la doppia è il set piece, le onomatopee sono sound design, il gutter (il bianco) è la durata. L’idea non è un “contenuto” da illustrare: è montaggio che ordina e accende le immagini.[27]

Per fornite esempi pratici: la motosega guarda più a Non aprite quella porta di Hooper che a La casa 2 di Raimi; la spada da samurai riecheggia Kroenen di Hellboy di del Toro; il rituale di Kyoto (cap. 27) modella la sua liturgia su Goksung di Na Hong-jin, autore che Fujimoto indica come cardine accanto a The Chaser e The Yellow Sea; il titolo del cap. 46, “Minagoroshi no Melody”, rimanda al western La texana e i fratelli Penitenza (già amato da Tarantino), mentre i capp. 49–50 omaggiano Sharknado. Allo stesso modo, la logica “mostro contro mostro” dialoga con Sadako vs Kayako e l’iconografia di decapitazioni in ginocchio con Hereditary.[28]

Anime

Lo stesso argomento in dettaglio: Episodi di Chainsaw Man.
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Logo della serie

Il 13 dicembre 2020 è stato annunciato che il manga avrebbe ricevuto un adattamento anime realizzato dallo studio d'animazione Mappa.[29][30] È stato presentato durante l'evento Jump Fest '21 come parte del Jump Studio tenutosi dal 19 al 20 dicembre 2020.[31][32] Il primo trailer è stato mostrato al "MAPPA Stage 2021 – 10th Anniversary" che si è tenuto il 27 giugno 2021.[33][34][35][36] L'anime è diretto da Ryū Nakayama e sceneggiato da Hiroshi Seko. Kazutaka Sugiyama si occupa del character design, Kiyotaka Oshiyana del design dei demoni, mentre Yūsuke Takeda è il direttore artistico. La colonna sonora è composta da Kensuke Ushio.[37][38] La serie animata è stata trasmessa dall'11 ottobre al 27 dicembre 2022[39][40] su TV Tokyo e altre reti.[41][42] La sigla d'apertura è Kick Back di Kenshi Yonezu, mentre ogni episodio ha una diversa sigla di chiusura.[43] La sigla di apertura, diretta e sceneggiata da Shingo Yamashita, rende omaggio a diversi film.[44] Crunchyroll ha acquistato i diritti di distribuzione al di fuori dell'Asia[45] e ha pubblicato la serie in vari Paesi del mondo, tra cui l'Italia.[46] Dopo essere stata disponibile solo sottotitolata, il 2 febbraio 2023 è stato annunciato il doppiaggio italiano,[47] il quale è stato pubblicato dal 21 febbraio al 9 maggio dello stesso anno.[48]

Film

Lo stesso argomento in dettaglio: Chainsaw Man - Il film: La storia di Reze.

Il 17 dicembre 2023, all'evento Jump Festa '24, è stato annunciato un film anime intitolato Chainsaw Man - Il film: La storia di Reze.[49] Il film ha debuttato in Giappone il 19 settembre 2025 ed è stato distribuito da Toho.[50] Lo staff è tornato a ricoprire i rispettivi ruoli dalla serie anime, mentre Tatsuya Yoshihara è il regista.[51] In Italia, il film è stato proiettato nei cinema a partire dal 23 ottobre 2025 da Sony Pictures.[52]

Light novel

Una light novel intitolata Buddy Stories (チェンソーマン バディ・ストーリーズ?, Chensō Man Badi Sutōrīzu) e scritta da Sakaku Hishikawa, con illustrazioni di Tatsuki Fujimoto, è stata pubblicata il 4 novembre 2021.[53] Il romanzo è composto da tre racconti aventi come protagonisti rispettivamente le coppie Power e Denji, Kishibe e Quanxi e Himeno e Aki.

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Accoglienza

Riepilogo
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Cosplayer di Makima

La serie ha ricevuto sin da subito un'ottima accoglienza[54][55] e risulta fra i candidati al premio Manga Taishō del 2020.[56] All'uscita del volume 8 ad agosto 2020 la serie raggiunge 2,7 milioni di copie vendute, 3 milioni contando anche ristampe ed edizioni digitali.[57][58][59]

La serie si è classificata al decimo posto in un sondaggio condotto da AnimeJapan chiamato "Most Wanted Anime Adaptation", ovvero l'adattamento anime più desiderato.[60]

Domenico Bottalico di MangaForever recensì il primo volume del manga, trovando che l'intento dell'autore Tatsuki Fujimoto fosse quello di inserirsi nel filone shōnen più moderno ma, a differenza da quanto ci si poteva aspettare, nel tankōbon trattato era presente meno azione del previsto e un discreto lavoro di costruzione del protagonista e del suo straniante punto di vista sul mondo che lo circondava.[61] La recensione riconosceva in Denji un protagonista che faceva tenerezza dapprima nel rapporto con Pochita e poi perché era continuamente abusato fisicamente, psicologicamente ed emotivamente dagli altri personaggi.[61] Tuttavia si trattava di uno di quei protagonisti le cui risorse sembrano inesauribili come dimostrava il cliffhanger con cui si chiudeva il tankōbon.[61] Bottalico si soffermò sul fatto che l'autore aveva inserito all'interno della sua opera una serie di suggestioni e ispirazioni abbastanza evidenti, ovvero Berserk di Kentarō Miura ma anche Devilman e Kiseiju - L'ospite indesiderato diluiti da una macabra ironia che rendeva la lettura tanto scorrevole quanto spaventosa.[61] Tuttavia non mancavano sequenze d'azione e il sangue scorreva copioso, ma almeno nel primo volume non sembrava essere l'unica risorsa dell'autore nel raccontare la sua storia che doveva ancora svilupparsi pienamente.[61]

Premi e riconoscimenti

Nel 2020 il manga vince il Premio Shōgakukan nella categoria Shōnen.[62] La serie vince il premio Kono manga ga sugoi! 2020.[7] Nel 2021 vince come miglior manga agli Harvey Awards.[63][64][65]

Nel sondaggio Manga Sōsenkyo 2021 indetto da TV Asahi, 150 000 persone hanno votato la loro top 100 delle serie manga e Chainsaw Man si è classificata al 58º posto.[66] A fine 2021 Chainsaw Man si classifica alla posizione 12 per i Trend Award di Twitter in Giappone.[67] Nel 2022 il manga vince per il secondo anno consecutivo il premio Harvey Awards come miglior manga.[68]

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Note

Bibliografia

Altri progetti

Collegamenti esterni

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