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Campo (fotografia)
ampiezza dell'ambiente inquadrato in una fotografia o ripresa cinematografica Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Il campo, in fotografia così come nelle riprese cinematografiche, è un termine che viene usato per indicare l'ampiezza dell'ambiente inquadrato[1][2].
Solitamente, si parla di campo quando l'inquadratura è abbastanza ampia da non mettere eccessivamente in rilievo eventuali soggetti, come persone o animali. Questi faranno semplicemente parte dell'inquadratura. Nel caso un singolo soggetto fosse ripreso a distanza abbastanza ravvicinata da farlo divenire l'elemento principale dell'immagine, allora si parlerebbe di piano[3].
L'ampiezza della visuale, detta "angolo di campo", dipende dall'obiettivo utilizzato (grandangolare, tele, etc.), ed è espressa in gradi o indicata, nel gergo tecnico, con espressioni come "campo lunghissimo", "campo lungo", "campo medio" e "campo totale". Tutto ciò che è all'esterno dell'inquadratura è considerato come "fuori campo"[4]. Nel gergo cinematografico per "campo" s'intende tutto ciò che è visibile dalla macchina da presa senza distinzione tra i vari tagli dell'inquadratura[5].
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Campo lunghissimo (CLL)
- È l'inquadratura più ampia possibile. Il paesaggio (o la scenografia) è talmente ampio che la presenza di eventuali figure umane sarebbe difficilmente notabile. È ripreso solitamente a grande distanza[6].

Campo lungo (CL)

- L'ambiente, pur essendo ripreso in maniera ampia, presenta un centro di interesse. Eventuali figure umane sono distinguibili, ma rimangono inglobate nel paesaggio[6].
Campo totale (CT)
- L'ambiente è rappresentato nella sua totalità (ad esempio una intera stanza); nel contempo le figure umane assumono grande rilevanza[6].
Campo medio (CM)
- Le figure umane sono perfettamente distinguibili, ma lo spazio circostante è ancora preponderante, seppur di poco[6].
Note
Voci correlate
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