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vino DOC laziale Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Cesanese di Affile o Affile è la denominazione relativa al disciplinare di alcuni vini a DOC prodotti nei comuni di Affile, Roiate, Arcinazzo in provincia di Roma[1]
Fonte: MiPAAF - Disciplinari di produzione vini[1] |
I vini “Cesanese di Affile” sono prodotti in provincia di Roma, su un territorio di alta collina, di circa 1 380 ettari, in vallate sulle pendici dei Monti Affilani.[1]
Si tratta di suoli residuali, principalmente terre rosse derivate dall'erosione e dalla decalcificazione delle rocce sedimentarie calcaree proprie dei Monti Affilani. Sono per la maggior parte di colore rosso scuro a causa degli ossidi di ferro e di alluminio liberi. Possono assumere caratteri fisici molto vari: dalle terre rosse pesanti con tessitura argillo-limosa alle terre rosse sciolte (poco diffuse) a quelle contenenti detriti di natura calcarea (rosse detritiche).[1]
Sono terreni in genere superficiali, con scarso contenuto di elementi nutritivi. In modo particolare, nonostante la presenza di sottosuoli calcarei che contengono carbonato di calcio e carbonato di magnesio, i suoli risultano scarsamente dotati (e qualche volta completamente privi) di questi sali.[1]
Sono quindi terreni poco adatti allo sfruttamento intensivo, ma particolarmente vocati per una “vitivinicoltura di qualità, con basse rese produttive, conferendo ai vini particolare vigore e complessità”.[1]
I vigneti sono compresi tra i 350 e i 950 m s.l.m. con pendenza variabile. L'esposizione generale è verso ovest, sud-ovest e sud. Restano esclusi dalla zona di produzione i terreni orientati a nord e ad est.[1]
Il clima dell'area è temperato con temperatura media annua compresa tra i 12,0 ed i 13,6 °C, inverno molto freddo con temperatura media giornaliera inferiore ai 10 °C per 5-6 mesi e temperatura media minima del mese più freddo tra 0,1 e 1,3 °C. Le precipitazioni medie annue sono molto abbondanti comprese tra i 1 431 ed i 1 606 mm, piove anche in estate per complessivi 123-160 mm.[1]
La combinazione tra le caratteristiche del terreno ed i fattori climatici, determina un'ottimale maturazione fenolica e un ottimale rapporto tra zuccheri e acidi. Si ottengono così vini con elevata struttura e grande equilibrio fra le diverse componenti.[1]
Attraverso una consistente documentazione è possibile seguire, nei secoli, la coltivazione del Cesanese. Le prime testimonianze risalgono al il medioevo: nei monasteri della zona sono conservati i contratti agrari riguardanti le vigne dell'epoca.[1]
Nel Seicento Rutilio Scotti, un letterato locale, declama le caratteristiche medicamentose del Cesanese di Affile ed asserisce che la viticoltura è la principale attività della zona:[1]
«…gli habitatori la maggior parte vivono sopra tali industrie et in quelle vengono riposti tutti i loro disegni et è cosa meravigliosa da considerare come sia possibile che in tali paesi sieno tante vigne che nel tempo della calda Estate, quando hanno le foglie, paiono talmente ornate da quelle, che rappresentano la somiglianza di vaghe et verdeggianti selvotte…»
Nel Settecento, nello Statuto Municipale di Affile:
«…pene severissime a chiunque avesse avuto l’ardire di recare danno alle vigne, sia per mano d’uomo che per tramite di bestiami…»
È la conferma dell'importanza economica della viticoltura.[1]
Nell'Ottocento, nell'opera “Viaggio antiquario ne' contorni di Roma” (1837) del Nibby afferma riferendosi ad Affile:
«…ma nulladimeno fra quelle montagne ha un territorio fertile e particolarmente vitifero, che da un vino squisito da poter stare a fronte del così detto aleatico…»
Nel 1854 nel “Dizionario di erudizione storica-ecclesiastica” il Moroni riporta per Affile:
«… con territorio fertile, parte in piano, producente eccellente vino simile all’aleatico…»
e riferendosi a Ponza (l'attuale Arcinazzo Romano):
«…abbonda di grano… e vino a sufficienza…»
Nel 1856 nelle “Memorie di Subiaco e della sua badia” il canonico Jannuccelli sempre per Affile:
«...il castello è esposto a mezzogiorno e circondato da vigne… hanno rinomanza i suoi vini, massime i rossi…»
Precedentemente all'attuale disciplinare questa DOC era stata:
Il precedente disciplinare approvato con decreto del 29/05/1973, pubblicato sulla gazzetta ufficiale n. 225 del 31/08/1973, prevedeva:
Erano inoltre previsti i seguenti vini ora esclusi dal disciplinare:
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